venerdì 20 luglio 2012

Sicko

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Notizia di questi giorni, fine giugno 2012: la Corte Suprema degli Stati Uniti ha affermato che la riforma della sanità voluta da Obama è costituzionale. Fatto storico, dopo la totale privatizzazione del servizio sanitario promulgata nel 1971 da Nixon. Senza scendere in dettaglio, diciamo che accedere al servizio sanitario per gli americani sarà un po' più facile di quanto non lo sia adesso. Ecco ma... adesso, o meglio dal 1971 ad oggi, come stavano le cose?

Se volete capire perché i grandi esportatori di democrazia, gli U.S.A., erano al 37° posto nel mondo come erogatori di servizi sanitari per i cittadini, perché sono il paese c.d. moderno con uno dei più alti tassi di mortalità infantile, e tante altre cose, comodamente seduti guardandovi un film allora questo prodotto da Michael Moore è indubbiamente un'ottima soluzione.

Tutti sanno che negli U.S.A. non esiste di fatto la sanità pubblica. Al momento del film oltre 50mln di americani non dispongono di un'assicurazione privata, semplicemente perché non hanno un lavoro, né loro né familiari, che è praticamente il solo modo per essere assicurati. Gente che non ha ospedali dove andare, a meno di non pagare interamente di tasca propria. Allora trovi dei "rambo" che si ricuciono i tagli da soli in casa, oppure che se si tagliano 2 dita alla sega circolare ne fanno riattaccare uno solo, quello che costa 12000$ rinunciando a riattaccare quello da 60000$. Eppure il film non parla di questi casi limite e dichiaratamente si concentra su coloro che grazie all'assicurazione dovrebbero disporre di un'assistenza di prim'ordine.

Non è così. La realtà, illustrata con innumerevoli casi concreti, è che quella contro le assicurazioni, da parte degli assicurati, è una battaglia continua. Carte, burocrazia, cavilli di ogni genere, persino detective incaricati di fare dossieraggio su pazienti troppo onerosi per le assicurazioni, tutto incentrato a fare profitto ignorando completamente lo scopo fondante di quelle società: il mutuo soccorso. Un americano, per quanto assicurato e a meno di non essere tra i potenti del paese, un servizio sanitario come quello inglese e francese (i 2 mostrati nel film), ma persino di uno come quello italiano, se lo può solo sognare. Occorre anche considerare che non è nemmeno troppo facile venire assicurati, basta pochissimo perché la domanda venga scartata: ti assicurano solo se sei sano come un pesce.
Chi vive vicino al confine e ha un "prestanome" si reca in Canada, là le cure sono gratis per tutti...

Ci sono casi d'incredibile drammaticità, ma non posso mettermi a fare un elenco dettagliato, ognuno colpisce per motivi diversi, tutti hanno il fattor comune: assenza di assistenza adeguata, a meno di non essere milionari. Guardatevi il film.
Sicuramente il più eclatante per l'opinione pubblica, provocatorio persino, e organizzato con piglio cinematografico, è quello dei reduci di Ground Zero. Molte persone che in vario modo han pagato con problemi di salute il loro impegno nei soccorsi che, nonostante questo, sono state completamente abbandonate al loro destino. Nemmeno per queste persone, che tutti chiamano eroi, sono riusciti a prevedere una deroga: le cure devono pagarsele da soli. Moore, scoperto che i detenuti di Guantanamo invece godono di trattamenti sanitari di eccellenza, organizza tre barche che da Miami partono alla volta della base americana in territorio cubano. Inutile dirlo: la vedranno solo da lontano. Ormai sono a Cuba, allora perché non provare a curarsi lì? I medici "comunisti" tanto vituperati in patria sono bravissimi e disponibili, il servizio sanitario "comunista" è a disposizione di tutti, stranieri compresi, americani compresi. I farmaci sono acquistabili a cifre imparagonabili (un inalatore essenziale per una donna costa 5cent contro i 120$ in america). Vedere questi reduci curati in quel modo, dal nemico storico dell'americano medio, dev'essere stato per quest'ultimo particolarmente umiliante. Ah, un altro fatto importante: a Cuba la mortalità infantile è più bassa di quella americana e le aspettative di vita più lunghe. Sono fatti.

Non c'è anti-americanismo in Moore come alcuni sostengono, anzi. E' amore per il proprio paese criticarlo nei suoi problemi e spronarlo a migliorare. Io trovo pazzesco che cose come la sanità e l'istruzione siano demandate a regole di profitto. Moltissimi dei medici intervistati, a Cuba come in Europa, sono ben felici di poter esercitare la loro professione secondo il Giuramento di Ippocrate e non secondo il principio della Mano Invisibile, senza che per questo vivano male, anzi hanno redditi che riconoscono la loro professionalità.

"So' forti gli ammerica'!!" lo dico pur'io, ma certi esempi meglio evitare d'imitarli... Obama è in parte riuscito dove altri prima di lui hanno fallito. Le lobbies sono potentissime. C'è una scena curiosa, che mostra molti politici col tagliandino del prezzo: quanto costa avere la loro protezione per assicurazioni sanitarie e società farmaceutiche. Per ora Obama è senza prezzo, speriamo lo rimanga. Hillary Clinton fece lunghe battaglie durante il primo mandato del marito, ma poi dovette desistere ed è finita anche lei a libro paga. Don Chisciotte ce n'è pochi, vanno protetti.
Robydick



























8 commenti:

  1. Mi fido poco di Michael Moore, molto meglio lui: Michele Muro!
    http://www.youtube.com/watch?v=nMww3VSpahE&feature=related

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  2. Risposte
    1. Io in generale mi fido poco dei complottisti. Non penso sia questo il caso, è un fatto risaputo che la sanità in america non è un bene di tutti, ma forse è il caso di Fahrenheit 9/11? Non lo so.

      Ma in questo caso scherzavo e basta Roby, non ho visto il film e non lo commento, volevo solo farti/vi conoscere il grande Michele Muro :D

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    2. Sono in giro e con android a malapena riesco a scrivere... ;)
      Quando torno mi guardo Muro

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  3. questo film mi ha sconvolto perchè è normale mettersi dalla parte di chi non è tutelato....

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  4. Mi piace molto Michael Moore, colpisce sempre nel segno.

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  5. Parlerò a chi ci sara' per ascoltarmi, domani. Buonanotte. Vi parlero'.

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