venerdì 2 giugno 2023

Deconstructing Harry - Harry a pezzi

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"Decostruire Harry", "Scomporre Harry": così forse sarebbe stato tradotto il titolo se i termini fossero stati di moda come adesso a causa dei troppi "chef" in TV, capaci di servirti persino una "pasta al burro scomposta".
"Harry a pezzi" è comunque titolo efficace, soprattutto nel definire la vita incompiuta e incomponibile nella Realtà di uno scrittore di successo, che identifica e trae ispirazione per i personaggi dei suoi romanzi da quelli che, nel suo caos privato, contornano le sue esperienze reali.


Accade quindi che ex mogli, ex amanti, amici, parenti e conoscenti tutti si ritrovino, sotto mentite spoglie e a volte nemmeno troppo mentite, descritti e caricaturizzati nei romanzi. Col solito audio mono, tanto amato dal regista, e un montaggio che riserva dei curiosi scatti che trasmettono la nevrosi (comica) che attraversa tutto il film, assisti (quasi) a un film a episodi dove i personaggi dei libri e dei film osmoticamente si sovrappongono.


Tra le tante situazioni in cui l'ebreo ateo, così si dichiara, si scontra con la la morale comune, il rapporto col figlio è tra i più curiosi. E' il suo unico orgoglio ma non può fare a meno di essere al massimo sincero con lui, anche per questioni, come dire... imbarazzanti. Basti pensare che andrà con lui, rapendolo da scuola, a ritirare un premio all'università che ha frequentato, in compagnia di un cardiopatico e di una prostituta che nulla fa per nascondere il suo mestiere.


Ci vorrebbero molti frame a ritrarre i "pezzi" di Harry. Il pezzo che ho trovato più simbolico e sconcertante è stato quello in cui Robin Williams interpreta un attore che "non è a fuoco". Non lo è di suo, non a causa di macchine da presa starate. E' veramente un colpo di genio. Non basta dire che rappresenta qualcuno di poco chiaro, con gli altri o sé stesso. Te spettatore, che guardi attonito, ti scopri a sforzarti per metterlo a fuoco, continui a chiederti chi sia, perché è così e quindi avviene che pur nella sua "fumosità" lo sfuocato cattura tutta l'attenzione! Quanti creativi pubblicitari studiano questo episodio come lezione? Tanti...


La mania del sesso, la psichiatria, la nevrosi del vivere, l'ateismo convinto che rinnega solo l'estremismo religioso, tanta tanta roba, tanto ridere bello, intelligente. Harry si salverà con un'autoanalisi, stavolta sì davvero efficace: l'arte. La dicotomia personaggi reali e inventati si risolverà ecumenicamente in uno splendido finale.

C'è tutto il meglio di Woody Allen in questo film che ha scritto, diretto e interpretato.
C'è una carrellata di attori bravissimi, troppi persino per citarli tutti.
C'è solo da vederlo e pure rivederlo per goderne, tante le battute e le gag, alcune davvero sottili, che qualcuna inevitabilmente sfugge.

Robydick



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