domenica 5 febbraio 2023

The Handmaid's Tale - Il racconto dell'Ancella (Serie)

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La mia prima recensione in assoluto di una Serie doveva parlare dall'Ancella, non avevo dubbi in proposito. Ne ho già viste altre di molto belle che proporrò ma questa è quella che mi ha fatto decidere di fare questo passo, merita il posto d'onore. 

Link per trama e ogni genere di info: IMDB, Wikipedia.

E' una parola abusata solo che non trovo aggettivi parimenti adeguati: l'Ancella è Distopico. Mutatis mutandis, siamo di fronte a una sorta di 1984 di George Orwell (film). Lo scrittore britannico creava il suo futuro nel 1948, mentre la canadese Margaret Atwood il suo romanzo l'ha scritto nel 1985.
Va da sé che sono molto diversi, eppure in comune hanno molto. Il già citato aggettivo, l'essere distopici, quindi l'immaginare un futuro affatto felice per l'umanità. L'ossessivo controllo di ogni singolo essere umano, cosa fa, cosa dice, cosa pensa persino, quello che in breve definiamo ormai tutti Grande Fratello grazie proprio ad Orwell che l'ha coniato.

Non vorrei certo sminuirne i meriti, 1984 è un capolavoro immortale (il romanzo, il film no). Ma la locuzione Grande Fratello altro non è che una geniale definizione di quello che ogni regime totalitario desidera e attua, invero controllare al massimo grado ogni individuo. Altri film e romanzi (es. Fahrenheit 451), la storia tutta ci insegna questo. Quando devi controllare tutto, il Tutto deve essere limitato. Meno hai da controllare, più sei efficace.

A Gilead, questo spaventoso paese nato da un colpo di stato in USA, le donne sono oggetti funzionali. In decrescente ordine di schiavitù, possono essere femmine da riproduzione (le Ancelle), domestiche (le Marte), addestratrici (le Zie), casalinghe (le Mogli). Tutte indistintamente non hanno diritto all'istruzione, non possono leggere, hanno compiti strettamente definiti e limitati. Gli uomini o sono Comandanti, cioè chi detiene il potere (con Moglie al focolare), con varie sfumature di grado, o sono polizia, palese alcuni e segreta (gli Occhi) altri. Riferimento spirituale del regime è la Sacra Bibbia, opportunamente interpretata. Le pene per chi "delinque" vanno dalle torture, alle mutilazioni, alle pubbliche lapidazioni o impiccagioni. Nulla difetta a questo moderno Medioevo. Alto scopo è riprodursi. Il mondo intero, non solo Gilead, soffre di un grande calo di fertilità. Le Ancelle, costrette ad accoppiarsi coi comandanti sotto la supervisione partecipata delle Mogli, hanno questo compito primario. Una di loro, June Osborne (un'ottima Elisabeth Moss) saprà ribellarsi...

Non mi dilungo sulla trama, c'è tanto altro. Mi fermo a questi pochi accenni, solo per creare quella "immagine" che mi consente di giustificare l'inquietudine che ti assale durante la visione. Inquietudine, a mio parere, dipendente dall'attualità di alcuni stati nel mondo non completamente dissimile. Penso non solo a Iran e Afghanistan ma anche alla Cina, alla Russia, agli Stati Uniti, Qatar, Emirati vari... e ce n'è altri, tanti. Penso anche all'Italia, non dimentico la trave nel mio occhio.

Se in paesi totalitari è facile capire il punto, come in quelli dove vige un islam travisato ed estremista che reprime ogni libertà soprattutto alle donne, in quelli cosidetti democratici si è davvero liberi? Non sono un complottista, però alcuni fatti sono evidenti. Anche solo guardando la crosta si può capire che c'è del marcio nel contenuto. A me quanto accaduto a Capitol Hill preoccupa ancora adesso; i movimenti ProVita in Europa non vanno sottovalutati; in Italia ci sono province, intere regioni dove il diritto all'aborto sancito dalla legge è molto ostacolato. Segnali, piccoli o grandi, ma segnali.

Coi Diritti Civili se non stai attento finisce sempre che si parte eliminandone uno, poi vedono che funziona e ne tolgono un altro, e via reprimendo fino a che il Totalitarismo, imposto o eletto a suffragio che sia, prende il sopravvento. Se non si sta attenti il futuro può davvero diventare un incubo e Giliad lo è. Facciamo nostro il motto che sostiene la determinazione di June: “Nolite te bastardes carborundorum”. E' un latinismo inventato dall'autrice del libro, traducibile in “Non lasciare che i bastardi ti annientino / freghino / schiaccino” (fonte).

Serie estremamente coinvolgente, rischi di sognartela di notte. La qualità di immagini e interpreti è altissima. Qualche indugio di troppo, forse, su primi piani silenti prolungati, che talvolta disturba ma perché hai fretta di capire cosa accadrà anche se (per vedere il bicchiere mezzo pieno) ti lascia il tempo, a te che guardi, di riflettere, meditare ogni aspetto di quanto sta accadendo.

Robydick



4 commenti:

  1. Io sono ancora ferma alla prima stagione, magari tra un po' la riprendo xD

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  2. a me manca la 5 ma ancora non è disponibile dove la guardo

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  3. nel 1990 del libro di Atwood ne aveva tratto un bel film Volker Schlöndorff

    https://markx7.blogspot.com/2017/06/il-racconto-dellancella-volker.html

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  4. grazie Francesco. ho scoperto facendo qualche ricerca dopo la visione che c'era anche un film, ma non ne ho letto un gran bene. la quantità di eventi e personaggi si presta molto bene a una serie, forse condensarli in un solo film dev'essere risultato difficile

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