giovedì 16 febbraio 2023

La Stranezza

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Tempo fa parlai benissimo di Viaggio Segreto, facendo grandi complimenti al regista Roberto Andò. Mi devo ripetere e ne sono felice. La Stranezza è un film stupendo. Artistico, sofisticato e per tutti, che commuove, diverte e insegna. 

Per la trama rimando a Wiki dalla quale prendo giusto l'incipit: "Ambientato negli anni '20, il film in costume rappresenta una commedia dai caratteri ironici, nella quale il protagonista Luigi Pirandello un giorno s'imbatte in una coppia di teatranti dilettanti impegnati nella realizzazione di uno spettacolo.".

Narra la genesi del capolavoro di Pirandello: Sei personaggi in cerca d'autore. Una genesi della quale ci dobbiamo fidare; quanto raccontato dal grande drammaturgo, premio Nobel per la letteratura nel 1934, non trovò riscontro. E' comunque una vicenda talmente bella che non c'è ragione di dubitarne, nemmeno se fosse frutto della sua fantasia (che cos'è in fondo la realtà?).

In uno dei momenti più critici della sua vita, per la pazzia della moglie e una (forse conseguente) crisi creativa, Pirandello s'imbatte in una scalcagnata compagnia di teatro amatoriale guidata da due becchini alquanto bizzarri. Quando, ormai non più anonima la sua identità, potrà vedere la Prima di un loro spettacolo, drammatico negli intenti, assisterà a qualcosa di unico. Il pubblico interverrà nella rappresentazione, per ragioni diverse: attori e spettatori si conoscono tutti e si frequentano quotidianamente. In un divertentissimo delirio collettivo, la "finzione" del teatro scende dal palco e diventa una cosa sola con la realtà, impossibile distinguere i due aspetti. E' il colpo di genio involontario che porterà Pirandello ai "6 personaggi", là dove il palco si compone di personaggi che apparentemente arrivano dal pubblico. L'opera fece urlare, per lo scandalo alcuni e per la genialità altri, per poi divenire un capolavoro universalmente riconosciuto come tale, al punto da portarlo al Nobel.

Ricordo la meraviglia, leggendo i "6 personaggi", nell'immaginarmi non più per quel che sono bensì per quello che vorrei essere o che altri vogliano che io sia. Mi occorre un autore? Sono in grado di essere autore di me stesso? Come si fa ad avere l'arroganza di pensare di Essere qualcosa, senza che questo nostro Essere in realtà possa o debba dipendere dalle circostanze o da come gli altri ci dipingono? Ci vuole tanta autoironia per poter leggere "6 personaggi" senza farsi cogliere da dubbi esistenziali irrisolvibili, ma disponendone diventa qualcosa di estremamente divertente.

Quale sarebbe La Stranezza? Ho pensato alla parola in siciliano, Stranizza, e quindi son finito diritto alla bellissima "Stranizza d'Amuri" di Franco Battiato. Una poesia in dialetto che inneggia alla forza dell'amore. L'ultimo verso recita: "Man manu ca passunu i jonna, sta frevi mi trasi ‘nda ll’ossa, ccu tuttu ca fora c’è a guerra, mi sentu stranizza d’amuri". L'Amore emerge anche nelle situazioni più dolorose, forse più in quelle che in altre. "Mano a mano che passano i giorni, questa febbre mi entra nelle ossa (e) con tutto che fuori c'è la guerra mi sento stranizza d'Amore". Stranizza non si traduce, è un concetto che racchiude cultura e sentimento.
La "Stranizza" di Pirandello è comparsa nel suo momento più difficile, è un frutto d'Amore per il teatro, per l'umanità, come per Battiato quella commovente poesia-canzone.


Splendide le prove di Toni Servillo (Pirandello) e di Salvatore Ficarra e Valentino Picone (i due "cassamortari"). Servillo somiglia molto a quello vero, ma non imita, non l'ha mai fatto nella sua carriera (si veda Il Divo ad es.). Da par suo incarna il personaggio. Ficarra e Picone sono finalmente alla prova in un ruolo importante; si devono vantare se li paragono a un'altra coppia di loro illustri predecessori e corregionali, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia nel "Pinocchio" di Comencini. A differenza di Franco e Ciccio, Ficarra e Picone possono esprimersi in dialetto, hanno giocato-in-casa e l'hanno fatto molto bene. Gli attori comici possono fornire prove maiuscole anche nel drammatico, raramente riesce il viceversa, ai drammatici nel comico. Sono "pirandelliani", fanno ridere e non, sono realistici e non.

Da vedere assolutamente. Talmente ricco di dettagli, da vedere anche più volte.

Robydick


P.S.: Se vi piacerà questa visione, non dimenticate di vedere un altro gran bel film che ha con La Stranezza delle analogie importanti: Rumori fuori scena.

P.P.S.: La poesia di "Stranizza d'amuri", di Franco Battiato:


Ndo vadduni da Scammacca
i carritteri ogni tantu
lassaunu i loru bisogni
e i muscuni ci abbulaunu supra
jeumu a caccia di lucettuli …
a litturina da Ciccum-Etnea,
i saggi ginnici, ‘u Nabuccu,
a scola sta finennu.
Man manu ca passunu i jonna
sta frevi mi trasi ‘nda ll’ossa
ccu tuttu ca fora c’è a guerra
mi sentu stranizza d’amuri
l’amuri
E quannu t’ancontru ‘nda strata
mi veni ‘na scossa ‘ndo cori
ccu tuttu ca fora si mori
na mori stranizza d’amuri
l’amuri
E quannu t’ancontru ‘nda strata
mi veni ‘na scossa ‘ndo cori
ccu tuttu ca fora si mori
na mori stranizza d’amuri
l’amuri
Man manu ca passunu i jonna
sta frevi mi trasi ‘nda ll’ossa
ccu tuttu ca fora c’è a guerra
mi sentu stranizza d’amuri


5 commenti:

  1. Ma nessuno ha commentato sotto questo film in questo blog meraviglioso? Lo faccio io...me lo segno, lo guardo e poi ti dico il mio parere ok? Un abbraccio Robertino.

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  2. grazie Arwen, questo è bel cinema italiano, dobbiamo valorizzarlo

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  3. Finalmente un bel film italiano, l’ho davvero apprezzato, e finalmente un film italiano dove non appaiono i soliti noti, tipo Leo, Fresi, Battiston, Bruno, insomma i soliti che vedi in quasi tutte le commedie girate a Roma.

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