sabato 25 febbraio 2023

I complessi

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Storico film a episodi, tre per altrettanti registi. Nemmeno tanto "vecchio" come film, ha la mia età. Contiene "Guglielmo il dentone" con Alberto Sordi, che da solo basta e avanza a motivarne la visione, ma anche gli altri 2 hanno il loro bel perché.

Una giornata decisiva (Dino Risi)


Quirino (Nino Manfredi), è un impiegato buono, mite, soprattutto completamente privo di autostima. Prova a conquistare la bella Gabriella (Ilaria Occhini) e ci riesce pure, ma il "terribile" Alvaro (Riccardo Garrone) non ha scrupoli, al contrario di lui che ne ha da vendere. Siamo davanti al complessato-sfigato per antonomasia, sempre timoroso del giudizio altrui, mai capace di imporre la propria personalità. Una sorta di ragioniere Ugo Fantozzi ante litteram. Un perdente totale, pecora preda di lupi e pure di "lupe".
A latere una piccola riflessione: bisogna farsene una ragione: molto spesso le donne apprezzano l'uomo buono, ma poi s'innamorano, non riescono a fare a meno, di quello stronzo per non dir peggio.  

Il complesso della schiava nubiana (Franco Rossi)


Qui prendo da Wiki, aggiungo solo i nomi degli attori: "Gildo Beozi (Ugo Tognazzi) è un boiardo di stato cattolico e moralista. È sposato e padre di tre figli, con il quarto, una bambina, in arrivo; inoltre è omonimo di un certo Guido Beozi, noto playboy con il quale, tiene a sottolineare con continue lettere ai giornali, non ha niente a che fare. Per caso scopre che la moglie Erminia (Claudie Lange), peraltro sua cugina, da giovane aveva partecipato ad un film peplum a basso costo durante una scena del quale appariva a seno nudo: temendo uno scandalo s'impegna a far sparire tutte le pellicole in circolazione in Italia.".
Più che complessato, Gildo (da non confondere con Guido) è un ossessionato. Tognazzi è da urlo quando interpreta 'sti soggetti, con quelle lenti fondo-di-bottiglia. Dovrà lavorare tantissimo per far sparire la pellicola, facendo leva su tutti i suoi poteri politici, ma le voci si sa corrono, e le bobine di celluloide pure. Curioso che in anni dove non c'erano ancora internet, chat, social vari, era già difficilissimo, per non dire impossibile, bloccare la diffusione di qualcosa. Il finale è un contrappasso per il povero, integerrimo Gildo, vittima di sé stesso.

Guglielmo il dentone (Luigi Filippo D'Amico)


Qua siamo all'apogeo, episodio epocale. Dentone è diventata una delle maschere più note di Alberto Sordi e della storia del cinema italiano.
Incipit da Wiki: "Guglielmo Bertone è un uomo molto ferrato e risoluto che partecipa, unico non raccomandato, al concorso Rai per diventare il nuovo lettore del telegiornale. La sua preparazione è così vasta e approfondita da eccellere in otto lingue «compreso l'arabo e l'ebraico», in storia, geografia, politica, moda e persino codice civile e stradale ...". Dire che è un fenomeno è poco, solo che anche i suoi denti da "freaks" lo sono!

La prima ragione per cui guardarlo è che si ride, tantissimo. Poi ci sono diversi spunti. Per non dilungarmi troppo ne prendo solo uno.
Dentone è un complessato-al-contrario. Nessuno è in grado di metterlo in imbarazzo, ignora (o finge di ignorare?) la sua particolarità fisica e bastano pochi attimi, con chiunque, per imporre una personalità ricca di conoscenza e vitalità. Talmente forte da battere persino lo strapotere dei raccomandati, una cosa davvero fantascientifica. Finito di ridere però pensi: e se non fosse così formidabile? che fine farebbe? Ai "diversi", a chi appartiente alle "categorie fragili", tocca quasi sempre fare qualcosa di straordinario per poter non dico primeggiare, ma almeno pareggiare diritti e opportunità dei normodotati. Ma perché? Non smetterò mai di chiedermelo, temo. Causa poi libri e film, il più delle volte male interpretati, c'è anche questo falso mito delle disabilità che portano a chissà quali poteri o capacità particolari, per cui l'autistico è un super-matematico, il cieco sente il rumore di una mosca da chilometri, il sordo... ecc... Chiaro che un handycap richiede compensazione, è ovvio, ma non facciamo di qualche caso particolare, di qualche fenomeno, una regola generale.

Riporto una nota importante sempre dalla pagina Wiki: "Nel terzo episodio, quello diretto da Luigi Filippo D'Amico, Guglielmo il dentone, in cui Alberto Sordi interpreta un giovane e brillante giornalista dalla dentatura prominente che aspira a diventare lettore del Telegiornale della sera della Rai, appaiono numerosi personaggi del mondo della televisione di allora che interpretano se stessi: il regista Nanni Loy, Edy Campagnoli, Lelio Luttazzi, Alessandro Cutolo, Armando Trovajoli, Vincenzo Talarico, Leo J. Wollemborg, Gaia Germani, le gemelle Kessler.".

Un italiano questo film lo Deve vedere, non ci sono alternative.

Per chiudere in bellezza, letteralmente, una foto di Gaia Germani, così come appare nel film.


Mi ha tanto ricordato Audrey Hepburn la cui fama esplose proprio in quegli anni, e con la fama il suo stile.

Robydick



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