Forse, dopo Farenheit 9/11, il film che più di ogni altro denuncia la cinica politica, sia economica che militare e di intelligence, praticata dagli usa per detenere un controllo pressoché totale del petrolio arabo.
Tutta la storia ruota intorno a diversi personaggi. Nessuno è protagonista totalizzante. Fulcro del problema però è un principe emergente negli emirati, tale Nasir, illuminato e progressista, con un terribile, gravissimo difetto: non vuole sottostare ai diktat americani. Ne verrà fuori di tutto, e il film abbraccia molte situazioni di quei luoghi, compresa quella di una scuola-allevamento di kamikaze.
Bello. A me è piaciuto.
Non un capolavoro, sicuramente un po' difficile da seguire nelle fasi iniziali per la tantissima carne messa al fuoco che (perlomeno alla mia età) si fatica a tenere insieme. Poi, dopo 1h circa, le trame prendono più corpo e gl'intrighi si dipanano e si chiariscono.
Peccato il finale, come storia intendo, non come qualità cinematografica.
Però la verità è quella, e non poteva essere diverso.
Anche a me è piaciuto Roby...e molto. E tutti a dirmi che era un film lento...ma va là. I film lenti sono altra cosa. Questo era probabilmente nelle mie corde. Syriana, il titolo intendo, è denso di parallelismi...e vari significati. Mi ricordo solo che in arabo dovrebbe voler dire turpe o sporco...ben sottolineato dal film.
RispondiElimina*Gli irlandesi pregano Dio in ginocchio, gli scozzesi lo fregano in piedi.*
ahah! citazione mitica! :D
RispondiEliminama poi cazzo vuole dire "lento", "veloce", per dire se un film è bello o brutto? i tempi un regista li sceglie a seconda di come vuole raccontare una storia, e poi si giudica il risultato finale