Una piccola isola nel mare giapponese, poco più di una roccia, spoglia ed arida, ci vive una famiglia, padre madre e 2 bambini. La storia comincia in piena estate, forse la stagione più difficile durante la quale l'approvvigionamento dell'acqua per bere, lavarsi e soprattutto irrigare gli impervi orti, è più che un'ossessione.
In una giornata tipo li vediamo tornare da un rifornimento notturno, traversata con barca a singolo remo e ritorno, 4 secchi d'acqua in spalla col bilanciere, all'arrivo sull'isola una salita ripida, lui e lei, colazione, lei ancora in barca per portare il bimbo più grande a scuola e prende altri 2 secchi d'acqua, poi ritorna e va dal marito già nei campi ripidi mentre il più piccolo pesca a riva. L'acqua alle piante con un mestolo, dosata pianta per pianta...
Una vita incredibilmente dura, raccontata al limite del documentaristico, un film di grandissima poesia, mai parlato, solo immagini, rumori ambientali ed umorali, e musica splendida, anche nell'immenso dolore che colpirà la famiglia che concederà comunque poco tempo al distacco dai doveri quotidiani. La fatica ed il sudore onorati, con grandissimo rispetto e delicatezza, difficile descrivere la bellezza di quello che si vede.
E' un genere di film che amo particolarmente anche se non se possono vedere tantissimi, un po' perché ce n'è pochi e un po' perché ti toccano profondamente e richiedono lunga decantazione. Il rapporto diretto uomo-natura, una visione anti-antropocentrica che ci riporta indietro nel tempo e dovrebbe anche proiettarci, nella sua essenza, nel solo sviluppo futuro sostenibile dal pianeta.
Una pietas intensissima a noi quasi sconosciuta, ci salvano i pochi capaci di trasmetterla e i migliori che conosco sono Olmi e Piavoli, quest'ultimo un illustre sconosciuto che ha fatto film di straordinaria bellezza, i soli paragonabili a questa meraviglia.
Meraviglioso, da Olimpo, vetta di Cinema realista.
Bella bella recensione ! Da vedere
RispondiEliminasaluti roby
grazie Ernest :)
RispondiEliminaciao
Vedere questi film è come respirare aria pulita. E da quel che posso capire, siamo ai livelli di 24 eyes.
RispondiEliminaproprio lo stesso livello, e hai fatto anche una splendida metafora. attendo le tue impressioni :)
RispondiEliminamadonna e poi non mi dite che la locandina non rispecchia la bellezza del film! :)
RispondiEliminavero petrolio, questa è proprio una di quelle locandine fotografiche di cui parlavi te qualche gg fa ;-)
RispondiElimina;) dimenticavo: uno dei tre marmocchi è un drittone (tutti e quattro, compresa la mogliettina, accomunati dalla fortuna di avere un papà e un marito come te), il cinema è un'arte che 'apre gli occhi' pur nel buio di una sala!
RispondiEliminapetro', l'ultimo commento... non è che hai confuso blog? ahah! ma oggi è così, uno vale l'altro, e le belle cose che hai detto stanno bene pure qua :)
RispondiEliminasì me ne son resa conto dopo averlo pubblicato! ma tanto è uguale! :))))
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