George Tatum, paziente di un ospedale psichiatrico, soffre regolarmente di orribili incubi legati ad un episodio a dir poco traumatico accadutogli durante la sua infanzia. Nel tentativo di modificare il comportamento di George e controllare i suoi frequenti episodi psicotici, i suoi dottori hanno usato un programma sperimentale di trattamento.
Esteriormente George risponde abbastanza bene al trattamento per essere addirittura (aspetto questo che il film quasi tralascia per la sua evidente inverosimiglianza e ingiustificabilità) rilasciato nella società, ma dentro di sé George è ancora tormentato più che mai da violentissimi flashback. Una visita a uno squallido spettacolo di sesso masturbatorio e dal vivo, in uno dei mitici locali poi chiusi dal sindaco Giuliani, della 42a St. di New York, è il catalizzatore per un altro degli episodi di George, spingendolo oltre il limite, questa volta per sempre.
In fuga da New York, George passa attraverso il South Carolina, dove segue una sconosciuta bella donna a casa da un bar e la uccide brutalmente, dando il via a una serie di brutali uccisioni. Il sempre più scardinato George passa attraverso la Florida, dove diventa ossessionato da una famiglia che sembra avere un significato particolare e profondo per lui. Con i medici del manicomio e le autorità che lo stanno disperatamente cercando dandogli la caccia, potrà George essere arrestato prima che la conta dei morti salga ancora?
Questo famoso shocker diretto da Romano Scavolini in trasferta americana nel 1981 è un prototipo a basso budget dei cosiddetti “video nasty”: recitazione variabile (a parte un bravissimo Baird Stafford interprete dello psicopatico protagonista), trama fragile, colonna sonora di musica discordante e poco incisiva, nudità e violenza esplicite che sono entrambe presenti a profusione, fanno di “Nightmares in a Damaged brain” (anche conosciuto come “Nightmare” e “Splash blood”) uno dei titoli più famosi dei “video nasty” ovvero proibiti, banditi, dalla censura britannica (il BBFC) durante l'ondata moralista e proibizionista di quella brutta epoca nei primi anni '80. Esso poi non può, e non è, nemmeno essere eccessivamente cruento come altri esempi di “sporco e cattivo” tipo altri video nasty: “Zombi 2” ('79) di Lucio Fulci o “Maniac” ('81) di William Lustig anche qui splendidamente affrontati, ma ha così tante scene di sesso sadomaso (compresa una al limite dell'hardcore con un dildo da parte di una ragazza in uno di quei mitici peep show nei locali Live Nude Show sulla 42a Strada di Manhattan, poi tutti chiusi dal sindaco Giuliani), un infanticidio, tonnellate di violenza grafica e una rappresentazione veramente triste e spiacevole del tormento psicologico; il film di Scavolini venne per questo diffamato dai media e da diverse azioni dei nominati tutori della morale, “marchiandosi” come una serie di altri film del suo genere, di essere suscettibili di “depravare e corrompere” le menti più impressionabili.
Come per molti degli slasher di quel periodo, il "badguy” è relativamente docile rispetto ai film horror di oggi, l'estenuante francese “Martyrs” ('08) flirta con la tortura per tutta la durata del film, e la serie apparentemente infinita “Saw” per esempio lo supera di gran lunga in termini di brutalità e scene di sostenuta violenza grafica. “Nightmares” è però un film per molti ancora difficile da poter guardare, grazie soprattutto alla performance entusiasta e centrale del sumenzionato Baird Stafford come George, che riesce a passare dall'introspezione tranquilla all'angoscia e al terrore urlante di un'anima torturata, ad uno squilibrato assassino dagli occhi selvaggi, e di riuscire a essere piuttosto convincente in tutte e tre. Quando George urla, e lancia fuori anche schiuma dalla bocca, l'effetto è abbastanza inquietante, è più che di fronte ad una solita vuota, macchina di morte inarrestabile, il suo conflitto interiore gli dà più profondità e plausibilità. La pellicola sgranata e la colonna sonora, low-low budget tra cui una sigla che potrebbe (e avrebbe potuto essere) estratta direttamente da un porno anni '70, danno a “Nightmares” un'aria opportunamente squallida. La sequenza girata per la suddetta 42a strada del quartiere a luci rosse di New York, con George che vaga più che mai in preda agli incubi allucinanti del passato, tra spacciatori e prostitute e facendo da spettatore a vari spettacoli di sesso dal vivo, hanno una loro sporca autenticità. Con pellicole del calibro di “Caligola” ('79) di Tinto Brass, e “Five Deadly Venoms” pubblicizzate sui cartelloni dei cinema cui George passa davanti, è un momento circondato e sopraffatto come da promemoria visivo del sesso e della violenza, innescante un altro dei regolari episodi psicotici del protagonista, “Nightmares” gioca a favore delle paure della morale di maggioranza, sia nei confronti del film che proprio delle parti più perverse della società in generale.
La trama è rudimentale e sostenuta da tagli e salti frequenti nei flashback di George bambino, che, vedendo il padre legato al letto e essere schiaffeggiato intorno al viso in una sessione di sesso bizzarro con una amante (la madre?) poco vestita, prende un'ascia per entrambi, in modo confuso e “traumatizzato” da ciò di cui è stato testimone. Questa sequenza esplicativa è ben montata e gradualmente allungata per tutto il film, fino a quando non viene mostrata per intero durante il climax finale, contribuendo a portare “Nightmares” attraverso le sue lungaggini fino alla fine, nella quale ci sono purtroppo forse troppi finali.
Il problema principale di “Nightmares” è che ci sono troppe lunghe scene con la famiglia dalla quale George è ossessionato, che sanno tanto più di imbottitura e di allungamento che altro. Ogni volta che George non è sullo schermo, “Nightmares” si perde in vari momenti di disinteresse, la famiglia, la cui rilevanza si rivela solo nella scena finale, è più irritante che interessante, tant'è che ci ritrova sovente a stare dalla parte di George affinchè miserabilmente la massacri interamente, ma questo aspetto probabilmente è anche un effetto voluto e perseguito polemicamente dal solitamente corretto Scavolini.
La stessa violenza è graficamente molto bella grazie agli effetti prostetici e di trucco, specialmente nella memorabile decapitazione ad opera di un non accreditatosi Tom Savini: i tagli alla gola, i colpi d'impatto delle fucilate, i colpi di martello e la già menzionata decapitazione con l'ascia sono i punti salienti (oppure no, sempre a seconda dei punti di vista), ma l'omicidio di un bambino compiuto da George, conseguente all'uccisione sadica di una ragazza che fa jogging, appaiono entrambi fuori dallo schermo. Anche se già dalla scena d'apertura (una sequenza inquietante e da incubo, suggerisce l'oscuro segreto di George), il climax di tensione del film e l'attacco con l'ascia di George nell'infanzia è accattivante e ben costruito. La durezza gore di cui il film è ammanto è probabile che oggi possa avere un'impatto più leggero, anche in considerazione dei cambiamenti sul fronte della reputazione stessa del film. A suo merito, però, dove un sacco di “bad guy” dei film horror si godono la loro fama su elevati e copiosi bagni di sangue, in “Nightmare” c'è invece uno spiacevole realismo riguardo alla violenza mostrata, in linea con l'atmosfera generale del molto simile e più tardivo film, e senza sforzo ugualmente inquietante, “Henry: Ritratto di un Serial Killer”(Henry: Portrait of a Serial Killer) ('86) di John McNaughton.
L'originale versione cinematografica nel Regno Unito è stata pesantemente tagliato dal BBFC con le modifiche apportate ai primi piani del taglio di una gola e alle ripetute coltellate al rallentatore durante l'omicidio della donna al telefono, l'uccisione con il piccone, e i colpi d'ascia (compreso il sangue schiumare dalla testa prostetica dell' uomo) durante il flashback del climax finale. Il film è stato poi ufficialmente elencato e bandito come uno dei famosi “video nasty”, e un efficace perseguimento penale è stato proposto contro la società distributrice mondiale, la Video 2000. Nel 1984 è stata poi pubblicata una versione video non autorizzata (che era lunga 1 minuto in più della versione tagliata cinematografica). Il film è stato finalmente oggetto di un certificato per la pubblicazione video nel 2002, anche se è poi stata presentata la versione stampata e già modificata degli Stati Uniti, che ripristina l'omicidio iniziale e circa 1 minuto di scene di dialogo, ma mantiene ancora delle modifiche alla lancinante scena al ralenti della/dopo la gola tagliata e alcuni tagli ai brevi e climatici incubi con i flashback dell'omicidio.
In fuga da New York, George passa attraverso il South Carolina, dove segue una sconosciuta bella donna a casa da un bar e la uccide brutalmente, dando il via a una serie di brutali uccisioni. Il sempre più scardinato George passa attraverso la Florida, dove diventa ossessionato da una famiglia che sembra avere un significato particolare e profondo per lui. Con i medici del manicomio e le autorità che lo stanno disperatamente cercando dandogli la caccia, potrà George essere arrestato prima che la conta dei morti salga ancora?
Questo famoso shocker diretto da Romano Scavolini in trasferta americana nel 1981 è un prototipo a basso budget dei cosiddetti “video nasty”: recitazione variabile (a parte un bravissimo Baird Stafford interprete dello psicopatico protagonista), trama fragile, colonna sonora di musica discordante e poco incisiva, nudità e violenza esplicite che sono entrambe presenti a profusione, fanno di “Nightmares in a Damaged brain” (anche conosciuto come “Nightmare” e “Splash blood”) uno dei titoli più famosi dei “video nasty” ovvero proibiti, banditi, dalla censura britannica (il BBFC) durante l'ondata moralista e proibizionista di quella brutta epoca nei primi anni '80. Esso poi non può, e non è, nemmeno essere eccessivamente cruento come altri esempi di “sporco e cattivo” tipo altri video nasty: “Zombi 2” ('79) di Lucio Fulci o “Maniac” ('81) di William Lustig anche qui splendidamente affrontati, ma ha così tante scene di sesso sadomaso (compresa una al limite dell'hardcore con un dildo da parte di una ragazza in uno di quei mitici peep show nei locali Live Nude Show sulla 42a Strada di Manhattan, poi tutti chiusi dal sindaco Giuliani), un infanticidio, tonnellate di violenza grafica e una rappresentazione veramente triste e spiacevole del tormento psicologico; il film di Scavolini venne per questo diffamato dai media e da diverse azioni dei nominati tutori della morale, “marchiandosi” come una serie di altri film del suo genere, di essere suscettibili di “depravare e corrompere” le menti più impressionabili.
Come per molti degli slasher di quel periodo, il "badguy” è relativamente docile rispetto ai film horror di oggi, l'estenuante francese “Martyrs” ('08) flirta con la tortura per tutta la durata del film, e la serie apparentemente infinita “Saw” per esempio lo supera di gran lunga in termini di brutalità e scene di sostenuta violenza grafica. “Nightmares” è però un film per molti ancora difficile da poter guardare, grazie soprattutto alla performance entusiasta e centrale del sumenzionato Baird Stafford come George, che riesce a passare dall'introspezione tranquilla all'angoscia e al terrore urlante di un'anima torturata, ad uno squilibrato assassino dagli occhi selvaggi, e di riuscire a essere piuttosto convincente in tutte e tre. Quando George urla, e lancia fuori anche schiuma dalla bocca, l'effetto è abbastanza inquietante, è più che di fronte ad una solita vuota, macchina di morte inarrestabile, il suo conflitto interiore gli dà più profondità e plausibilità. La pellicola sgranata e la colonna sonora, low-low budget tra cui una sigla che potrebbe (e avrebbe potuto essere) estratta direttamente da un porno anni '70, danno a “Nightmares” un'aria opportunamente squallida. La sequenza girata per la suddetta 42a strada del quartiere a luci rosse di New York, con George che vaga più che mai in preda agli incubi allucinanti del passato, tra spacciatori e prostitute e facendo da spettatore a vari spettacoli di sesso dal vivo, hanno una loro sporca autenticità. Con pellicole del calibro di “Caligola” ('79) di Tinto Brass, e “Five Deadly Venoms” pubblicizzate sui cartelloni dei cinema cui George passa davanti, è un momento circondato e sopraffatto come da promemoria visivo del sesso e della violenza, innescante un altro dei regolari episodi psicotici del protagonista, “Nightmares” gioca a favore delle paure della morale di maggioranza, sia nei confronti del film che proprio delle parti più perverse della società in generale.
La trama è rudimentale e sostenuta da tagli e salti frequenti nei flashback di George bambino, che, vedendo il padre legato al letto e essere schiaffeggiato intorno al viso in una sessione di sesso bizzarro con una amante (la madre?) poco vestita, prende un'ascia per entrambi, in modo confuso e “traumatizzato” da ciò di cui è stato testimone. Questa sequenza esplicativa è ben montata e gradualmente allungata per tutto il film, fino a quando non viene mostrata per intero durante il climax finale, contribuendo a portare “Nightmares” attraverso le sue lungaggini fino alla fine, nella quale ci sono purtroppo forse troppi finali.
Il problema principale di “Nightmares” è che ci sono troppe lunghe scene con la famiglia dalla quale George è ossessionato, che sanno tanto più di imbottitura e di allungamento che altro. Ogni volta che George non è sullo schermo, “Nightmares” si perde in vari momenti di disinteresse, la famiglia, la cui rilevanza si rivela solo nella scena finale, è più irritante che interessante, tant'è che ci ritrova sovente a stare dalla parte di George affinchè miserabilmente la massacri interamente, ma questo aspetto probabilmente è anche un effetto voluto e perseguito polemicamente dal solitamente corretto Scavolini.
La stessa violenza è graficamente molto bella grazie agli effetti prostetici e di trucco, specialmente nella memorabile decapitazione ad opera di un non accreditatosi Tom Savini: i tagli alla gola, i colpi d'impatto delle fucilate, i colpi di martello e la già menzionata decapitazione con l'ascia sono i punti salienti (oppure no, sempre a seconda dei punti di vista), ma l'omicidio di un bambino compiuto da George, conseguente all'uccisione sadica di una ragazza che fa jogging, appaiono entrambi fuori dallo schermo. Anche se già dalla scena d'apertura (una sequenza inquietante e da incubo, suggerisce l'oscuro segreto di George), il climax di tensione del film e l'attacco con l'ascia di George nell'infanzia è accattivante e ben costruito. La durezza gore di cui il film è ammanto è probabile che oggi possa avere un'impatto più leggero, anche in considerazione dei cambiamenti sul fronte della reputazione stessa del film. A suo merito, però, dove un sacco di “bad guy” dei film horror si godono la loro fama su elevati e copiosi bagni di sangue, in “Nightmare” c'è invece uno spiacevole realismo riguardo alla violenza mostrata, in linea con l'atmosfera generale del molto simile e più tardivo film, e senza sforzo ugualmente inquietante, “Henry: Ritratto di un Serial Killer”(Henry: Portrait of a Serial Killer) ('86) di John McNaughton.
L'originale versione cinematografica nel Regno Unito è stata pesantemente tagliato dal BBFC con le modifiche apportate ai primi piani del taglio di una gola e alle ripetute coltellate al rallentatore durante l'omicidio della donna al telefono, l'uccisione con il piccone, e i colpi d'ascia (compreso il sangue schiumare dalla testa prostetica dell' uomo) durante il flashback del climax finale. Il film è stato poi ufficialmente elencato e bandito come uno dei famosi “video nasty”, e un efficace perseguimento penale è stato proposto contro la società distributrice mondiale, la Video 2000. Nel 1984 è stata poi pubblicata una versione video non autorizzata (che era lunga 1 minuto in più della versione tagliata cinematografica). Il film è stato finalmente oggetto di un certificato per la pubblicazione video nel 2002, anche se è poi stata presentata la versione stampata e già modificata degli Stati Uniti, che ripristina l'omicidio iniziale e circa 1 minuto di scene di dialogo, ma mantiene ancora delle modifiche alla lancinante scena al ralenti della/dopo la gola tagliata e alcuni tagli ai brevi e climatici incubi con i flashback dell'omicidio.
- L'edizione video australiana di "Nightmare" sotto il titolo di "Schizo" dura 89 minuti, ed è monca della maggior parte dei momenti più gore, compresi gli omicidi finali con l'ascia e tutte le parti che coinvolgono il giovane George Tatum ricoperto di sangue.
- La versione completa e non tagliata di “Nightmare” è disponibile in video anche in Australia. Questa versione che non si intitola “Schizo”, e mantiene il titolo originale dura 100 minuti. E' distribuita dalla etichetta Gold Video Classics ed è anche Rated R. Di interessante c'è il frazionamento di sequenze di dialogo più lunghe, in alcune altre edizioni non tagliate.
- Tutte le scene gore più esplicite sono state tagliate dalla versione statunitense guadagnando un rating "R" invece di una "X". La versione integrale è disponibile in video priva di rating.
- Originariamente vietato nel Regno Unito a causa della frenesia dei “video nasty” il film è stato trasmesso tagliato su approvazione del BBFC nel 2002, questa versione per il Regno Unito sembra però essere basata sulla versione R-rated degli Stati Uniti e non è tagliata.
- In Germania, il film è uscito in DVD uncut dalla Laser Paradise nella sua edizione più sanguinosa.
- Nella versione video olandese non è presente la scena della visione di un cadavere (dura totalmente 97 min) ed è così come anche la versione video australiana (non il "Schizo"-Tape).
- Tom Savini venne accreditato come make-up artist ed effettista del film. In realtà era solo un consulente e anche se diverse foto lo ritraggono sul set a mostrare come impugnare l'ascia all'attore che interpreta George bambino, nella famosa scena di decapitazione, ha minacciato di citare in giudizio circa l'uso del suo nome per promuovere il film. Alcune videocassette ancora riportano stampato nei crediti il nome di Tom Savini come "Direttore degli effetti speciali". Gli effetti furono creati effettivamente da Ed French,
- Bandito come video Nasty nel Regno Unito, durante il 1980.
- Si impose all'attenzione dei censori britannici come video bandito nei primi anni ottanta soprattutto a causa di diversi espedienti, che comprendevano la fornitura con il video di un sacchetto di vomito e di un concorso per indovinare il peso di un cervello in un barattolo.
- Il distributore originale del film nel Regno Unito fu mandato in prigione per l'uscita di una versione non approvata.
Napoleone Wilson
non l'ho mai visto ed ero curioso...Scavolini ha dei numeri...certo che la tematica non mi intriga...lo possiedo in inglese mi sa che rimarrà sepolto ancora per anni...i sottotitoli in italiano esistono?
RispondiEliminaciao Zone! ti faccio solo un saluto, alla domanda non so rispondere... ;)
RispondiEliminaNo, non c'e in italiano neppure sottotitolato, a quanto mi risulta. Solo da poche settimane ha avuto un'edizione in DVD, era ancora disponibile solo in VHS. Lo ha pubblicato la Code Red, naturalmente R1. Edizione 30th Anniversary a doppio disco, l'ho comprata. Contiene ben tre edizioni del film, un master in 16:9 del 2009, uno in 4:3 del 2005, e una nuova copia da un master da pochissimo riscoperto,del 2011. Sono pero' tutte abbastanza graffiate e spuntinate, dato anche il materiale di partenza stampato certo con non tanti mezzi. Pero' nell'ultima in particolare i colori soprattutto sono piu' brillanti e corposi che in nessuna altra copia un po' diafana vista in precedenza.Impagabile Scavolini perplesso a certe amenissime domande di Zelati, nella lunga intervista di un ora e mezza contenuta nel secondo disco.
RispondiEliminaE' oggettivamente vero che "Nightmare" usci' com'e riportato da Variety in oltre cento cinema di N.Y., con per le prime due settimane, un'enorme riscontro di pubblico. In Italia ciononostante gli ottimi film diretti da Scavolini nel nostro paese ("Un Bianco vestito per Mariale'", ad esempio, ['72]), dopo titoli seminali del cinema d'avanguardia anni '60 com'e "A Mosca cieca"('68) e "La Prova generale"('69), "Nightmare" neppure usci'.
RispondiEliminaI video nasties sono quelle cose che mi dico sempre: sono curiosa, ma poi temo la bruttura. Quindi anche no.
RispondiEliminaPerò mi piace leggere le recensioni che ne parlano, soprattutto quelle interessanti come questa u__u
mi mancava...
RispondiEliminaNegli Stati Uniti e almeno nella città di New York dove pare riportato da Variety stesso ebbe un grande successo e aprì in più di cento cinema, “Nightmare” é conosciuto e tenuto in grande considerazione dagli appassionati da anni, anche se sotto il titolo molto più degno di nota e meno generico, appunto di “Nightmare in a Damaged brain” (che li fu inizialmente dato dai soli distributori australiani). Fino a poche settimane fa così “maledetto” che non aveva ancora neppure goduto di una edizione digitale, ma ancora solo in vhs, e che contiene -come spero ben esplicato già sopra -alcune scene veramente “out the limits” da i”nfamous slasher”, per il quale Romano Scavolini ( infame fu ma il fatto che alla fine divenne una delle famose "Video Nasties" del Regno Unito ). Dopo di che, era solo una questione di tempo prima che venisse rintracciato per un'edizione su dvd ma quanti anni sono dovuti passare, mentre in realtà è finito solo adesso per essere uno dei (già tanti) titoli del catalogo della americana Code Red. Quindi era sì "una questione di tempo" anche se in fondo non ammontava a pochi mesi, ma a circa dieci anni ancora, in quanto solo adesso, a settembre 2011 una società di DVD assediata dagli appassionati ha finalmente -in questo caso la Code Red- pubblicato questo attesissimo titolo.
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