Orso d'Oro a Berlino, un film quasi minimalista, poetico, drammatico, interamente incentrato sulla vicenda di Fausta, figlia della violenza subita dalla madre a Lima durante gli anni (gli ottanta i più feroci) della guerriglia tra le forze governative e quelle rivoluzionarie (Sendero Luminoso, Tupac Amaru).
In Perù si diffonde la convinzione, con poche basi scientifiche ma certamente molte cliniche, che durante quegli anni molti bambini, direttamente dal latte materno, abbiano assorbito il terrore dalle loro madri. Una malattia psicologica nota come "la teta asustada", letteralmente "il seno spaventato" o, come viene chiamata nel film tradotto, "il latte della paura"...
Fausta è un caso grave di questa malattia. Attua persino un incredibile espediente ideato dalle donne durante la guerriglia per scoraggiare i violentatori: vive con una patata perennemente inserita nella vagina alla quale crescono persino le radici. Pur adulta, è perennemente spaventata, non va da nessuna parte senza che qualcuno la accompagni. Alla morte della madre sarà la sola sopravvissuta della sua famiglia e s'imporrà di seppellirla nel paese natìo ma questo richiede molti soldi, troppi per un abitante delle favelas di Lima. Troverà lavoro come domestica in casa di una compositrice e nonostante questa la gabberà al momento di pagarla troverà la risorse per il suo desiderio.
Intorno a Fausta la vita delle favelas, che circondano l'intera città di Lima con particolare attenzione alla vita delle donne, quelle che più di tutte desiderano pace, matrimoni, serenità.
Volutamente lentissimo, m'è piaciuto molto il ritratto fatto della ragazza, con inquadrature da quadro, fotografia splendida con colori non forzati. Bellissime le canzoni popolari che Fausta canta continuamente ogni volta che la sua emotività lo richiede. Sono canzoni che aiutano la memoria a ricordare, come le diceva la madre.
Non mi ha lasciato indifferente la bellezza indo-ispanica dell'attrice protagonista, Magaly Solier, davvero molto brava.
Da vedere.
ganzo sto film :)
RispondiEliminafinalmente qualcuno vede pellicole non commerciali
eh Angelica, se ha un difetto questo film è di essere fin troppo non-commerciale, sono certo che comprendi cosa intendi.
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