E' bello poter confermare la bravura di Gabriele Mainetti. Confermarsi dopo una meraviglia come "Lo chiamavano Jeeg Robot" non era cosa semplice. Le aspettative erano alte e sono state soddisfatte.
Prendo incipit della trama da Wiki: "Roma, 1943. In piena seconda guerra mondiale si svolgono gli spettacoli del Circo Mezzapiotta, di proprietà dell'ebreo Israel, nel quale si esibiscono quattro freaks: Matilde, una ragazza che produce scariche elettriche folgorando chiunque la tocchi; Cencio, un ragazzo albino capace di controllare gli insetti; Fulvio, un "uomo bestia" affetto da ipertricosi, interamente ricoperto di peli e dotato di forza sovrumana; Mario, un nano con un leggero ritardo mentale e la capacità di controllare gli oggetti metallici." .
Il pensiero corre immediato al capolavoro senza tempo del 1932 di Tod Browning: Freaks. In comune hanno il tipo di protagonisti, fisicamente Mostruosi quanto umanamente Meravigliosi, e una storia poetica ed eroica di riscatto. Qua però i freaks hanno una marcia in più, dotati come sono di superpoteri che permettono loro imprese impossibili agli eroi di Browning.
I freaks di Mainetti sfondano il muro del realistico e ci trasportano nel fantastico-grottesco. Sboccati, talvolta capricciosi, come i più popolani tra gli umani, affrontano l'invasore col timore di chiunque che però, spinto da incontenibile missione, si trasforma in impavido. Reietti dai "normali", riescono ad affrontare i nazisti, che sono dei freaks per libera scelta terribilmente crudeli e per nulla frutto di fantasia. Una fotografia virata allo scuro, dai colori comunque nitidi, contribuisce all'effetto di sogno. Alcune scene, inevitabili, di violenza, come altre di sentimento e pure di sesso, tengono la fiaba attaccata al terreno senza mai sublimare verso il fiabesco, così come il carattere e il linguaggio di cui ho già detto. C'è un quid di Felliniano omaggio in questo film che i più vecchi sapranno cogliere.
Se ne potrebbero citare altri di film nei pressi, come Elephant Man di David Lynch (qui recensito dalla cara amica blogger Arwen Lynch) che ho rivisto di recente, o La donna scimmia di Marco Ferreri, tutti film imperdibili... come imperdibile è Freaks Out.
Robydick
Grazie per la citazione Robertino, si anche Frseaks Out è stato bello, forse un po' complesso rispedftto al jeeg robot, ma nel complesso l'ho trovato più maturo
RispondiEliminasì questo film è più ambizioso, meno popolare. più maturo come dici.
RispondiEliminaha scelto una strada difficile Mainetti, chissà cosa farà in futuro