Trama da wiki (senza spoiler finale): Philippe Delambre, figlio del primo scienziato pazzo e inventore del teletrasporto, bambino all'epoca dei fatti del primo film, è deciso a continuare gli esperimenti del padre, pur trovando ostacoli da parte dello zio François (Vincent Price), egli ottiene dallo zio i finanziamenti necessari a ricreare gli esperimenti. Ma il suo assistente vuole rubargli l'invenzione e attua un piano criminoso che lo porterà ad uccidere ed infine a teletrasportare lo stesso Philippe ma inserendo nella capsula del teletrasporto volutamente una mosca...
Come ho scritto nella recensione del primo "The Fly - L'esperimento del dottor K." (1958, Kurt Neumann), non definirei André Delambre uno "scienziato pazzo", ma non mi ci soffermo, non è molto importante in questo contesto.
Cambia il regista, cambia la pellicola che diventa in bianco e nero (a dispetto della locandina), cambiano il trucco e gli effetti, anzi gli effetti praticamente non ci sono. Tranne Vincent Price tutto cambia ma non gattopardescamente: tutto cambia in peggio e nemmeno il grande attore si salva in questa debacle collettiva. Visione interessante solo sotto l'aspetto "filologico", cosa che lo sostiene a un passo dall'Ade evitandogli il baratro, ma dal punto di vista filmico questo sequel, a solo un anno di distanza dall'illustre capostipite, è un disastro. Persino le recitazioni sono approssimative, scontando un alto tasso di prevedibilità della sceneggiatura che porta a forzare le espressioni. Il trucco dell'uomo-mosca poi, è inguardabile e avrebbe fatto buona figura, forse, ai tempi del cinema muto. C'è un tentativo di inserire aspetti thriller così come qualche nuovo tema: la comparsa della stampa che s'interessa al caso, lo spionaggio industriale; peccato tutto sia fatto male e in tempi troppo ristretti per permettere uno sviluppo della trama (il film dura meno di 80').
Non voglio infierire oltre, e non c'è molto da dire. Questo poco degno sequel, che puzza tantissimo di opera commerciale alla "raschiamo il barile", nulla aggiunge e nulla toglie al capolavoro precendente. Con meno fretta e qualche dollaro in più la materia prima non mancava per fare qualcosa d'interessante, proprio col pretesto del figlio Philippe quale successore dell'opera di André. Non credo sia un caso che il terzo capitolo che presto affronteremo, "Curse of the Fly - La maledizione della mosca", sia uscito 6 anni dopo, nel 1965.
Robydick
complimenti per il blog. mi sono aggiunto tra i lettori fissi..se vi va di fare un salto nel mio: http://letteraturaecinema.blogspot.it/
RispondiEliminaciao, visita ricambiata ;-)
EliminaRoby domani portami le tre mosche vecchie che le salvo sul pc e portati un harddisk esterno!
RispondiEliminacmq la seconda mosca vecchia non la ricordavo poi tanto brutta...
RispondiEliminakeoma, se lo vogliamo vedere come un b-movie d'epoca, allora possiamo anche parlarne bene, ahah!
RispondiEliminacomunque dai, non l'ho strocato nemmeno troppo.
Anch'io non me lo ricordavo così malaccio. Registrato da Italia 1 una torrida notte d'estate del 1987, subito dopo, insieme, ad un episodio del leggendario "Samurai" con Itto Ogami.
RispondiEliminaragazzi, ho scritto la rece prima di vedere il terzo (che esce sabato prossimo) e posso solo riconfermare. questo dei 3 è decisamente il peggiore. ciò non toglie, come ho detto, che lo si guarda lo stesso :)
RispondiElimina