venerdì 13 gennaio 2012

Black Samson

4

[Nel bar di Samson. Nappa e un suo uomo stanno provocando e combinando guai. Samson  si incazza, controllato]
Samson/Rockne Tarkington :- “Basta, tu e i tuoi uomini, fuori di qui!”
Johnny Nappa/William Smith :- “Ma tu hai un bar. Disponi di una licenza. Devi servire chiunque venga qui, non è vero?”
Samson :- [sorride] “Sì, ma questo è un pessimo bar, con un servizio ancora più scadente!”

"Samson" -in italiano sarebbe “Sansone” (Rockne Tarkington da “Ice Pirates”, ma anche da qualcuno conosciuto finanche da queste parti grazie alla mia di rece per “The No Mercy Man”[America violenta]['73] di Daniel Vance) è un cazzutissimo barista nero con un locale in una delle strade da bassifondo del centro della città, il quale ripulisce le strade dalle droghe e dai farmaci. Un mafioso di nome Johnny Nappa (William Smith il grande, che con la sua interpretazione sopra le righe da solo costituisce la maggiore attrattiva del film) cerca di scalare la gerarchia di potere all'interno della “famiglia” facendosi le “ossa” proprio su Samson, pisciando quindi nemmeno lui sa quanto, letteralmente “fuori dal vaso”. Quando Johnny poi rapisce la fidanzata di Samson (Abby Carol Speed, racchia), l'intera comunità si unisce per eliminare i cattivi della famiglia mafiosa.

Definire “Black Samson” un film che “da i numeri” sarebbe troppo poco. Questo film è quello che si dice una pellicola che mantiene esattamente le promesse. Per esempio, Samson tiene un leone incatenato nel bar come fosse un animale domestico. Questo è già abbastanza freak, oppure no? E so cosa uno starà pensando: Ad un certo punto qualcuno andrà a scoparee si dimenticherà il leone, il quale spezzerà la catena e se li mangerà mentre stanno chiavando. Indovinate un po'? Bèh no stavo scherzando, almeno questo non accade. Ma perché allora introdurre un enorme leone dall'ancora più enorme culone in un contesto urbano, per poi trattarlo come nient'altro che un mobile?

Poi c'è la sottotrama in cui viene inviata la starfichetta ragazza bianca del cattivo Johnny Nappa a farsi assumere come spogliarellista dalle tettine di burro nude, e a spiare Samson. Qualsiasi intenditore di film blaxploitation sa che l'eroe nero deve andare a letto con la donna del bianco cattivo, e farle sentire quello che Tarantino ha chiamato “The Biggest and Power of the Loved Big Nigger Cock”, così da farle provare il “grande piacere che diventa quasi dolore” provocatagli dalla “Grande Fava Nera”. In modo da poterlo uccidere successivamente in preda anche alla più rabbiosa gelosia, ma soprattutto alla virile invidia di cotanta mostruosa dotazione negroide. In realtà, credo che sia un clichè indicato proprio nel Manuale della perfetta Blaxploitation. Ma qui, di sottrazione e sorpresa, non succede, solo Johnny pensa che Samson se la sia scopata. E per coronare il tutto, quello che lo psicopatico Johnny Nappa fa per lei è di gettarla fuori da una macchina in movimento andando almeno a 50 Km/h. Giusto ragazzi, non solo la bella supertopa bianca non ha potuto provare il Grande Piacere di “Super Black Fava”, ma rimane pure ridotta mezza uccisa! E' solo un altro esempio di come “Black Samson”  giochi continuamente con il suo pubblico.

Il più grande piacere che ho di questo film è che ho sempre onestamente pensato che esso è una versione blaxploitation di Sansone e Dalila. Ero davvero impaziente di vedere la parte in cui la fidanzata di Samson,  viene rasata dalla sua esageratissima, tra le più eccessive mai viste, cotonatura stile Afro, il che significa che ha perso tutte le sue forze e che dovrà dipendere esclusivamente dala sua intelligenza per sconfiggere i cattivi. Beh, quel momento non arriva.

E' stato un vero piacere vedere un Blaxploitation che abbia così potuto apprezzare, nuovamente, grazie al dvd Warner Usa R1 uscito nel 2010 che lo contiene, insieme a “Three the Hard Way”. Oltretutto, sono un grande fan di William Smith e la sua performance è certamente la cosa migliore del film. Smith ha costruito la sua  carriera interpretando impareggiabilmenteviscidi teppisti ed è proprio particolarmente viscido e follemente “oltre i limiti”, in questo film. Smith offre un'interpretazione emozionante, e anche molto veloce e stilizzata, che soffia facilmente il il bravo ma più morbido Tarkington fuori dallo schermo, durante le loro scene assieme. Le scene d'azione anche se scarse, non sono banali, soprattutto come l'inseguimento finale, nel quale i cattivi si infrangono continuamente con le loro auto e devono   costantemente  ricorrere a rubare pistola in pugno le auto a delle persone, al fine di tenere il passo con Samson. Fino al folle, incredibile finale con tutti gli abitanti del ghetto nella strada del bar di Samson, che non rivelerò perchè è veramente la cosa più sorprendente ed eccessivamente bizzarra, del film.

Napoleone Wilson



4 commenti:

  1. L'aspetto più propriamente blaxploitationd del film, è l'abbigliamento di Samson, in abiti africani. Samson se ne va a giro per le strade di Los Angeles in abiti tradizionali africani e portando con sè un grosso bastone africano all'occasione da piantare nel culo a qualche malintenzionato, mentre egli se ne cammina impettito E questo è un altro tocco unico e romanzesco, di un personaggio già abbastanza indimenticabile.

    RispondiElimina
  2. "Black Samson"
    Parole e Musica di Allen Toussaint

    RispondiElimina
  3. questo film m'attizza un casino. emerge molta originalità dalla tua descrizione. poi tu Napoleone, quando scrivi in questa maniera mi fai divertire troppo, ahah! quella citazione di Tarantino è molto tarantiniana :)

    RispondiElimina