Lo so, il titolo fa pensare al fantasy, ma non è un fantasy, se non solo in brevi tratti. Si può pensare all'ennesima pizza rifarcita di "Alice nel paese delle meraviglie", fuochino, anzi acqua tiepida, secondo me non è esatta come definizione. Film per bambini e nonnine col plaid stile mulino bianco? Nemmeno questo, o meglio, va bene anche per loro come per tutti, grandi e piccini, cinefili e chi è in cerca di semplice evasione.
L'incipit è stato abbastanza pubblicitario? Spero di sì, che perlomeno abbia incuriosito, questo film lo meritava e, anche se non lo faccio spesso, ho voluto dedicarglielo, a me è piaciuto tantissimo!
Phoebe è una bambina vivace e intelligente, ha qualche piccola stranezza comportamentale che le costa un po' di sfottò dei compagni e qualche preoccupazione dei genitori, due persone istruite e molto aperte, oltre a qualche ramanzina disciplinare da parte di una scuola dove vigono, pur senza dispotismo, regole e manierismi particolarmente rigidi. Felice eccezione nel corpo docente è Miss Dodger, carismatica e dolce insegnante di recitazione che sta organizzando la rappresentazione di Alice a scuola ed alla quale Phoebe si affiderà ciecamente...
Senza scendere troppo in dettagli della trama che lascio alla visione, vengo al cuore della vicenda. I comportamenti bizzarri della bambina si faranno sempre più frequenti e la diagnosi di uno psichiatra sarà precisa: sindrome di Tourette. Leggete il link, non mi metto a descriverla, riporto solo la prima parte della definizione: "Si manifesta con movimenti involontari del corpo e/o facciali e con tic di tipo vocale o verbale che possono variare dalla ripetizione di una parola fino all'incoercibile pulsione a proferire espressioni o parole imbarazzanti e/o volgari". Avete letto chi ne ha sofferto tra personaggi noti? C'è da stupirsi.
Ci saranno 2 Phoebe, una condannata a peggiorare nel mondo reale per il resto della sua vita e un'altra che in mondi meno reali, terreni ma più fantasiosi, non manifesta comportamenti compulsivi, anzi esprime magnifico talento, e così sarà per la rappresentazione. Istruttivo e commovente, con una bravissima Elle Fanning ad interpretare Phoebe che interpreta Alice.
Definito cosa accade alla bambina, merita di essere descritto l'iter dei genitori, lo conosco bene per esperienza diretta. In ordine cronologico: si tende a negare la malattia; si studia la "sentenza" medica su altre fonti; ci si autoaccusa di essere responsabili della situazione; si affronta la vicenda finalmente. Il 4° passo ad essere sinceri è privilegio di pochi, perlomeno con successo. Il 3°, quello dei sensi di colpa, è selettivo, ha una percentuale di vittime altissima, persone che non si riprendono più. Tutto ciò verrà magnificamente rappresentato, fortunatamente fino all'ultimo passo; sarà la madre, una eccezionale (non esagero) Felicity Huffman, a rappresentare al meglio nel bene e nel male quella metamorfosi.
Di questo si tratta, una rivoluzione interiore soffertissima che non può ricevere alcun aiuto esterno. Ho ricordi indelebili, ogni parola consolatoria di qualcuno mi sortiva effetti opposti. Trovai un grandissimo conforto solo nella lettura (Hugo e Tolstoj su tutti) ed ultimamente molto nel Cinema anche se ormai il peggio è passato, su queste faccende ho la potenza di un leone, lo posso dire a gran voce! Se avete persone che vi sono care in una situazione del genere e volete fare qualcosa conosco almeno 3 azioni possibili di sicuro successo: ascoltare, se desiderano parlare, senza mai inventarsi frasine o frasette solutive in risposta più o meno sagge, ascoltare e basta; a domanda rispondere sempre dicendo la nuda e cruda verità, non ammantare nulla di zuccheri inesistenti, senza mai farsi coinvolgere troppo emotivamente, parlare lentamente e con sicurezza; accettare di buon grado, e sostenere, un discorso su altri argomenti, meglio se su cose che si sa sono ritenute piacevoli. Poi si possono fare tante altre cose, anche fare niente che è sempre il danno minore, ma io su quelle 3 garantisco, sulle altre non saprei.
Da non perdere assolutamente, opera prima di Daniel Barnz, sua anche la sceneggiatura, del quale sentiremo ancora parlare, ne sono certo! In italia non è uscito, da noi si preferisce vedere in 3 dimensioni "bullshit in wonderland" che manco voglio nominare, e io continuo in modo coatto a portare i figli al cinema e a pagare una poltrona per dormire e pure incazzarmi. Un film che può piacere a tutti, pregno di significati, con ingredienti che vanno dal realismo al fantastico, non si poteva distribuire? Che non si venga a dire che era sconosciuto, visto che fu proiettato in anteprima al Giffoni Film Festival.
Molto meritevole l'iniziativa "I dispersi" (l'unico che ho visto è Pontypool). Dalle mie parti ci si deve arrangiare con la rete, perché certi film non arrivano mai. Ma a me piace di più andare al cinema. Per fortuna ora ha riaperto una multisala con una progr. decente.
RispondiEliminaGrazie di batterti per la non dispersione di film belli, toccanti e intelligenti, e quindi assai poco lobotom-italici (e mi fermo qui per non partire con la MIA, di tourette bestemmiofilo-coprofila!)
RispondiEliminaMa grazie anche per la tua bella riflessione su certi problemi e il modo giusto in cui andrebbero affrontati.
la bimba me la ricordo in Taken, è spettacolare...
RispondiEliminaparlando di iperattività, fra lei e la sorella credo che ne abbiano da vendere (anche se Jodie Foster è ancora lontana).
ciao Lucien! ti dirò, a me vedere film lì al Ligera a Milano, in quello scantinato, piace tantissimo, vado giù col mio bicchiere di vino, c'è gente pure col cane... è bellissimo, è poi tutta gente appassionata. mi piace, non ne perderò più di loro rassegne.
RispondiEliminagrazie a te Zio, i tuoi commenti sono sempre incoraggianti per me, scusa la retorica, mi viene di dirtelo così :)
unwise, Elle è veramente come dici, in termini di bravura e di bellezza, sembra disegnata da un pittore.
grazie all' indrottinamento culturale di merdaset ci stiamo perdendo un sacco di film interessanti. grazie a quelli come te per segnalarceli.
RispondiEliminaCiao.
ciao Harmo, i nostri blog sono una forma di resistenza...
RispondiEliminaBello l'impegno per la libertà di "distribuzione" dei film, bella e chiara la tua recensione, lodevole ed umanissimo il tuo commento alle situazioni difficili. Un pensiero affettuoso a questi bambini. Ed a tutti i bambini del mondo.
RispondiElimina... e bello il tuo commento Adriano, grazie
RispondiEliminaBellissimo film! Ne ho scritto anche qui, seppur in modo pingue ma anche smilzo. Dipende: http://are-steroid.blogspot.it/2013/03/phoebe-in-wonderland-di-daniel-barnz_27.html
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