lunedì 30 luglio 2012

Ai no Korīda - L'impero dei sensi

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Il film ai tempi uscì in italia tagliatissimo, col titolo "Ecco l'impero dei sensi". La versione integrale, ricca di notevoli scene di sesso esplicito per nulla volgare (n.b.: alcune ben esposte nei frame sottostanti), è disponibile solo dal 1990 e arrivò con la traduzione letterale del titolo francese "L'empire des senses". E' quella che ho visto e consiglio fortemente. Film ispirato ad un fatto di cronaca avvenuto in Giappone negli anni trenta che fece molto scalpore, una sorta di "Caso Bobbit" ante litteram.

Abe Sada (superlativa, arrapante interpretazione di Eiko Matsuda, attrice poi di fatto scomparsa dalle scene internazionali) dopo una prima vita da prostituta passa a lavorare nella locanda di Kichi, personaggio che non fa null'altro che scoparsi la moglie tutte le mattine e geishe la sera. Abe se ne invaghisce, comincia una relazione con lui e lo spompa ogni notte. Andranno in affitto in una casa di geishe e lì la loro storia diventerà, sessualmente e non solo, ossessiva.

Il titolo del film è perfetto, non si poteva esprimere meglio quello che si racconta. Sarà sesso, fantasioso, in continuazione, praticato impunemente anche in presenza di altre donne, che talvolta coinvolgeranno, e persino in luoghi pubblici. Beati loro. Il Mondo sono loro. Abe non darà pace a Kichi, stimolandolo in continuazione. La sua mania presto rivelerà che lei non è semplicemente una ninfomane ma di più, è una specie di "donna ragno" che vuole impradonirsi interamente del corpo e della mente del suo amato. La tragica fine che farà Kichi per sua mano supera il gioco erotico estremo.

Difficile se non impossibile guardare questa esplosione di sessualità con indifferenza. Molte le scene che stupiscono, anche passato il momento iniziale quando realizzi che stai guardando un film che, anche se distante dal porno, non esita a mostrarti sesso e genitali in azione, in dettaglio. Il pompino all'inizio, quando Abe dichiara a Kichi che tutto il seme di cui lui dispone è suo e non ne vuole lasciare per altre donne, è un capolavoro. Altro momento ovviamente scioccante il finale con lo strangolamento e... il resto. Eloquente la cerimonia d'iniziazione di una giovane geisha. Le (s)copulate di Kichi con altre geishe, anche d'età avanzata, in presenza di Abe che lo sprona, lasciano interdetti.
Mi ha messo appetito, in tutti i sensi, vedere Kichi mangiare, in compagnia delle altre donne, pucciando ogni volta quanto preso con le bacchette nella vagina di Abe, la quale come al solito supererà le fantasie dell'amato infilandosi nella vagina un uovo sodo, espellendolo come fanno le galline e facendolo poi mangiare a lui.... slurp!

Al di là di tutte le considerazioni nelle quali posso scadere in quanto maschio etero-vulgaris et vulgare facilmente eccitabile, il film scuote per quanto un attaccamento sessuale possa diventare pervasivo. Nel loro essere pubblici persino durante il sesso, Abe e Kichi sono dei ribelli che pretendono di trascorrere la loro vita in barba ad ogni convenzione e volutamente schiavi di ogni istinto animale. Costumi e fotografia (bellissimi) sono senza tempo ma il film è collocato in un'epoca precisa, e il contrasto tra Keichi che passeggia e i soldati che partono per la Manciuria sarà da pelle d'oca.

Film imperdibile anche se, forse, non per tutti. Olimpo senza discussioni.
Il talento di Nagisa Oshima, già noto in patria, esplose in occidente con questa produzione nippo-francese. Esploderà anche qua nel blog, ho intenzione di vederne molti dei suoi film.
Robydick





























10 commenti:

  1. ... e che sia di buon auspicio per il futuro di tutti, tranne per il finale ovviamente

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  2. gran film,veramente..ne esiste una versione precedente,anni 60 se non prima..non ricordo però chi sia l'autore,controllerò..bella rece..ciao amico carissimo

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  3. ciao brazzz! sì, c'è un precedente di un anno o 2 prima, sempre film giapponese, che però non ha avuto eco come questo

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  4. "Abesada -L'Abisso dei sensi"('74), di Noboru Tanaka. Più attento all'aspetto meramente cronachistico della vicenda, meno "scandaloso" ed exploitativo, è comunque anch'esso un film di una certa autorialità , certo, competere con un cineasta dalla sregolata e tumultuosa inventiva di un Oshima, è dura.

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  5. ecco bravo napo,proprio quello...sinceramente non mi era dispiaciuto..ovvio che competere con oshima è dura...

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  6. visto a Parigi una ventina d'anni fa in un cinema del quartiere latino, a mezzogiorno.

    inutile dire che poi non avevo molto appetito:)

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  7. Grazie Roby per avere postato da questo famosissimo film una delle migliori immagini e rappresentazioni grafiche possibili, di uno degli atti più importanti, irrinunciabili e insostituibili, tra un uomo e una donna: il POMPINO.

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  8. eh cazzarola, potevo esimermi caro Napoleone? sottoscrivo le tue considerazioni, e per par condicio ho messo anche un frame, purtroppo meno esaustivo in dettaglio, di una leccata di passera fatta in mezzo alla strada... :P

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