mercoledì 21 giugno 2023

Le confessioni

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"Le confessioni", dell'ottimo Roberto Andò, è anche un film politico, anzi secondo me è soprattutto questo. Una vera perla, insospettabile in questi tempi cerchiobottisti. Mi ha ricordato, per la clausura della vicenda in un unico luogo e per quel clima di sospetto su tutto e tra tutti che regna, uno dei capolavori di Elio Petri: "Todo Modo".


"In un albergo di lusso di una località costiera tedesca, Heiligendamm, sta per riunirsi un G8 dei ministri dell'economia, pronto ad approvare una manovra segreta che avrà conseguenze pesanti per molti paesi. Il direttore del Fondo monetario internazionale, Daniel Roché (Daniel Auteuil), ha eccezionalmente invitato anche tre personalità estranee al mondo dell'economia: una celebre scrittrice di letteratura per bambini, un musicista e un frate noto per aver scritto alcuni saggi di successo.
All'alba del primo giorno un fatto tragico sconvolge il vertice: Roché viene trovato morto nella sua stanza. Si tratta evidentemente di un suicidio e i potenti riuniti non sono tanto turbati dall'evento in sé, per quanto inatteso, quanto dalla possibilità che nell'ultimo lungo colloquio privato con il monaco certosino Salus, il direttore dell'FMI abbia rivelato a questi le vere finalità della loro riunione o chissà cosa altro. ... "


Ci sono quindi 3 outsider, cioè 3 non-ministri. Sono figure che si fatica a comprendere il perché siano state invitate. Partecipano al convegno tranne che ai momenti decisionali ovviamente. La scrittrice può servire a intavolare conversazioni piacevoli? Il musicista diventa una specie di animatore? I momenti "sociali" non mancano per motivarli. Ma il monaco che c'entra?
Salus (Toni Servillo) si scoprirà essere di tardiva vocazione, di cultura e passioni matematiche, soprattutto è un intellettuale discreto e ideale per raccogliere confessioni, in particolare di gente che ha sulla coscienza ben più di un semplice delitto. L'imbarazzo generale dopo il suicidio di Daniel è eloquente. Cosa avrà detto al monaco? Nulla, nemmeno minacce concrete di arresto con pretesti, potranno infrangere il voto di silenzio che in realtà, in qualche modo, viene interrotto sibillinamente nei colloqui che successivamente Salus avrà con gli altri ospiti. Sarà socratico: non rivelerà nulla, ma le domande che farà conterranno sempre un messaggio.


Considerare il film come un'opera che abbraccia il cosiddetto Complottismo sarebbe un grosso errore. Alcune evidenze sono sotto gli occhi di tutti. Senza andare troppo in là nel passato, basti pensare a eventi come la "Crisi dei subprime" di cui ho parlato in occasione di "The Big Short - La grande scommessa", o alla Crisi economica che ha colpito la Grecia (quest'ultima viene citata nel film). Si tratta di situazioni dove chi ha pagato il più grande prezzo è stato il popolo, le persone comuni. In tutte le crisi il paradosso, che paradosso non è, è che i ricchi si arricchiscono ulteriormente e la forbice di reddito si divarica sempre più. Cosa, chi decide queste situazioni? A fronte di eventi talvolta (non sempre) imprevedibili, ci sono decisioni che possono determinare la ricchezza o la povertà di intere aree del mondo, milioni di persone. 

Cast d'eccezione per un grande film. Oltre ai citati, ci sono Connie Nielsen, Pierfrancesco Favino, Lambert Wilson, Marie-Josée Croze e Moritz Bleibtreu.

Robydick

Fonti: tutti i corsivi virgolettati, se non diversamente indicato, sono da Wikipedia.it.



2 commenti:

  1. Andò mi piace, ma questo film, visto al cinema, per niente

    https://markx7.blogspot.com/2016/04/le-confessioni-roberto-ando.html

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  2. grazie Ismaele, non sapevo di giudizi così pessimi su questo film, compreso il tuo.
    ovviamente non la penso come te, ma cito un pezzo di quelle che riporti con cui concordo: "... forse invece abbiamo ancora bisogno di tempo per capire un film così complesso e simbolico"

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