martedì 10 luglio 2012

Legacy of Satan

10

Per "Satanic Witchcraft" non si poteva glissare su un titolo oscuro e cultuale come "Legacy of Satan" (1974) del benemerito Gerard Damiano (Gerardo Rocco Damiano R.I.P. 1928-2008). Film oscuro perchè poco o nulla si sa di quello che effettivamente si girò e perchè la pellicola è circolata poco e male, almeno fino all'avvento benedetto del filesharing e delle edizioni in digitale.

Lou Parish. Alias Lou Peraino aka "Butchie Peraino". Questa la chiave di volta per comprendere l'operazione, Si, perchè se ci sono di mezzo Peraino e la Bryanston allora si può capire, in parte, che cosa è venuto fuori dalla pratica "Legacy of Satan". Secondo alcune fonti statunitensi, il film nascerebbe come hard vero e proprio nel 1972, anno in cui effettivamente avvennero le riprese, per essere poi epurato di tutte le sequenze hard da Peraino e fatto circolare nel 1974 nella giungla selvaggia dell'exploitation come horror satanico tout court. L'equazione Damiano/Porno non dovrebbe lasciare spazio a dubbio alcuno, anche perchè durante il metraggio alcune sequenze sembrano bruscamente interrompersi in momenti che lascerebbero intuire dei cimenti hardistici. Ok. Tuttavia, se si dà un occhio al cast, nessuno degli attori sembra avere mai partecipato o essere comunque collegato all'ambiente hardistico dei seventies. Almeno non ufficialmente. Strano, ma non impossibile, che Damiano, già attivo sul fronte hard tenendo buono l'anno 1972 come anno di realizzazione di "Legacy", non abbia utilizzato dei professionisti del settore (ci sta pure John Francis che veniva da piccole parti in serie televisive come "Perry Mason", "Il Virginiano" e "Mary Tayler Moore") per un hard conclamato.


Il fatto è che la versione che circola attualmente dura 1h e 9m, lasciando intendere che molte cose siano state tagliate e cambiate, fino a rendere la pellicola, specie durante la seconda parte, qualcosa di poco comprensibile. Inutile stare a fare una sinossi. Il film di Damiano è impossibile da raccontare, va visto e toccato con mano in prima persona. C'è una coppia forse in crisi, forse no, Maya (Lisa Christian) e George (Paul Berry), c'è un architetto loro amico che ama farsi leccare il sangue da una dominatrix e, soprattutto, c'è una setta di adoratori di Satana che vuole irretire Maya e farla diventare una sacerdotessa del culto (più o meno, perchè non è che tutto questo sia detto a chiare lettere). Tutta farina del sacco di Damiano. Sequenze oniriche, messe nere, bicchieri di sangue, spade salvifiche che si illuminano e tanta, tanta weirdness, illuminata dalla sorprendente fotografia di Joao Fernandes che esalta i blu e i rossi in particolare.


 Che cosa è rimasto fuori del girato effettivo di Damiano? Bella domanda. Alla quale potrebbe rispondere solo il buon Peraino, visto che la versione originaria non è stata mai visionata da nessuno, e il materiale scartato scomparso, mai recuperato e forse irrimediabilmente distrutto. Probabilmente il film non è stato mai pensato come hard ma in realtà come un softcore con una spinta verso l'horror sanguinolento (a dimostrazione di questa tesi ci sono pure alcune lobby cards rappresentanti gli adepti della setta che bevono il sangue delle vittime sacrificali) poi depredato dai Peraino e sfruttato in una della loro consuete operazioni. Mistero. I credits indicano comunque Gerard Damiano come responsabile del montaggio. Che sia veramente andata così? Mah. Il film è circolato tramite l'oscura Label Abacus in vhs e successivamente anche in edizioni video greca (che pare sia più lunga di una manciata di secondi, vabbè) e aussie.


Nel 2006 è uscito il cofanetto "Blood Bath 2" della Brentwood/BCI Dvd, NTSC, Region 1, 1.33.1, contenente pure "Jack The Ripper Goes West", "The Bride" aka "The House That Cried Murder" e "Blood Song" aka "Dream Slayer". Siete avvisati che è pure disponibile un bootleg della cultissima colonna sonora tutta moog di Arlon Ober e Mel Zelnicker. Nei credits compaiono la Sandra Peabody/Cassell de "L'Ultima Casa a Sinistra" e la bella e bionda Christa Helm, uccisa a coltellate a West Hollywood il 12 febbraio 1977, esattamente un anno dopo e proprio a pochi passi da dove fu assassinato l'attore Sal Mineo. Fine. Nel dubbio recuperate pure "The Devil in Miss Jones" (1973) con Georgina Spelvin che è un capolavoro.

Buona visione.
Belushi

























10 commenti:

  1. "The Devil in Miss Jones"...Io l'ho sempre detto quel che hai scritto, a parte che è un capolavoro pure il 2...Ma la Spelvin per me è stata e rimane la miglior performer orale che ci sia mai stata. E non soltanto limitamente all'hard della Golden age o comunque americano anni '70-'80. Difficile da dirsi lo so, nell'oceano delle performance e delle performer porno di quattro decadi in ogni dove, certo, ad esempio Selen nel pompino è/era bravissima, una grande specialista anche dal vivo. Per non parlare di Traci Lords...Però la Spelvin, sembrava veramente appassionata in quel che faceva come nessun'altra. Non era bellissima si', però come adorava lei nessuna nessuna... Grazie a te, benemerito, ho potuto vedere anch'io questo oscurissimo ultra-weirdo firmato da Damiano fuori dei suoi parametri abituali, che tanto successo gli ha tributato e a cui tanto ha dato. Poi mi citi "Blood Bath" della Brentwood, di cui ho il Vol.1 a 4 dvd preso nel 2006 dai finocchioni inveterati di Bloodbuster, pensa te...

    RispondiElimina
  2. E il massimo è poter anche avere la Spelvin dei primi '70 in un porno satanico che suca suca sugosamente, sai a cosa mi riferisco!

    RispondiElimina
  3. sono sicuro che Belushi non mancherà di recensirci "The Devil in Miss Jones", ed anche di procurarlo agli amici... :D

    RispondiElimina
  4. E' MORTO ERNEST BORGNINE(1917-2012)!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    URGE RECE DI UNO DEI SUOI MOLTISSIMI FILM;URGE!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  5. sono d'accordo. rece con precedenza assoluta. quale?

    RispondiElimina
  6. propongo "L'avventura del Poseidon", tra i grandi film che qua ancora mancano

    RispondiElimina
  7. Nooo,Ernest. Che annata del cazzo.

    RispondiElimina
  8. "L'Imperatore del Nord"(Emperor of the North Poole)('73) di Robert Aldrich.
    Shark, il più feroce e malvagio dei capotreni durante la Grande Depressione. Il nemico N°1 degli Hobos. E di N°1. Il re dei clandestini sui treni merci, un altro sommo Lee Marvin.

    RispondiElimina
  9. va benissimo Napoleone, ma io sono veramente impossibilitato a vederne prima della fine di luglio. se tu riesci a scrivere qualcosa la pubblichiamo immediatamente

    RispondiElimina