lunedì 26 giugno 2023

The Killing of a Sacred Deer - Il sacrificio del cervo sacro

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Comincia con un intervento chirurgico dove un cuore in primo piano ci palpita in faccia. C'è qualcosa di anomalo in quello sterno aperto, non è ben chiaro cosa sia ma anche chi, come me, è digiuno di anatomia umana capisce che qualcosa non quadra del tutto.


"Il film riprende alcuni elementi del mito greco del sacrificio di Ifigenia, rappresentata da Euripide nell'Ifigenia in Aulide: Ifigenia figlia di Agamennone accetta di essere sacrificata alla dea Artemide per placarla così che lei faccia cambiare il vento per permettere alla flotta greca, bloccata in porto da venti avversi appunto, di partire per assediare Troia. Quando il sacrificio sta per essere celebrato però Ifigenia sparisce e al suo posto compare una cerva: la dea Artemide la salva dal destino di morte premiandola per la devozione alla patria e alla famiglia, devozione che Ifigenia avrebbe saputo spingere fino alla morte se questa fosse stata di giovamento al suo popolo e ai suoi cari. ..."


Questa reinterpretazione horror del mito di Ifigenia è totalmente priva di compassione.
Il cardiochirurgo Steven Murphy (Colin Farrell) ha una bella moglie, Anna (Nicole Kidman) disponibile persino alle sue fantasie erotiche tanto è devota, e 2 figli adolescenti. Un uomo di successo, che però vediamo frequentare un altro ragazzo, Martin (Barry Keoghan, davvero super!), in modo un po' forzato. Non si capisce da subito cosa li mette in relazione. Quello che è evidente da subito è che Steven si sente in debito. Quello che poi diventerà sconvolgente è che Martin vanta un inquietante credito nei suoi confronti.


Frutto di un cosmico senso di colpa, magia nera, psicanalisi o parapsicologia, il tema picchia duro sulla responsabilità che ha ogni individuo nei confronti dei suoi simili. Errori gravi, come uccidere ad es. un uomo anche semplicemente per negligenza, vanno, devono essere scontati. Su come questo debba avvenire c'è da discutere. Se ti trovi di fronte, tu debitore, qualcuno che a discutere ha poca disponibilità e in compenso domina eventi imperscrutabili, allora hai una brutta, bruttissima grana da risolvere.

Yorgos Lanthimos è un regista che ho amato tantissimo in occasione di due opere dei suoi "inizi" che per me sono veri capolavori: "Kynodontas (aka Dogtooth)" e "Kinetta". E' evidente una certa evoluzione rispetto ad allora e "Il sacrificio del cervo sacro" è un film molto meno di nicchia, godibilissimo da cinefili e non, che però mantiene un alto taglio autoriale. L'uso dei grandangoli, da mal di mare persino, ti fa galleggiare sugli eventi con un punto di visione quasi mai del tutto a fuoco. 

Sei tu spettatore, in una falsa soggettiva, a interpretare la Giustizia del Mondo che incombe sul chirurgo e su tutta la sua famiglia. Martin è vivo, ma è anche uno spettro! Il suo è un "minacciare compassionevole". Indica a Steven l'ineluttabilità di determinate conseguenze, di scelte necessarie, non ha colpa di quanto avviene e dovrà avvenire. 

Me ne mancano diversi da vedere, ma siamo sicuramente di fronte a un regista del quale non perdersi nulla.

Robydick

Fonti: tutti i corsivi virgolettati, se non diversamente indicato, sono da Wikipedia.it.



11 commenti:

  1. Accetta il mio consiglio, che è da amica vera, e che dal tuo blog ha imparato tanto, recupera La Favorita e The Lobster, e Alps, di questo straordinario regista, e aggiungi le recensioni al tuo blog ;)
    Ps: sta per uscire il suo nuovo film

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  2. sì penso guarderò tutto di Lanthimos

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  3. Un capolavoro agghiacciante. Riguardarlo assieme a persone che non l'hanno mai visto e leggere lo shock sulle loro facce è qualcosa che non mi stancherà mai!

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  4. un solo commento: meraviglioso, proprio perché straniante. Ché lo sai son le cose che mi inchiodano. Poi si recuperano gli altri dello stesso artista e ci si fornisce conferme. Sempre.

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    1. certo Milena, su questo potevo metterci la firma che ti piaceva

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  5. conoscevi la storia di Ripstein e Lanthimos?
    https://www.mediacritica.it/2016/11/05/el-castillo-de-la-pureza-1973/

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    1. apperò! grazie Ismaele, questa è una notizia davvero interessante, Lanthimos perde qualche punto... eh ma di questi casi ce n'è parecchi, ci vorrebbe un po' di onestà intellettuale in più, almeno citare le opere a cui ti ispiri.

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  6. Lanthimos è un regista che amo, in particolar modo i suoi primi film (Alps, Dogtooth, The Lobster) qui però mi è parso che abbia voluto strafare... a mio personalissimo giudizio ne "Il sacrificio del cervo sacro" si va oltre il limite del buon gusto. Per me non è disturbante ma irritante, morboso. Non credo sia un caso che dopo abbia girato un filmetto "carino" e commerciale come La Favorita. Adesso sarà con tutta probabilità a Venezia con Poor Things, e la curiosità è molto, molto alta. Lo aspettiamo tutti al varco!

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  7. grazie Kelvin, un parere che rompe l'unanimità ci vuole :-)

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