Assalto a Wall Street

 

La crisi finanziaria che ebbe il suo apice nel 2007-2008 fece molte vittime. Come sempre è avvenuto nella storia dell'umanità, chi detiene il potere ha fatto in modo che a pagarne le conseguenze fosse chi non avrebbe poi avuto la forza di difendersi: piccoli e medi risparmiatori ridotti sul lastrico. Soprattutto in USA un'infinità di persone ha visto i propri risparmi prosciugati da fondi pensione, banche, brokers... tutti accomunati dall'assoluta mancanza di scrupoli. Non cambierà mai questa cosa, fintanto che Controllati e Controllori fanno parte della stessa Casta, e termino qua la divagazione.

Film d'azione, trama molto semplice: mi hai rovinato? ti ammazzo.
Il prologo è molto lungo: uno stillicidio di malversazioni piomba senza tregua sulla povera giovane coppia. Pare non esserci limite al peggio ma il limite arriva, quando nulla più resta da perdere e si scatena l'ira del mansueto.

Da Uwe Boll, che ha scritto, prodotto e diretto il film, ti aspetti di più, soprattutto in termini di azione pura. Quando il mansueto Jim transea alla bestia controllata, se sei un estimatore di questo regista (e questo blog lo è!), subito pensi a Rampage e l'aspettativa si alza. Non mancherà nulla degli ingredienti base: i notiziari televisivi incessanti a guisa di colonna sonora, programmazione metodica delle operazioni da eseguire per vendicarsi, macchina da presa "nervosa", finale furbo e sconcertante, tutto ti fa tifare una volta tanto per il killer. L'asticella però si è leggermente abbassata: se Rampage puoi vederlo anche più volte e sempre lo potrai apprezzare, per Assalto una visione basta e comunque, per una serata relax e pop corn, non è tempo buttato via.

Onore in ogni caso a Uwe Boll di aver ricordato, o forse meglio dire "fatto notare", che i reati finanziari non sono semplicemente economici. Causano morti, tanti, tra chi si suicida, chi smette di curarsi... Se a chi uccide un uomo volontariamente in Italia diamo 30 anni, a questi "manager" quanti ne dovremmo dare?

Robydick

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