Lo scorso mese ho fatto un promo di questo film. Presentato al Festival di Roma, è in attesa di commercializzazione. Trascorsi i "tempi tecnici" necessari, il regista Fabio Marra mi ha messo in condizione di poterlo ammirare, quindi anzitutto lo ringrazio per la cosa. E' tra i miei Cult per i contenuti straordinari, una delle più belle storie, anche se drammatica, del nostro paese. Narra la vicenda di un italiano di cui andare estremamente orgogliosi: Angelo Licheri.
Non sto ancora a ripetere quanto scritto nel promo. Leggetevelo lì, è interessante ed è tutto materiale preso dall'ottimo sito ufficiale. Riporto solo le mie personali impressioni.
Io avevo 15 anni all'epoca, ricordo la vicenda come fosse ieri:
"Alfredo Rampi, detto Alfredino (Roma, 11 aprile 1975 – Vermicino, 13 giugno 1981), fu la vittima di un fatto di cronaca dei primi anni ottanta: intorno alle 19 di mercoledì 10 giugno 1981, cadde in un pozzo artesiano in via Sant'Ireneo, in località Selvotta, una piccola frazione di campagna vicino a Frascati, situata lungo la via di Vermicino, che collega Roma sud a Frascati nord. Dopo quasi tre giorni di tentativi falliti di salvataggio, Alfredino morì dentro il pozzo, a 60 metri sotto la superficie.
La sua vicenda fu seguita in diretta dalle telecamere per le ultime 18 ore, e questa copertura giornalistica rese il fatto di vastissima notorietà presso l'opinione pubblica." (fonte wiki).
Ricordo come fosse ieri, anche se i dettagli ovviamente col tempo poi sfuggono. Sono trascorsi 30 anni precisi. Tra le immagini che ho nella memoria quelle del Presidente della Repubblica più amato di sempre, Sandro Pertini, che si recò sul posto e al solito portò la sua grandissima umanità. Ricordavo anche che ci furono diversi tentativi di calarsi nel pozzo, partendo da quello che la perforatrice scavò di fianco e che poté arrivare però fino a un certo punto. Dei tentativi di calarsi il più importante fu quello di un uomo minuto, non uno speleologo come gli altri né uno addestrato dei pompieri o della protezione civile, un uomo "qualsiasi" che comprese di poter fare qualcosa, ma non ricordavo il nome, non avevo più memoria dell'impresa che compì anche se fu coronata da una sconfitta. Questo meraviglioso documentario me l'ha ricordata, o meglio insegnata, illustrata in dettaglio con testimonianze, immagini di repertorio e non, tutto quanto occorre.
E' storia, non è uno spolier, e ci tengo un minimo a raccontarla.
Angelo Licheri era un uomo dal fisico perfetto, per quanto minuto. Di origini sarde ma residente nelle vicinanze di Vermicino, si recò da solo sul luogo. Alla moglie disse il classico "vado a prendere le sigarette", proprio così, e invece, superando anche con qualche astuzia tutti i posti di blocco, arrivò fino all'imboccatura del pozzo parallelo. Aveva le spalle large 30 cm, nessuno come lui era adatto a quel tentativo disperato. Alla fine gli diedero fiducia e lo calarono, a testa in giù, con una fettuccia per imbragare Alfredino. Giù dal pozzo parallelo, poi attraverso il pezzo orizzontale che lo collegava al pozzo artesiano, e lì comincia l'impresa. Stiamo parlando di un uomo dentro un budello dove scorre a fatica, a decine di metri di profondità. Non ha mai fatto nulla di simile, mai s'è allenato alla claustrofobia, in una postura dove bastano pochi minuti perché ti arrivi tanto di quel sangue alla testa da rendere la situazione insostenibile. Ma Angelo (che nome, certe volte capitano a proposito...) aveva un cuore ed una determinazione indescrivibili.
C'erano punti che nemmeno lui poteva passare indenne, il pozzo si stringeva mano a mano che si scendeva. Era coperto di abrasioni, le braccia protese in avanti. Ogni tanto urlava "alzatemi un po' e ricalatemi!", occorreva slancio per superare certi punti. Pensava che poi avrebbe potuto non risalire? Ho brividi e magoni anche ora mentre scrivo solo a pensare ad una simile situazione. Questa è Storia Vera, non fiction. Alle abrasioni si aggiunsero piccole fratture, rotture varie a causa delle strettoie, il suo corpo pareva modellarsi al budello che stava percorrendo. Alla fine arrivò da Alfredino, e... vorrei raccontarlo tutto questo documentario, minuto per minuto, ma forse non è il caso.
Il povero Alfredino è morto, il corpo venne poi recuperato. Se chiedete ad Angelo quale premio avrebbe voluto per la sua impresa la risposta è ovvia. Rifiutò la maggior parte dei riconoscimenti, tranne pochissimi. Non voleva essere definito eroe, ma lui lo è stato, è un EROE con tutte le maiuscole. Un'ora circa è durata la sua discesa, quando è risalito era in condizioni terribili, fisiche e morali. Ha toccato Alfredino, ci ha parlato, poi l'imbragatura per motivi successivamente analizzati non poté salvarlo. Lo aveva davanti, comprese che non poteva far nulla, lo salutò e si fece sollevare in superficie. Non è nemmeno possibile immaginare il suo dramma interiore... Eroe popolare, Eroe perdente, ha però fatto vincere all'umanità l'acquisizione di un Grande Uomo che ha dimostrato cosa sia il vero coraggio, la vera umanità, la determinazione.
Come dice wiki, fu il primo grande evento televisivo, oggi diremmo di "real-tv", con dirette che durarono giornate intere, tutta l'Italia era attaccata al televisore. Non fu, come si potrebbe pensare, una banale e morbosa voglia di vedere il dramma in diretta, io perlomeno non la ricordo così. Grazie alla televisione potemmo tutti vivere una vicenda incredibile da vicino. Certo, avremmo voluto un finale diverso, come spesso avviene nei film. Che foto quelle di Angelo appena torna in superficie, che dramma, tutta Italia pianse, si capì che altre possibilità non ce ne sarebbero state. Un solo altro tentativo di calarsi, ma Alfredino non emetteva più alcun suono...
Ci fu chi dubitò del fatto che Angelo riuscì a raggiungere veramente Alfredino. Persino un processo ne derivò. L'Italia è anche questa: processa i suoi eroi e mette al governo indagati e condannati per mafia. Stendiamo l'usuale velo, più che pietoso lo definirei schifato. Fortunatamente tutto si risolse positivamente. Quelli che, senza cognizione ed esibendo inutile perizia, si permisero di dubitare dell'impresa di Angelo sono stati messi a tacere dai fatti alla fine comprovati. Già da qualche anno nessuno più osa dubitare di quanto avvenne. Oggi con questo documentario gli viene reso definitivo Onore.
Guardatelo appena sarà possibile, una visione che cambierà la vostra vita. Se poi eravate già in "età cosciente" all'epoca a maggior ragione. In ogni caso, una storia e un personaggio che vanno tramandati anche a chi non c'era, ai nostri figli, nipoti. In quest'epoca, soprattutto per il nostro imbruttito paese, dove il successo arride a gentaglia che nemmeno mi perito di nominare, sapere che tra noi ci sono Uomini come Angelo Licheri è una ventata di gioia ed orgoglio.
Con l'occasione segnalo un link che mi ha fornito lo stesso regista dove si trovano le indicazioni per effettuare una donazione ad Angelo Licheri, che vive in condizioni fisiche ed economiche difficili.
http://www.langelodialfredo.it/donazioneperangelo/ .
Io avevo 15 anni all'epoca, ricordo la vicenda come fosse ieri:
"Alfredo Rampi, detto Alfredino (Roma, 11 aprile 1975 – Vermicino, 13 giugno 1981), fu la vittima di un fatto di cronaca dei primi anni ottanta: intorno alle 19 di mercoledì 10 giugno 1981, cadde in un pozzo artesiano in via Sant'Ireneo, in località Selvotta, una piccola frazione di campagna vicino a Frascati, situata lungo la via di Vermicino, che collega Roma sud a Frascati nord. Dopo quasi tre giorni di tentativi falliti di salvataggio, Alfredino morì dentro il pozzo, a 60 metri sotto la superficie.
La sua vicenda fu seguita in diretta dalle telecamere per le ultime 18 ore, e questa copertura giornalistica rese il fatto di vastissima notorietà presso l'opinione pubblica." (fonte wiki).
Ricordo come fosse ieri, anche se i dettagli ovviamente col tempo poi sfuggono. Sono trascorsi 30 anni precisi. Tra le immagini che ho nella memoria quelle del Presidente della Repubblica più amato di sempre, Sandro Pertini, che si recò sul posto e al solito portò la sua grandissima umanità. Ricordavo anche che ci furono diversi tentativi di calarsi nel pozzo, partendo da quello che la perforatrice scavò di fianco e che poté arrivare però fino a un certo punto. Dei tentativi di calarsi il più importante fu quello di un uomo minuto, non uno speleologo come gli altri né uno addestrato dei pompieri o della protezione civile, un uomo "qualsiasi" che comprese di poter fare qualcosa, ma non ricordavo il nome, non avevo più memoria dell'impresa che compì anche se fu coronata da una sconfitta. Questo meraviglioso documentario me l'ha ricordata, o meglio insegnata, illustrata in dettaglio con testimonianze, immagini di repertorio e non, tutto quanto occorre.
E' storia, non è uno spolier, e ci tengo un minimo a raccontarla.
Angelo Licheri era un uomo dal fisico perfetto, per quanto minuto. Di origini sarde ma residente nelle vicinanze di Vermicino, si recò da solo sul luogo. Alla moglie disse il classico "vado a prendere le sigarette", proprio così, e invece, superando anche con qualche astuzia tutti i posti di blocco, arrivò fino all'imboccatura del pozzo parallelo. Aveva le spalle large 30 cm, nessuno come lui era adatto a quel tentativo disperato. Alla fine gli diedero fiducia e lo calarono, a testa in giù, con una fettuccia per imbragare Alfredino. Giù dal pozzo parallelo, poi attraverso il pezzo orizzontale che lo collegava al pozzo artesiano, e lì comincia l'impresa. Stiamo parlando di un uomo dentro un budello dove scorre a fatica, a decine di metri di profondità. Non ha mai fatto nulla di simile, mai s'è allenato alla claustrofobia, in una postura dove bastano pochi minuti perché ti arrivi tanto di quel sangue alla testa da rendere la situazione insostenibile. Ma Angelo (che nome, certe volte capitano a proposito...) aveva un cuore ed una determinazione indescrivibili.
C'erano punti che nemmeno lui poteva passare indenne, il pozzo si stringeva mano a mano che si scendeva. Era coperto di abrasioni, le braccia protese in avanti. Ogni tanto urlava "alzatemi un po' e ricalatemi!", occorreva slancio per superare certi punti. Pensava che poi avrebbe potuto non risalire? Ho brividi e magoni anche ora mentre scrivo solo a pensare ad una simile situazione. Questa è Storia Vera, non fiction. Alle abrasioni si aggiunsero piccole fratture, rotture varie a causa delle strettoie, il suo corpo pareva modellarsi al budello che stava percorrendo. Alla fine arrivò da Alfredino, e... vorrei raccontarlo tutto questo documentario, minuto per minuto, ma forse non è il caso.
Il povero Alfredino è morto, il corpo venne poi recuperato. Se chiedete ad Angelo quale premio avrebbe voluto per la sua impresa la risposta è ovvia. Rifiutò la maggior parte dei riconoscimenti, tranne pochissimi. Non voleva essere definito eroe, ma lui lo è stato, è un EROE con tutte le maiuscole. Un'ora circa è durata la sua discesa, quando è risalito era in condizioni terribili, fisiche e morali. Ha toccato Alfredino, ci ha parlato, poi l'imbragatura per motivi successivamente analizzati non poté salvarlo. Lo aveva davanti, comprese che non poteva far nulla, lo salutò e si fece sollevare in superficie. Non è nemmeno possibile immaginare il suo dramma interiore... Eroe popolare, Eroe perdente, ha però fatto vincere all'umanità l'acquisizione di un Grande Uomo che ha dimostrato cosa sia il vero coraggio, la vera umanità, la determinazione.
Come dice wiki, fu il primo grande evento televisivo, oggi diremmo di "real-tv", con dirette che durarono giornate intere, tutta l'Italia era attaccata al televisore. Non fu, come si potrebbe pensare, una banale e morbosa voglia di vedere il dramma in diretta, io perlomeno non la ricordo così. Grazie alla televisione potemmo tutti vivere una vicenda incredibile da vicino. Certo, avremmo voluto un finale diverso, come spesso avviene nei film. Che foto quelle di Angelo appena torna in superficie, che dramma, tutta Italia pianse, si capì che altre possibilità non ce ne sarebbero state. Un solo altro tentativo di calarsi, ma Alfredino non emetteva più alcun suono...
Ci fu chi dubitò del fatto che Angelo riuscì a raggiungere veramente Alfredino. Persino un processo ne derivò. L'Italia è anche questa: processa i suoi eroi e mette al governo indagati e condannati per mafia. Stendiamo l'usuale velo, più che pietoso lo definirei schifato. Fortunatamente tutto si risolse positivamente. Quelli che, senza cognizione ed esibendo inutile perizia, si permisero di dubitare dell'impresa di Angelo sono stati messi a tacere dai fatti alla fine comprovati. Già da qualche anno nessuno più osa dubitare di quanto avvenne. Oggi con questo documentario gli viene reso definitivo Onore.
Guardatelo appena sarà possibile, una visione che cambierà la vostra vita. Se poi eravate già in "età cosciente" all'epoca a maggior ragione. In ogni caso, una storia e un personaggio che vanno tramandati anche a chi non c'era, ai nostri figli, nipoti. In quest'epoca, soprattutto per il nostro imbruttito paese, dove il successo arride a gentaglia che nemmeno mi perito di nominare, sapere che tra noi ci sono Uomini come Angelo Licheri è una ventata di gioia ed orgoglio.
Con l'occasione segnalo un link che mi ha fornito lo stesso regista dove si trovano le indicazioni per effettuare una donazione ad Angelo Licheri, che vive in condizioni fisiche ed economiche difficili.
http://www.langelodialfredo.it/donazioneperangelo/ .
Robydick
Ricordo tutto, come fosse ora. Avevo 19 anni, stavo facendo il servizio militare, ricordo di aver vissuto quella lunga notte in compagnia di compagni di leva di ogni parte d'Italia. Un'altra Italia forse? Sicuramente più solidale, politicamente sempre nei casini, ma un presidente come il Partigiano Sandro, non lo abbiamo più avuto.
RispondiEliminaGrazie per la tua recensione. Ripensando a quei giorni, ancora mi commuovo, ma prima che arrivi il primo stronzo a dire che è perché avevo venti anni, la mia commozione è tutta per quei bambino e per quel grande uomo di Angelo Licheri.
io purtroppo non ho "vissuto" la vicenda. mi fu raccontata dai miei genitori tempo fa (se non ricordo male scaturì vedendo il film di Allen Radio Days, nel quale c'è una situazione identica raccontata per radio).
RispondiEliminadocumentario certamente da vedere. grazie per la segnalazione, le sole tue impressioni sono state molto emozionanti.
oddio, quel "io purtroppo" che ho scritto mi fa venire i brividi... scusate, mi è uscita proprio male.
RispondiEliminaTema in classe… prima bestemmia rivolta al giornalista e alla tv! La maestra non capì e il voto fu bassissimo! A distanza di decenni la ripeto in mente e non. La bambina aveva avvertito l'incombente tragedia, aveva sentito le pulsazioni di quel suo coetaneo (tre anni in meno) e aveva maledetto il sistema… e pensare che il peggio avrebbe dovuto ancora 'avvenire'! //// da vedere assolutissimamente! voto sicuramente alto. Maestraaaaaaaaaaaaa? prrrrrrrrrrrrrr
RispondiEliminaNon ne sapevo nulla, ma conoscevo l'episodio analogo raccontato da WoodyvAllen in Radio days! grazie per aver condiviso quelle tue emozioni e x aver pubblicizzato quest'opera!
RispondiEliminaHarmo, ti assicuro che quando potrai vederlo ti commuoverai ancora e forse più che allora.
RispondiEliminaFrank, quel "purtroppo" ha un suo perché, non te ne dolere. per certi aspetti vivere determinate esperienze è una fortuna.
petro', un pernacchia ad ella anche da parte mia! :)
per te invece i soliti... :***
Perso, queste recensioni quando capita è solo un piacere scrivere. grazie a te.
Grazie per la recensione.
RispondiEliminaC'è chi, come te e me, conserva un caro ricordo della vicenda. Ma molti hanno il terrore di ritornare in quell'incubo. Perciò mi chiedo se il doc abbia mercato.
Dovessimo riuscire a commercializzarlo, il ricavato andrà completamente ad Angelo Licheri. Noi di Quadra Film non smetteremo di darci da fare.
Grazie ancora. Un saluto
Fabio
grazie Fabio... e se me lo dicevi prima, che andava ad Angelo il ricavato, avrei fatto ancor più squillare le trombe!
RispondiEliminacome ti dicevo per email, questo è un prodotto che dovrebbe essere acquisito dal nostro servizio pubblico, basterebbe che si ricordasse d'esser tale. speriamo :)
Avevo 14 anni, e in quella diretta non vidi (anche se non potrei escluderla - forse non ero abbastanza smaliziato per capire?) la squallida morbosità che si respira oggi. Forse perché era davvero un altro mondo, più antico e più umano e più ingenuo, in cui la tv era vista (non dico se a ragione o a torto) come una sobria istituzione di cui potersi fidare, e non una putrida macchina inferiorizzante e schifosamente pubblicitaria. Ancora non immaginavi il sistematico accorrere sul luogo di furgoncini pieni di elegantissime sciacallette microfonate, di elicotteri a forma di mosche-avvoltoi. Quella sembrò una vera tragedia collettiva (ma ripeto, può essere il ricordo distorto delle impressioni di un quattordicenne), anche se probabilmente ha contribuito all'accelerazione della nascita dello schifo che è seguito, che però sarebbe arrivato comunque.
RispondiEliminaDavvero commovente e meravigliosa, questa figura di eroe perdente. Complimenti a Fabio, e grazie a te per averne parlato.
Un abbraccio ideale all'Angelo Alfredino e all'Angelo Angelo.
Rngrazio Quadra Film per essersi ricordato di un "grande" uomo come Anelo Licheri. Ho approfittato della donazione avviata da quadra a questo indirizzo http://www.langelodialfredo.it/donazioneperangelo/ per dare il mio piccolo contributo. Un appello a tutti coloro che leggono questo post: diamo una mano di aiuto a Licheri.
RispondiEliminagrazie Attilio, ciao!
RispondiEliminamannaggia, sarebbe bello poter fare un bel versamento con carta facile-facile, invece bisogna mandare email, aspettare, ecc... ma va be', per Angelo questo ed altro :)
avevo 6 anni ma io quella notte me la ricordo!
RispondiEliminaciao Ernest! hai buona memoria :)
RispondiEliminacome posso vederlo il film??
RispondiEliminaprova a chiedere info al sito ufficiale. è linkato dentro la rece
RispondiElimina-VORREI AQUISTARE QUESTO BELLLISSIMO DOCUMENTARIO,,A CHI MI POSSO RIVOLGERE?
RispondiEliminadavid, ti ho già risposto: chiedi sul sito ufficiale
RispondiElimina