Trama (in parte) da wiki:
Sean Boswell (Lucas Black) è un adolescente con la passione per le corse clandestine con auto elaborate (la sua, all'inzio del film è una Montecarlo, Chevrolet, non Lancia!) che distrugge nella prima gara imbastita all'uscita dal college con un figlio di papà che guida una ben più performante Dodge Viper seconda serie, la corsa finisce con un paio di incidenti gravi, Sean cappotta, il bamboccio con la Viper, in auto con la ragazza, va ad infrociare dritto dritto contro un pilone di cemento (bella la sequenza delle capocce affondate negli opportuni airbag). Sean rischia l'arresto in quanto recidivo e per evitare il riformatorio si trasferisca a Tokyo...
Tokyo Drift è un prodotto che si stacca nettamente dai 2 precedenti capitoli (il primo) del franchise F&F per cui se anche avete perso i primi due, potrete vederlo senza alcun problema in quanto i personaggi in questione e la storia in sé, peraltro notevolmente prevedibile se avete più di 15 anni, non hanno nulla a che fare con gli abituali Vin Diesel e Walker. Inutile a tal proposito il cameo di Vin Diesel negli ultimi secondi del finale.
Ha i suoi pregi: Una scelta non banale dei colori e soprattutto la miglior fotografia in assoluto di tutti gli F&F passati, presenti e futuri. La regia di Justin Lin non è da Oscar ma è sempre puntuale e molto curata, anche qui, quasi quasi, sembra di qualità superiore rispetto ai primi 2, meno incasinata, soprattutto, dicasi lo stesso per la sceneggiatura. Gli attori, nota un pò dolente, non brillano, ma neanche fanno troppo schifo, insomma, Lucas Black e Sung Kang, i 2 veri protagonisti del film se la cavano egregiamente, soprattutto il coreano (che io all'inizio credevo essere giapponese), assai carismatico e, a salvare il tutto, ci pensa anche lo zio "Yakuza", Kamata interpretato nientemeno che da Sonny Chiba, un mostro sacro del cinema giapponese, ben conosciuto anche da noi (Il Teppista, Il Ritorno del Teppista, La Sorella del Teppista, La Vendetta del teppista, Kill Bill vol.1 e tanta roba ancora).
La trama è di una semplicità e prevedibilità notevoli, posso riassumerla in 3 parole: EROE, COMPETIZIONE, STORIA D'AMORE. Ma è indubbiamento un prodotto riuscito, curato sotto l'aspetto tecnico, la scelta delle auto (attenti, dopo averlo visto potreste fiondarvi in un concessionario Toyota firmando un contratto per una una fiammante GT86 senza neanche sapere come sia accaduto il tutto).
Le scene sono state girate tutte da stunt man professionisti, primo fra tutti, il vero re del drift mondiale, quel Keichii Tsuchiya, che fa anche un cameo nel film, apparendo nelle vesti di un pescatore che osserva divertito il protagonista Sean Boswell/Lucas Black, esercitarsi (sbattendo contro i muri diciamo) con la Mitsu Evo donatagli da Han/Sung Kang (ma quanto mi è simpatico sto tizio, questo è il coreano che mi piace, non PSY!)
Max Bramante
Han trova la morte nella sua RX-7
L'incredibile sequenza dello scontro frontale tra la Nissan FairladyZ guidata da Morimoto e una Lexus GS430, praticamente un crash test in puro stile EURONCAP
la leggendaria Toyota AE86 Sprinter Trueno che Han vincerà grazie alla prima gara vinta da Sean contro Morimoto
La Mitsu Lancer EVO IX guidata da Sean Boswell. Memorabile la battuta di Han mentre gliela mostra 'tu rappresenti me adesso, non avrai pensato che ti facessi correre su una Hyundai
La Nissan Silvia S15 che Han presta a Sean per farlo correre appena arrivato a Tokyo
L'indiscussa protagonista a 4 ruote del film,la Mazda RX-7 tunizzata con il body kit della Veilside chiamato 'Fortune'
L'epica battaglia finale, Sean sfida DK con una Mustang ricevuta in dono da suo padre equipaggiata del motore Nissan SR20 prelevato dalla Silvia che lo stesso Sean aveva distrutto nella prima gara disputata appena arrivato a Tokyo
complimenti per il tuo esordio Max!
RispondiEliminatermini e linguaggio decisamente adeguati al film, per il quale ho inaugurato il tag "*motori", al quale mi auguro fornirari grande contributo con le tue competenze...
io una Evo potendo l'avrei da un pezzo nel box, ma anche la Nissan della sfida finale
Grazie Roby, detto da te che sei appassionato di auto come me è un grosso complimento, la Mitsu EVO io l'ho sempre preferita anche alla Impreza WRX perché rispetto alla Subaru è sempre stata più selvaggia, meno docile e trattabile ma ancor più specialistica, peraltro la EVO IX di TD è stata l'ultima di questa serie essendo stata sostituita poi nel 2008 dalla EVO X, un progetto tutto nuovo sia a livello di carrozzeria che di meccanica. Se posso darti un consiglio, fai un test drive col GT86, semplicemente fenomenale, una delle pochissime auto uscite di recente che mi ha entusiasmato (se consideriamo che oggi di nuove escono solo noiosi suv,suvvetti o al massimo ammiraglione e city car),questa è stata davvero un fulmine a ciel sereno, l'unica auto nata per fare il drifting e pure un instant classic perché la compri oggi e domani è un pezzo da collezione. Curiosità: La Toyota è tornata a fare auto emozionanti dopo la spinta mediatica avuta da questi F&F e le conseguenti incessanti richieste dei bimbomeenkia,ma non solo loro, di tutto il mondo che reclamavano a gran voce un erede delle varie Supra,Celica,MR2 e soprattutto della AE86 Sprinter Trueno dalla quale Toyota ha ripreso il numero 86 per la sua nuova creatura.
EliminaOggi mi rifrizza ir culo.
RispondiElimina