domenica 19 febbraio 2023

Ford v Ferrari (aka Ford versus Ferrari) - Le Mans '66 La grande sfida

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Cinema e Motori sono un grande connubio, soprattutto se attori e regista sono bravi, se a supporto tecnico ci sono persone competenti e se, tirando le somme, ci sono i mezzi economici per affrontare un'opera del genere. E qua ci siamo! Poi c'è una storia vera da raccontare, quindi non manca nulla.

Di cosa significhi la gara di Le Mans ne ho parlato parecchio già in occasione del capolavoro Le Mans - Le 24 Ore di Le Mans, film irripetibile come pure Steve McQueen, pilota-attore.

La trama breve di Wiki: "Il film segue le vicende degli ingegneri e dei membri della scuderia statunitense Ford, guidata dal progettista Carroll Shelby e dal suo pilota britannico Ken Miles, ingaggiati da Henry Ford II e Lee Iacocca col compito di costruire una vettura, la Ford GT40, in grado di vincere la 24 Ore di Le Mans del 1966 contro l'avversaria Ferrari.".

Matt Damon e Christian Bale sono perfetti nei panni di Carrol Shelby e Ken Miles. Anche ai tempi il dispendio economico per partecipare alle corse automobilistiche era enorme, ma il fattore umano, sia del pilota che di tutti i tecnici al lavoro, era molto più determinante che oggi.
Personaggi come Miles, folle e capace nella sua passione, non possono più esistere in questo mondo iperteconologico e ipercomputerizzato, forse gli farebbero guidare i go-kart. Shelby invece sarebbe un grande manager ancora oggi col suo intuito e intelligente capacità decisionale. Il loro rapporto, professionale e di amicizia, è un esempio artistico di equilibrio tra ragione e follia, che possono produrre progresso.
Era un'epoca di motorismo eroico. Se si vanno a guardare le macchine che usavano e i sistemi di sicurezza oggi non omologabili nemmeno per andare in motorino, lo si comprende facilmente.

Il film è bellissimo! nulla da dire... mi tolgo solo 3 sassolini dalla scarpa, uno da italiano, un altro da cinefilo e infine uno da "mascolo".
Da italiano, una certa rappresentazione "caricaturale" (in alcuni momenti) di Enzo Ferrari e dei suoi tecnici se la potevano risparmiare.
Da cinefilo, visto il grande dispendio di mezzi ci poteva stare qualche soggettiva in più dalle macchine, cosa che dà adrenalina agli appassionati, come fatto da altri film nel passato (vedi il su citato capolavoro con Steve McQueen).
Infine, da "mascolo", anche il connubio Donne e Motori non va mai dimenticato. Purtroppo il parco attoriale femminile risulta quasi non pervenuto. C'è solo, tanto, testosterone in questo film, senza alcun sollievo che solo le donne possono dare, con dolcezza, bellezza, intelligenza. Si poteva dare più spazio alla moglie di Miles, donna sicuramente non comune per poter sopportare e supportare un personaggio simile.

Non posso concludere senza le immagini delle 2 splendide e sinuose vetture protagoniste, la Ford GT40 e la Ferrari 330 P3.



Robydick



10 commenti:

  1. Si il film è carino, ti consiglio di recuperare se puoi quello di dron Howard se puoi rush, perché è davvero bello

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  2. Rush è la prossima su questo argomento, già in redazione ;-)

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  3. Bene, se vuoi un mio consiglio, dai anche spazio a Michael Cimino, era un genio, anni fa recensii tutti i suoi film alla fabbrica, e guarda ne vale veramente la pena ^_^

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  4. Film ben fatto, pur con molte licenze poetiche (è risaputo che Enzo Ferrari non andava mai a vedere le corse dal vivo). Curioso soprattutto perchè rappresenta le corse dal lato del "nemico" (in questo caso la Ford), mentre in Italia siamo ovviamente abituati ad assistere a pellicole pro Ferrari...

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  5. ottima osservazione Kelvin, il punto di vista "nemico" mi piace

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  6. Ero andata al cinema a vederlo più per accontentare gli amici che altro, visto che non amo il mondo delle corse, ma mi ero dovuta ricredere visto che la storia era entusiasmante, la regia molto adrenalinica e gli attori bravissimi. Sullo stereotipo dell'italiano però avevo storto il naso quanto te!

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  7. brava Babol. cercati lo storico "Le Mans" con Steve McQueen, che ho messo in rece. se questo ti è piaciuto allora vai a colpo sicuro

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  8. A me il connubio donne/motori invece dà enorme fastidio. Sempre che non ci sia una donna pilota o non ignorante come sembrava fosse la moglie di Miles. Sull'intervallare corpi a carrozzerie o lo fai (vedere) e lo fai (vedere) bene o lascia perdere. (Sarebbe una richiesta da cinefila attenta alla differenza tra una scena di sesso vero e una scimmiottata con tanto di lenzuolo a coprire i corpi, maschili e femminili nudi entrambi, voi lo fate? IO no))) La passione si respira, quella per il motore e quella per il corpo. Lo facevano. Non l'abbiamo visto. Pace. Ce n'è pure troppo in altri film. Fatto male, ripeto. Non conosco la storia in prima persona, ma nessuno mi dice che non fossero così snob/scorretti, gli italiani intendo… forse gli stereotipi o i luoghi comuni non sarà giusto introdurli nell'arte o in una rappresentazione artistica della realtà, ma boh, non ci metterei la mano sul fuoco. O sul motore in questo caso. Non mi ha annoiata. Mi ha presa abbastanza. Finale, l'avrei lasciato alla morte. Ma io sono netta, si sa.

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  9. sì sì, grande scelta. chiudere sulla morte... sul sesso mostrato col lenzuolo sfondi una porta aperta, ne ho parlato altrove ma ora cercare dove una follia.
    però vedi, parliamo pur sempre di un film che narra vicende della fine dei 60's. donne e motori è un connubio ancora oggi, ma allora era legge. poi cmq la mia critica, sostenuta dal connubio citato, era squisitamente di gusto personale, e cioè quando un film ti scatena gli ormoni lo deve fare in tutto, non serve arrivare al sesso esplicito.
    in questo Rush non ha deluso: https://robydickfilms.blogspot.com/2023/02/rush.html

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