Cosa ti aspetti di vedere da un film erotico di Tinto Brass? Un'attrice nel fiore degli anni disinibita, una storia con qualche parafilia, bigottismi e ipocrisie varie messe in crisi da comportamenti sregolati, varie ed eventuali su come sesso e sensualità pervadano la vita sociale sempre e in ogni istante.
Aspettative tutte molto ben ripagate da "Monella".
Lola, interpretata da una splendida Anna Ammirati, solo ed unicamente (ben) fornita da madre natura, è una ragazza della provincia veneta molto vivace. Non riesce a spulzellarsi, cosa che desidera tantissimo, solo che il suo promesso sposo Masetto intende portarla illibata all'altare. Gli ormoni ormai fuori controllo della ragazza, lungamente castigati dalla forzata astinenza, la porteranno a formarsi un caratterino che, anche dopo impalmata, le scioglierà le ultime briglie con buona pace di Masetto.
Il film è ricco di richiami ad altre pellicole, dello stesso regista e non. In questo Veneto degli anni '60 si respira aria (e fotografia) d'antan. Tinto Brass è un grande regista, mai dimenticarlo. Sarà pruriginoso, amante di pubi floridi e quarti posteriori sodi, ma rimane un grande con la macchina da presa e "Monella" è veramente bello da vedere. Sul fronte più puramente erotico non manca la plin-plin in primo piano, che è una sorta di marchio di fabbrica, e alcune trovate divertenti come il m'ama-non-m'ama coi peli pubici. I pretucoli che annusano gli afrori della giovincella, lasciati sulla sella della bici dopo una sudorifera pedalata, sono esilaranti.
Anna Ammirati merita grandi elogi, interpreta tutto con grande naturalezza senza mai dare la sensazione che del pudore la possa frenare. Penso abbia ben evidenziato un fatto che a me ha colpito: è lei che domina gli uomini, in tutto il film. Questo genere è spesso identificato come quello che tratta le donne come oggetti e invece, in questo caso almeno, è vero il contrario. Non solo Lola, anche altre donne si mostrano di livello superiore. Su tutte Serena Grandi, presente da par suo, musa immarcescibile di Tinto. Gli uomini non ne escono alla grande.
Film di genere che fa il suo dovere "degenere", con qualità da Cinema vero. Ritrae il lato B della società, fuor di metafora sullo stesso lato di splendide creature.
Esordio di Tinto Brass in questo blog. Non poteva mancare e ne arriveranno altri.
Robydick
Fonti: tutti i corsivi virgolettati, se non diversamente indicato, sono da Wikipedia.it.
Tinto Brass non mi ha mai convinta, forse mi sbaglio, può essere, gli preferisco Russ Meyer, che si era eccessivo sguaiato, ma anche divertente e a volte persino sofisticato, guardati Lorna e poi mi dici
RispondiEliminasì conosco Russ Meyer, c'è nel blog, con uno dei suoi pezzi forti:
RispondiEliminahttps://robydickfilms.blogspot.com/2011/06/faster-pussycat-kill-kill.html
Gran film, ha diretto anche beyond the valley of the dolls, che reputo uno dei suoi capolavori
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