Un produttore di film orribili, da tempo in disarmo, professionalmente e familiarmente, viene contattato da una giovane regista che le propone "Il Caimano", copione interamente dedicato all'innominabile politico brianzolo (che comparirà in alcune delle sue migliori performance) e soprattutto a come le sue televisioni, il suo pilotare media e giornalisti, abbia invaso e condizionato opinioni, usi e costumi del nostro paese. Questo è l'aspetto centrale, non tanto l'attacco diretto e manifesto al noto personaggio. "Da dove vengono i soldi", "sono trent'anni che condiziona questo paese", sono i tormentoni più evocati.
Con un espediente riuscito Moretti ci trasmette tutti i messaggi che vuole e che deve, fa dire ai vari personaggi che compaiono ciò che c'è da dire. E come dice il produttore rai, che per primo rifiuterà la produzione: ma che c'è da sapere sull'innominabile? sono cose che sanno tutti. Ed effettivamente è così, ma anche "perché non parlarne?". In fondo in tutto il mondo, persino negli usa, escono a getto continuo film sui politici, sul loro stesso presidente. Come mai in Italia non si riesce a farlo? E' una domanda interessante su cui meditare.
Solo un produttore polacco, molto critico verso la "italietta", accetterà di finanziare il lavoro a patto che si trovi almeno un nome importante come attore protagonista. Si troverà, ma alla fine rinuncerà per "evitare problemi", e il film salterà.
Un'improvvisa entrata finanziaria permetterà di produrre almeno la scena finale, quella del processo, dove Moretti arriverà come attore ad interpretare proprio l'innominabile, e lo farà magistralmente.
Ho da tempo questo film in programma, ma ero molto restio. Perché guardare una storia che conosco bene? L'innominabile poi mi procura l'orticaria, chi me lo fa fare?
Sono molto soddisfatto invece della visione. Il film, come detto, è dedicato ai mutamenti sociali più che alla biografia dell'innominabile. Ed è fatto molto bene, cosa davvero difficile sia per l'argomento che, sopratuttto, per il paese di produzione.
Grande Moretti.
Immagino che a qualcuno il film dia fastidio. Potrebbe dar fastidio anche la mia recensione.
Basta non vederlo, il film, e non leggere la recensione e si risolve il problema. Ogni parere politico comporta delle scelte e dei problemi da risolvere con sé stessi.
p.s.:
Uso il termine "innominabile" non per una mancanza di rispetto, bensì per la vergogna profonda che provo per l'innominabile, per la posizione che ricopre. Per nessuna ragione il suo nome sarà mai indicizzato sui motori di ricerca del web per causa mia.
Opinioni personali. Sono un effetto della libertà. Finché ce la lasciano, la libertà, me la prendo.
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