Ci sono due modi per accingersi a I mercenari 2, un modo sbagliato e un modo giusto, questo senza togliere che qualitativamente si sta parlando di un film che, seguendo i sacrosanti crismi della critica togata, è una vera merda inenarrabile. Che poi il film piaccia, e a chi scrive ha divertito molto, e lo dice senza vergogna alcuna, è un altro paio di maniche.
Se arriviamo a, taccuino alla mano, recensire il film sotto uno schema classico di voti mereghettiani di regia, recitazione e trama, ragazzi, qui scatta un'ecatombe critica che neppure Apocalipse now può equiparare. E non venitemi a dire che per apprezzare bisogna amare i vecchi film anni 80, le produzioni Cannon, i vari Joseph Zito con Chuck Norris o Dolph Lundgren, il Cobra di Cosmatos con Sly all'apice della sua tamarraggine, perchè, scusatemi la franchezza, vuol dire che siete dei cazzo di radical chic e di quegli strabenedetti action non avete capito una bella cippa di minchia.
Si perchè prendete anche il più cretino dei Missing in action, il terzo: ha dentro una trama plausibile, esplosioni tante, grado di cretineria che sfiora il genio (il fucile sulla testa dell'ex moglie di Chuck collegato coi movimenti del figlio), ma non c'è un solo momento, anche nell'esagerazione, nei morti sparpagliati a flotte, nelle battute ad effetto da applauso coatto che pensi ti stiano derubando dei soldi del biglietto. Certo se hai la puzza sotto il naso, se piangi per Bela Tarr e Il Cavallo di Torino, e poi ti lamenti che hai visto al cinema Over the top e non è costruito con una precisione drammatica pari ad Herzog, scusami la franchezza, ma sei un imbecille. Per tutti gli altri: quando andavi a vedere Missing in action e pagavi le tue sudate mila lire ottenevi quello che volevi, Missing in action.
Ecco con I mercenari 2 si è oltre, forse oltre non solo l'onestà intellettuale, ma anche oltre le concezioni di cinema, è il terreno del metacinema. Abbiamo un film dove la regia è affidata ad uno shooter, un film scritto per Sly, Lundgren, Statham, Van Damme e compagnia brutta che interpretano Sly, Lundgren, Statham, Van Damme e compagnia brutta nei loro ruoli più famosi. Ecco che ci si trova proiettati in una dimensione strana, quasi onirica e surreale, siamo dentro il film di The last action hero, l'action standarizzato, fatto con battute ad effetto, musica onnipresente a commento, sparatorie iperreali, si è lo spettatore sensiente dentro un film non logico, puoi incazzarti e non accettarlo, legittimo, o puoi sentirti, come diceva l'amico scrittore Luigi Pellini, ad un party tra vecchi amici che non vedevi da un sacco di tempo. Ecco allora che il vecchio Chuck che irrompe all'improvviso con il commento di Morricone e uccide cento uomini, anche con un bazooka che non ha, è un momento emozionante, al pari se tutt'ora dopo 20 anni il tuo compagno di liceo Michael Gano ti facesse bere ancora la miticizzata Coca ALPHA, perchè è una cosa che sognavi di vedere da molto tempo, e fanculo l'età, fanculo la prostata, James Braddock è tornato a prendere a calci in culo in vietcong!
In quest'aria trasognata ecco che le battute classiche dei vari attori, Ti termino, Yippee ki-yay, Io ti spiezzo in due (questa tradotta malamente in italiano come Resta in pezzi!!!) vengono confuse e scambiate tra di loro in una specie di tributo che gli stessi fanno ai compagni e a tutto quello che hanno rappresentato nel cinema d'azione. Chi se la cava meglio a livello recitativo è Van Damme che, alla faccia di chi lo considera(va) un pessimo attore, interpreta con espressività il ruolo cardine di tutto il film, il clichè fatto carne, un cattivo dal nome da cattivo, Villain. Anche qui il suo ruolo nasce e muore in microsequenze, ma sono le migliori del film, con il calcio che trapassa il cuore del giovane mercenario, con lo scontro finale contro Sly, lui il belga della serie B action marziale anni 80 e il colosso dei blockbuster fracassoni, una cosa che solo dieci anni fa era impensabile.
Poi guardali questi sacrificabili, questi mercenari, sono l'espressione della loro stessa vita, star in auge pochi anni fa e costretti ora a film dal budget di una merendina in Bulgaria, pupazzi da spot della Citterio, ex governatori disprezzati dal mondo, ecco che questa feccia, al pari del Rambo di Kotcheff, vuole un'altra possibilità, perchè se la meritano, perchè cazzo abbiamo combattuto per l'America e ora viviamo giorno per giorno. Io a questi ragazzi eterni non ancora in pensione do' tutta la fiducia del mondo, guardo la ragazza non più figa del Liceo con sguardo sornione e mi accorgo, guardando la mia immagine riflessa in uno specchio, di essere dopo vent'anni ancora bello e piacione come allora!
NOTA A MARGINE: Scott Adkins, anche se non citato nella mia recensione, è un grande!
Quattro Lanzette, CON LODE
Keoma
Film che potrebbe avere nel contempo un voto ottimo e un voto pessimo, al di là di ogni giudizio critico classico
RispondiEliminaL'hai detto, bisogna prenderlo per il verso giusto, vederlo con l'animo propenso.
RispondiEliminaE preso per il verso giusto è un f***uto capolavoro.
il film non l'ho visto, non saprei dire
RispondiEliminama CONDIVIDO IN PIENO lo spirito della recensione
le cose andrebbero sempre valutate in termini di aspettativa-risultato. se certi personaggi sono storici per certe battute o atteggiamenti chi va a vedere un film così, diciamo "celebrativo", vuole vedere quello.
certo che ficcar qui dentro il nome di un film come "il cavallo di torino"... è come tirare un bestemmione di petto in san pietro durante la liturgia, ahah!
RispondiEliminaGrazie di aver citato "Braddock: Missing in Action III",uno degli action più sottovalutati della Cannon, poichè già in fase terminale, ma con alcune fra le più belle sequenze dell'intera trilogia, inizio -con Norris in cerca della moglie nella Saigon sconvolta dall'arrivo dell'esercito del Nord Vietnam, nell'aprile 1975-, compreso. Molto bella anche la canzone sopra la sequenza.
RispondiEliminaPer quanto riguarda "The Expendables 2", penso che oramai in molti sappiano già come la pensi in proposito. Con ben pochi se e ma, solamente molto brutto, soprattutto se confrontato con il primo, che rispetto a questo era allora un capolavoro nella delineazione dei personaggi come quello di Eric Roberts,irresistibile, le loro motivazioni, la tensione drammatica di talune sequenze; era molto bello tutto lo showdown finale, a partire da quando venivano apposte le cariche esplosive al palazzo presidenziale, tutti i combattimenti erano doverosamente feroci e ben coreografati,tesi ed emozionanti con ampio e buon senso dello spazio; niente di tutto questo qui, dove compreso l'ultimo decisivo scontro tra JCVD e Sly è costruito e sprecato con alcuno senso delle geometrie dell'azione e del combattimento , a volte persino con evidenti errori di prospettiva e continuity che se solo fossero stati ravvisati in uno di quei film di serie "B" che JCVD o Adkins girano in Bulgaria con John Hyams e Ernie Barbarash, sarebbero stati ben più pesantemente criticati.
Non c'è un personaggio uno per cui si possa mai provare un minimo di apprensione e di identificazione, tutti di spessore alcuno cosa molto squalificante in un film di questo genere, a parte appunto JCDV che ce la mette tutta come sempre, ma che non quasi uno straccio di sequenza o di battuta saputa costruire come meriterebbe, tolta forse-parzialmente- la sua presentazione nella foresta nebbiosa. Le battute e i dialoghi, incredibilmente per Stallone, i quali solitamente sono la cosa che si salva di più e comunque in ogni suo film, se da lui scritti/e- sono un qualcosa di più deludente, meno "ficcante" e più stantio che possa capitare di avere sentito al cinema da tanti anni a questa parte, quasi che le avesse invece scritte Bersani, non aiutati/e certo dal solito doppiaggio raramente non più che dozzinale e di voci televisivamente anonime e fastidiosamente manierate, che impera adesso.
Anche il tanto da alcuni strombazzato inizio spara tutto e millecolpi"cazzuto e fortissimo" è realizzato con un senso geometrico e prospettico delle scenografie e dei set delle strade, del villaggio, -fintissimo e si vede, era più realistico quello de "Il Grande Dittatore" di Chaplin, A.D. 1941- pessimo, che emana tanto il senso "di arioso quanto fosse girato in una scatola" che fortunatamente non annusavo più da tanto, almeno da "Batman"(1989)di Burton, un altro che per l'azione non ha intelligenza nè stile alcuno, non vedendo fortunatamente più suoi film.
RispondiEliminaMa praticamente tutto il film è pessimo nel manico, cioè nella regia, che è quanto più ci possa essere di goffo, maldestro e cialtrone messo insieme, una sequela intera do scenette e gag all'acqua di rose parrocchiale che quasi manco nel "Don Camillo" di Terence Hill, alternate da sequenze d'azione tirate via come manco nei film di "Ninja" taiwanesi anni '80 di Godfrey Ho che te Keoma mostri di conoscere bene.Il film vorrebbe essere un omaggio ultra estremizzato, fracassone ed eccessivo a quei film action degli eighties che tanto hanno formato e fidelizzato nella loro adorazione un'intera generazione? Bèh, qui non c'è nulla di tutto ciò se non la fotocopia sbiadita ben impressa e rappresentativa di un momento storico come questo, aridissimo d'inventiva e d'impegno creativo se non meramente economico , a Hollywood come altrove. Qualsiasi sequenza d'azione di un qualsiasi film dell'epoca come "Rambo III", del 1988,riesce a trasmetterti un'emozione pur nella sua assoluta sospensione di credibilità, che in un film come "The Expendables 2", diretto dal veramente confermatosi inetto e senza personalità West, non scaturisce nè potrà scaturire mai, ma proprio mai. Quello che magari fa incazzare davvero è leggere recensioni snobistiche di nomi anche conosciuti -pochi in verità-, che in protervo disprezzo dell'intelligenza dei loro lettori, hanno scritto altezzosamente e snobisticamente meglio di una ciofècona come questa, rispetto ad un capolavoro come "The Dark Knight Rises".
E' proprio questo Roby, il punto. Il film fallisce completamente anche quell'aspettativa.Non è "celebrativo". E' come, mi fa riandare alla memoria, vedere un personaggio che si è tanto amato in altro campo come Muhammad Ali, tornare sul ring, ma le sue "battute", i suoi "atteggiamenti", ancora una volta in piedi sul ring non riesce minimamente più a farli nè a imbastirli, e viene bellamente e "irrispettosamente" massacrato da Larry Holmes o Leon Spinks. Era proprio meglio allora non doverlo/i vedere più.
RispondiEliminaaccidenti napoleone, il paragone che fai è tremendo, non potrei mai vedere una scena simile...
RispondiEliminanon so, aspetto di vederlo. ho giudicato la rece
la chiave napo è il metacinema, accettare l'assurdo in un film che se preso come action è un fallimento, se preso come commedia pure. E' una riunione di vecchi amici che il tempo ha cambiato nell'aspetto, ma che ami sempre anche nelle svirgolate. se accetti di non vedere un film, ma un gioco di rimandi cinefili ad un'epoca che non c'è più, ti diverti, sennò è ovvio che il primo film era un film, difettoso, ma sempre un film. Simon West è lo shooter scelto per non essere troppo personale in questa riunion tanta attesa dai fan, cosa che Stallone non poteva essere, lui, anche se nessuno lo riconosce, ottimo regista.
RispondiEliminaMissing in action 3 alla fine è mediocrissimo, ma come dici tu ha quell'intro che spacca il culo ai passeri, io comprai la vhs Warner solo per quello... Meglio sia il primo di Zito che il secondo di Hool. Anzi Napo, qui ti butto la proposta,perchè non ce li spartiamo e li recensiamo?
In termini di bolsa e patetica bollitura, Roby, il paragone "ci azzecca" eccome, in termini "drammatici" e violenti, fortunatamente no. O.k., per i "Missing in Action", come intendi spartirceli, io potrei fare proprio il III..Il fatto è proprio questo Keoma, non ho mai amato molto l'abusatissimo e oramai quasi una terminologia svuotata di ogni senso e opportunità, "metacinema".Già ha ucciso lo slasher e poi l'horror tutto per un buon decennio con i "virali" e deleteri "Scream" e suoi epigoni. Non amo il "metacinema", il più delle volte prosciuga il senso e l'emozione del cinema vero e senza "meta". Almeno che non sia Tarantino in persona, a praticarlo.
RispondiEliminaScott Adkins tra i nuovi "attori-marzialisti" piace anche a me, è convincente nel suo forse un pò esagitato furore anche recitativo, ed evidente smodata ambizione di "arrivare". Comunque pare attrezzato pure come attore, ma nel film di West neppure lui può fare eccezione, senza battute, utilizzato male e affrettatamente, muore in una sequenza di fighting assolutamente senza nerbo, fatto a pezzi dal rotore di un elicottero come analogamente un altro personaggio di villain -ma lì era l'elica di un motore d'aereo-, in un bel 007 degli anni '80 con Dalton, "007 -Vendetta Privata".
Io che Stallone è perlomeno un ottimo regista lo so bene da sempre, dai titoli di testa di "Rocky II" visti al cinema nel gennaio 1980 con l'elettrizzante "Theme of Rocky II/Redemption" di Bill Conti, con la stupenderrima sequenza delle ambulanze che portano Rocky e Apollo all'ospedale, alla fine dell'incontro del primo film. Per le strade di una Philadelphia invernale e notturna splendidamente ripresa e fotografata. Tra i 10 titoli di testa più belli del cinema, secondo un apposito sondaggio fra i lettori della rivista americana Cinefex. Dopo e fino a "The Expendables" si era sempre confermato. Anche "Rocky IV" ha degli splendidi momenti di cinema-cinema, inutile ribadire tra tutte la strabiliante sequenza prima del match tra Apollo e Ivan Drago a Las Vegas con James Brown e "Living in America". Perchè perchè affidare cialtronamente la regia ad un anonimo del 2000 come West.
Napo vado ot, che ne pensi di Red Scorpion?
RispondiEliminaJoseph Zito- Dolph Lundgren -Tom Savini- Jay Chattaway- Carmen Argenziano (che non è una donna) insieme. Cosa volere di più? Splendido. Poi laddove ci sono i sovietici e l'Armata Rossa, fa per me a prescindere. Perchè?
RispondiEliminaPerchè leggo è disprezzato un po' da tutti quando è davvero ottimo,anche l'uso avanguardistico della musica nelle sequenze d'azione. Poi Joseph Zito ha sempre un posto di riguardo nel mio cuore
RispondiEliminaE' uscito a febbraio in uno splendido Blu-ray della Arrow U.K, con tanti extra e un bellissimo packaging Arrow-style, cartonato e in double- reverse sleeve e vari artwork originali. E a giugno in Blu-ray Usa dalla Synapse, con altri e diversi extra, non so ancora se prenderli entrambi. Disprezzato scherzi, da chi, dagli scemi.
RispondiEliminaVorrei fare anch'io delle domande off topic. Posso? lo faccio:
RispondiElimina1. Con la frase "Eastwood aveva solo due espressioni: con il cappello e senza cappello." Leone voleva dire che Clint non era un bravo attore?
2. Si dice che il vero finale, poi tagliato, di American History X fosse "Derek allo specchio mentre si rasa i capelli". E' vero?
3. Visto le novità Malastrana etc. è possibile che in futuro ci sia uno spazio per questo tipo di domande?
Sulla prima Leone voleva essere soltanto del suo tipico fulminante umorismo romanesco. E veramente mi pareva fossero quattro, cioè anche con "il sigaro o senza", e oltretutto cosi' sentenziando voleva sminuirlo per forse assumere tutto si di sè il merito di avere "scoperto"(in realtà fu "obbligato" ad averlo per ripiego, non potendo pagare Cameron Mitchell, come avrebbe inizialmente voluto)chi poi sarebbe divenuto così famoso e da una carriera strabiliante, icona del cinema americano anche come cineasta. In realtà, quando Clint arrivo' a Roma era qui certamente un perfetto sconosciuto. Non esattamente lo stesso negli States dove era abbastanza una celebrità della TV per il successo della nota serie western "Rawhide", che tanto garbava anche ai F.lli Blues.
RispondiEliminaLa seconda non me la ricordo se in origine doveva essere quello il finale, dovrei andare a rivedere tra i trivia. Bel film d'esordio pero', di Tony Kaye, che si e' confermato dopo tanti anni proprio recentemente con "Detachment-Il Distacco".
La terza non lo so, io come diceva McQueen/Junior Bonner, "sono soltanto il tizio che deve tenere fermi i cavalli".