Quante volte avete sentito gridare il più classico "aiutooooo! aiutoooooo!" nei film? Per quante ne possiate ricordare, nessuna avrà mai lo stesso effetto della scena finale di questo Capolavoro Immortale.
Famosissimo, per chi non lo conoscesse ecco la trama da wiki:
Trama con Spoiler (clicca per leggere)
Helene Delambre, sconvolta, confessa al cognato e alla polizia di avere ucciso suo marito André schiacciandogli la testa con una pressa. La donna racconta una storia che ha dell'inverosimile. André Delambre aveva realizzato un teletrasportatore, una macchina in grado di scomporre la materia trasferendola nello spazio per ricomporla altrove. Lo scienziato, dopo avere constatato che il congegno funzionava sugli oggetti, aveva deciso di sperimentarla su sé stesso convinto che fosse possibile smaterializzare e teletrasportare con la stessa facilità anche i corpi umani. Mentre si era accinto ad entrare nell'abitacolo della macchina, l'uomo non aveva fatto caso ad una mosca che era entrata con lui. L'esperimento si era trasformato in una tragedia: nella cabina di arrivo si erano materializzati un uomo con la testa e una zampa dell'insetto e un insetto con una minuscola testa e un braccio dell'uomo.
Delambre, dopo aver celato l'aspetto mostruoso alla moglie nella vana speranza di trovare un rimedio, l'aveva scongiurata di ucciderlo per porre fine alla sua disperazione. La polizia non crede alla confessione di Helene e la incrimina per omicidio. Soltanto più tardi, l'attenzione dell'ispettore è richiamata da una flebile voce che invoca aiuto. Atterrito scopre ...
La vicenda (almeno il finale l'ho tolto), tratta dal racconto La mosca (La Mouche, 1957) di George Langelaan, è già di per sé affascinante, ma poi Kurt Neumann la rende palpabile e credibile, grazie soprattutto alle ottime interpretazioni di Patricia Owens (Hélène Delambre) e di quel mito del cinema che fu Vincent Price (François Delambre). Ma bando all'iperbole, che per un film così ti scappa dalle mani.
La perfezione non risiede a mio parere nei pur eccellenti effetti (considerando l'epoca) ma nel contrasto continuo tra la felice vita familiare della famiglia Delambre e l'inquietante vicenda di cui si renderà protagonista André e per la quale trascinerà la moglie a commettere il più imprevedibile dei gesti. Quest'ultimo non è il classico scienziato pazzo, che so io, stile Frankestein; è un uomo felice in tutti i sensi, e come non potrebbe? Non gli manca nulla, ha persino una moglie bellissima e innamorata che ne asseconda la indomabile sete di sapere fino a rinunciare a vederlo per giorni pur avendolo in casa. Quando poi il marito riemerge dallo studio-catacomba lei è sempre pronta e disponibile all'affetto, diventa sua confidente, lo incoraggia persino. Vanno a teatro, lui si mette a fare formule sull'opuscolo dell'opera e lei lo rimprovera con uno sguardo bonario, poi sorridono. Baci, carezze... se c'è un aspetto "fantascientifico" di "The Fly" è anche questo: mogli così non esistono se non, appunto, nei film americani. Può una moglie così uccidere il marito? E' quel ronzare di mosca che dall'inizio tormenta a sprazzi, a creare una sensazione di pericolo incombente, un fastidio, come questa frase in questo capoverso. Sono momenti. Poi vedi Helene in cucina, senti il frusciare delle foglie, il cinguettare degli uccelli. Fino a prima della tragedia è un idillio.
Sempre in tema di perfezione c'è il fatto che tutto quanto c'è di umano e sociale, anche se con brevi dialoghi o scene, viene toccato, semplicemente e mai superficialmente.
Non mancano riflessioni tra marito e moglie di etica, su dove e fino a dove la ricerca e il progresso possano spingersi. Sembra paradossale ma André è profondamente credente e non solo non trova motivi di contrasto fra il suo lavoro e la fede ma addirittura è capace di interpretare passi del Testamento come sprone a proseguire. Non poca cosa nel 1958! Forse non per la letteratura, però per proporlo al cinema, e da un paese con forti movimenti creazionisti (tuttora) come gli Stati Uniti, ci volle del coraggio a mio parere.
Pure il tema della giustizia, della sua facile discrezionalità ad opera della parte inquirente, potrebbe essere trattato, ma ho scelto di non parlare minimamente del finale, e quindi salto. Tema minore, certo, ma meriterebbe menzione.
Altro tema interessantissimo, al confine tra scienza e filosofia, è quello della natura intima dell'essere che viene a formarsi. Troppo difficile per me, mi astengo. Prendo atto che c'era un braccio ribelle...
Diversi i momenti visivamente shock, su tutti sicuramente quello che precede la sassata finale, come anche i primi esperimenti che vengono mostrati, o quando il "braccio" sinistro sfugge al controllo di André, o la scopertura del suo viso con André che sdraia la moglie e vorrebbe darle sollievo senza poter però far nulla. Quello che però mantiene sempre una lunga persistenza nella mia mente, alla fine, sono il ronzio, il miagolio del gatto (che continuo a non capire che fine abbia fatto) e quell'urlo sottile e terribile di aiuto, l'urlo di aiuto più spaventoso della storia del cinema.
C'è qualcosa di magico in questo film. Visto per la ennesima volta continua a impressionarmi e spaventarmi, e a incantarmi per la sua bellezza.
Film Perfetto.
Robydick
p.s.: le ultime, tra le immagini sottostanti, sono sicuramente spoiler, evitare di scorrere sino alla fine eventualmente.
capolavoro! spero recensirai pure il terzo che trovo molto buono e sottovalutato.
RispondiEliminaci sarà la trilogia completa con Vincent Price. gli altri due per me saranno prime visioni
RispondiEliminanel terzo price non c'è sappilo
RispondiEliminaazz... e va be', faremo senza :)
RispondiEliminacapolavoro..nulla da dire..gran rece robi..come sempre...
RispondiEliminaciao robbyyy! grazie, e passa un buon ferragosto :)
RispondiEliminaDevo aver visto un remake o qualcosa di simile, ma dopo questa recensione partirò alla ricerca dell'originale...
RispondiEliminaMi era sfuggito l'omaggio a Rambaldi, e allora lo saluto qui e adesso, con gratitudine e tanto, tanto affetto.
dei remake non ti so dire Zio, so che ce n'è più d'uno... questo penso che abbia toccato vette uniche per molti aspetti
RispondiEliminaRagazzi l'originale e' un buon film di genere con un enorme Vincent Price, giustamente presente in ogni rassegna cinematografica sulla sci-fi che si rispetti. Ma Belushi, soccorrimi tu. Non c'è, semplicemente "un remake o due", senza antipatia, ma uno dei più grandi film degli anni ottanta in assoluto, in tantissime classifiche. Senza ombra di passatismo/i", ma il film in questione, "The Fly/ La Mosca" di David Cronenberg, 1986, lo spazza via anche soltanto nel ricordo, il pur ottimo ma datatissimo e comunque non altrettanto perfetto e portentoso, originale di Neumann. Remake cronenberghiano allla pari quasi soltanto dello "Scarface" capolavoro di Brian De Palma al corrispettivo di quello soltanto" ottimo, del 1933 di Hawks e Ben Hecht. Per alcuni, e anche per me, "La Mosca" e' il film migliore di una filmografia con pochi eguali, come quella di Cronenberg. E non so se e' abbastanza.
RispondiEliminaecco, non ricordavo bene, ma appunto quello di Cronenberg mi attira parecchio... non ti passo però il dire di questo, semplicemente, "un buon film", troppo poco. sarà che è il primo horror che ho visto nella mia vita, ci sarò affezionato...
RispondiEliminaIl film di Neumann e' un classico della Sci-Fi anni '50, ma non può competere con la complessità narrativa, espressiva, e la ricchezza e genialità visiva del capolavoro cronenberghiabo del 1986. Uno dei più alti risultati artistici degli FX prostetici e animatronici di quel periodo insieme a "La Cosa" di Carpenter e "Aliens-Scontro finale" di Cameron. Visto che siamo anche in semi-tema grazie alla scomparsa di Rambaldi, del quale comunque era menzionata da diverse parti e fonti nell'occasione, la sua pluridecennale esperienza nella pittura. Anche nella pagina dedicatagli fra gli spettacoli di Repubblica, a partire dal suo diploma All'Accademia di Belle Arti di Bologna. E poi basta andare su internet e cercare i suoi dipinti.
RispondiEliminaIl finale- che nel remake non e' cosi- e' grandissimo, con la vocina distorta elettronicamente -nel '58. E l'ispettore, che come si suol dire "non sapendo ne' leggere nè scrivere", compie l'atto che compie.
RispondiEliminaDavvero non hai mai visto "La Mosca" di Cronenberg?Quando uscì, nel 1986 a poca distanza dal fantasmagorico "Aliens- Sconteo finale" di Cameron già citato, fu uno dei più stupefacenti eventi cinematografici in sala, dell'epoca.
Anche secondo me il terzo degli originali e' ottimo e sottovalutato, al pari del contemporaneo "La Stirpe dei dannati"('65) di Leder con Ian Hendry, per la trilogia" dei "dannati" bambini alieni dai super poteri psichici e dai capelli bianchi.
RispondiEliminaChi si ricorda il baracconesco La mosca 2 dell'effettista Chris Walas? C'era una sola scena memorabile, un cane in versione hamburger!
RispondiEliminaMe lo ricordo si "La Mosca 2" di Chris Walas, visto una volta sola quando usci' al cinema nell'autunno 1988, "delusione" si ma fortissimamente annunciata, data anche l'impossibilità oggettiva di dare un sequel ad un'opera definitiva e determinante come il capolavoro cronenberghiano. Ci sarebbe al limite voluto per tentare un grandissimo cineasta, e taaanta fortuna. Walas e'stato uno dei più talentuosi e immaginifici creatori di FX della sua generazione. Certo non un regista. Difatti mi pare non abbia mai mai firmato altro, almeno lungometraggi cinematografici, mi pare. Fu realizzato, disastrosamente, "La Mosca 2" unicamente per volere commerciale della 20th Century Fox, dato che il film di Cronenberg fu anche una grande affermazione commerciale. Cronenberg, che a quanto ricordi non volle nè ebbe niente a che fare con questo sequel. Deludente quasi alla pari con - a parte le dovute misure, ben differenti di partenza- con " Ammazzavampiri 2" , uscito in quei stessi mesi dell'ormai remotissimo 1988. Eppure Tommy Lee Wallace, da sempre aiuto di Carpenter, con un altro sequel -un ulteriore eccellente n'III sottovalutassimo, vero Keoma- mi riferisco naturalmente ad "Halloween III"('82), fu non bravissimo, di più.
EliminaChris walas diresse anche questo http://en.wikipedia.org/wiki/The_Vagrant_%281992%29 da noi Cannibale metropolitano... Opera, come La mosca 2, discontinua...
Eliminacaro Napoleone, è vero, non l'ho visto come non ho ancora visto La Cosa. sono un cinefilo molto tardivo... lo faccio a brevissimo, ormai m'hai messo la scimmia!! :D
RispondiEliminale rece però la fai te, Cronenberg c'è stato galeotto ricordi?
faremo anche Aliens scontro finale ovviamente.
La mosca 2 la farà invece il nostro trash-leader Keoma, ahah!
mi raccomando solo un occhio, pure entrambi, di riguardo per questo capostipite, che è di quasi 30anni prima eh. come quando faremo King Kong "di" Rambaldi, che ha il capostipite addirittura negli anni 30.
ok per la mosca 2 e pure king kong 2 se volete :)
RispondiEliminaMi reinserisco per dare ragione (non che ne abbia bisogno... .D) al nostro mitico Napoleone: avevo visto in effetti quello di Cronenberg, con un immenso Jeff Goldblum, e ripensandoci è davvero un grande, grandissimo film: mi sa che quando lo vedrai lo metterai nell'Olimpo...
RispondiEliminaKeoma, passiamo coi verbi al presente anche: per giovedì non mi hai ancora mandato niente, bischero! ahah!
RispondiEliminasicuramente sarà così Zio, e la faremo presto la rece, io lo guardo entro il weekend sicuramente il film
Io. Per Rambaldi farei "Possession"('82) di Andrzei Zulawskij, visto che siamo in tema comunque di fanta-horror disturbanti, e delle mutazioni della carne oltre che delle allucinazioni della psiche. La creatura rambaldiana davvero più disgustosa e repellente. Il facehugger di "Alien" creato a quattro mani con H.R. Giger in confronto e' un cicciobello dè rutello.
RispondiEliminavada per Possession, visto quel che dici poi! già in approvvigionamento
RispondiEliminae King Kong allora non lo fa nessuno? chiediamo al Belushi, che è un po' che latita?
Lo farò io anche King Kong se volete. Sono molto impegnato con alcuni film Ozploitation che mi dilungano.
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