Il bravo regista olandese stavolta si cimenta, felicemente, con un romanzo di Luis Sepulveda ambientato nella foresta amazzonica.
Protagonista è Antonio Bolivar (interpretato da un perfetto Richard Dreyfuss). Antonio si era trasferito ancora giovane in quei territori, ad attuare una colonizzazione incentivata dal governo. Presto la vita nella giungla si rivelò dura e triste, perse anche precocemente la moglie.
Anche raggiunta una considerevole età non pensa di tornare al mondo civile. Troppe esperienze e troppi ricordi lo legano a quei luoghi. Scopre però la lettura e i soli romanzi che riesce a trovare sono quelli che ha una giovane e bella donna, Josefina, cameriera e prostituta in casa del "sindaco" del villaggio.
Un contrabbandiere, cacciatore di frodo verrà trovato morto, palesemente vittima dell'aggressione di un giaguaro. Antonio per primo comprenderà la natura del giaguaro, una femmina a cui il contrabbandiere ha ucciso compagno e cuccioli. Il giaguaro diventerà lo spauracchio del villaggio e si renderà necessaria una battuta di caccia per trovarlo. Partiti in squadra, il solo Antonio resterà ad affrontare la belva...
Un bel film-romanzo, lento e pacato. Antonio "leggerà" nella sua vita le belle parole e le belle frasi che imparando a leggere apprezzerà nei libri che Josefina, che s'innamorerà di lui, gli procura.
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