martedì 21 febbraio 2023

Benito Mussolini: anatomia di un dittatore

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Ho scelto questa visione come propedeutica ad una di prossima pubblicazione. Si tratta di un documentario interamente frutto di montaggio d'immagini di repertorio, lungamente curato da Mino Loy e Adriano Baracco, fondatori della Zenith Cinematografica che si occupò in particolare di documentari.

E', come si evince dal titolo, un documentario "di parte", ma ha il grande pregio di non soffermarsi troppo a lungo su giudizi etico-morali che risulterebbero banali. Tra i punti salienti delle osservazioni fatte, le analisi su Mussolini grande comunicatore, sulla sua capacità d'intrigare le masse, sono le più interessanti. I parallelismi coi "grandi comunicatori" di oggi sorgono spontanei...

La Storia la conosciamo e il documentario la ripercorre a rapide falcate, mostrando tutti i fatti principali, dalla nascita fino al 28 aprile 1945 in piazzale Loreto a Milano. Per quel poco che conosco io gli eventi, non manca davvero nulla. Un ottimo "bigino" col quale ho fatto un ripasso, accompagnato dalla voce fuori campo tenorale, enfatica tipica dei prodotti da Istituto Luce che mi è sempre piaciuta e mi riporta bambino, quando di questi prodotti, di vario genere, se ne vedevano spesso sui canali Rai.

Non se ne parla molto nel web di questo film, e dire che se ci si pensa merita una riflessione. Uscito nel 1961/62 (date diverse da diverse fonti) è stato in realtà prodotto nel 1952, con tutti i filmati di repertorio disponibili in quel momento. Un lavoro lungo 2 anni... Non ero ancora nato, ma da letture passate so bene che il fascismo era ancora molto caldo in Italia, per usare un eufemismo. Com'è tipico della nostra italietta, i più volevano dimenticare presto tutto l'orrore fino al 1945, ma l'orrore non terminò, non per tutti, il 28 aprile. Piccole vendette, da una parte e dall'altra, si consumarono a lungo. 

Ci volle del tempo, dopo la Pace, per ritrovare la Pacificazione che forse nemmeno oggi s'è ancora completata. Quindi, uscire in quegli anni con un documentario simile, era un fatto importante. Il 26 dicembre 1946 venne fondato il Movimento Sociale Italiano, un anno prima della promulgazione della Costituzione Italiana che entrò in vigore il 1° gennaio 1948 includendo nelle norme transitorie "... il divieto di riorganizzazione del disciolto Partito Nazionale Fascista". L'MSI era dichiaratamente neo-fascista. I suoi fondatori (su tutti Giorgio Almirante) erano stati a fianco di Mussolini pure nella Repubblica Sociale Italiana. Insomma, il fascismo era presente, eccome nel nostro paese, senza mentite spoglie.

Robydick



2 commenti:

  1. Lo è ancora oggi, tutt'altro che morto, sarebbe interessante vedere questo documentario, si impaprebberop un sacco di cose

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