Un filone, quello dei piloti al servizio del crimine, che ha visto veri capolavori come quello che è forse il più illustre capostipite: "The Driver - Driver l'Imprendibile" di Walter Hill, e il suo eccellente remake che semplice remake non è: "Drive" di Nicolas Winding Refn. "Baby Driver" mantiene gli stilemi essenziali del genere, per estetica e trama, trovando una nuova originalità soprattutto nel protagonista.
Non un altro capolavoro come i 2 succitati, ma un gran bel film.
Primo stilema la grandissima abilità alla guida di un'auto. Quando poi applicata a una Subaru WRX tocchiamo l'apogeo. Pronti via, il film parte con una rapina a cui farà seguito grande scena di fuga e inseguimento. Lui, il ragazzo che si fa chiamare Baby, guida in apparente assenza totale da quanto lo circonda: apatico, afasico, immerso nella musica del lettore mp3. Mi sono chiesto chi fosse realmente a guidare in quel modo, non ho trovato lo stuntman da nessuna parte. Ho sognato Colin McRae, ma era già morto da tempo...
Baby (Ansel Elgort) viene ingaggiato da Doc (Kevin Spacey), un organizzatore di rapine che di volta in volta cambia il team, tranne per uno: il pilota. Doc tiene sotto ricatto Baby che ha un debito con lui da saldare.
Siamo quindi al secondo stilema: il protagonista è un solitario, silenzioso, molto intelligente e pochissimo affabile. Una sorta di samurai. Irretisce tutti i componenti delle bande, salvo poi farsi apprezzare per quel che da lui si aspettano. E' onesto, esige rispetto rigorosissimo di patti e tempi. Baby "aggiunge" ai predecessori un totale disprezzo per la violenza, un dolcissimo amore giovanile per Debora (Lily James) e un parente cieco da accudire.
Il driver classico diventa quindi un ragazzo prodigio che alla freddezza aggiunge un alto tasso di umanità. La sua infermità (acufene) lo rende ancora più amabile. E' un teenager che piace a tutti, giovani e meno. Finirà tragicamente come i film predecessori? E' una cosa che ognuno potrà giudicare, certamente (altra cosa distintiva del film) Baby diventerà un personaggio che farà riflettere sia altri personaggi del film che lo spettatore.
Il driver classico diventa quindi un ragazzo prodigio che alla freddezza aggiunge un alto tasso di umanità. La sua infermità (acufene) lo rende ancora più amabile. E' un teenager che piace a tutti, giovani e meno. Finirà tragicamente come i film predecessori? E' una cosa che ognuno potrà giudicare, certamente (altra cosa distintiva del film) Baby diventerà un personaggio che farà riflettere sia altri personaggi del film che lo spettatore.
Film di fattura di alto livello, in tutti gli aspetti.
Visto due volte in pochi anni e mai con noia.
Robydick
Un film adorabile, con un montaggio pazzesco.
RispondiEliminabrava Babol, concordo in pieno
RispondiEliminarivederlo non annoia mai, sono d'accordo
RispondiEliminahttps://markx7.blogspot.com/2017/09/baby-driver-il-genio-della-fuga-edgar.html
sei anni prima Drive, di Nicolas Winding Refn, le automobili e i piloti-autisti sono una colonna del Cinema
bravo Francesco, e mi raccomando, guarda il capostipite che ho citato
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