martedì 7 marzo 2023

And Then There Were None - Dieci piccoli indiani

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Sono in una fase formativa-di-base. Questo film è tra gli Obbligatori e mi mancava, così come me ne mancano tanti altri dei grandi film del passato. 

Il romanzo capolavoro di Agatha Christie uscì nel 1939, con un titolo che oggi potrebbe imbarazzare qualcuno: "Ten Little Niggers". Il titolo americano invece è quello che poi dà anche il titolo al film: "And Then There Were None". Nella pagina Wiki si legge: "Il titolo del romanzo ha avuto diverse variazioni. Il libro fu originariamente pubblicato nel 1939 in Inghilterra come Ten Little Niggers (Dieci piccoli negri o Dieci negretti), riprendendo il primo verso della filastrocca a cui si fa più volte riferimento nelle sue pagine: questa è in realtà una canzone statunitense, scritta nel 1868 da Septimus Winner e anch'essa pubblicata inizialmente come Ten Little Niggers e successivamente trasformata in Ten Little Indians. Per evitare di offendere la sensibilità dei cittadini afroamericani il titolo del libro subì una prima variazione l'anno seguente, in occasione dell'uscita negli Stati Uniti d'America: in questa circostanza venne scelto come nuovo titolo l'ultimo verso della filastrocca, And Then There Were None, dato che nigger è utilizzato negli Stati Uniti come termine dispregiativo." . 

E' stato, detto dalla stessa autrice, uno dei romanzi più complessi da scrivere.
Sempre dallo stesso Wiki la citata filastrocca: 

«Dieci poveri negretti se ne andarono a mangiar:
uno fece indigestione, solo nove ne restar.
Nove poveri negretti fino a notte alta vegliar:
uno cadde addormentato, otto soli ne restar.
Otto poveri negretti se ne vanno a passeggiar:
uno, ahimè, è rimasto indietro, solo sette ne restar.
Sette poveri negretti legna andarono a spaccar:
un di lor s'infranse a mezzo e sei soli ne restar.
I sei poveri negretti giocan con un alvear:
da una vespa uno fu punto, solo cinque ne restar.
Cinque poveri negretti un giudizio han da sbrigar:
un lo ferma il tribunale, quattro soli ne restar.
Quattro poveri negretti salpan verso l'alto mar:
uno un granchio se lo prende e tre soli ne restar.
I tre poveri negretti allo zoo vollero andar:
uno l'orso ne abbrancò e due soli ne restar.
I due poveri negretti stanno al sole per un po':
un si fuse come cera e uno solo ne restò.
Solo, il povero negretto in un bosco se ne andò:
a un pino s'impiccò, e nessuno ne restò.»

La filastrocca/canzone è geniale canovaccio di una serie di uccisioni.
Tutto avviene su un'isola durante un lungo weekend, senza possibilità alcuna di allontanarsene o di avere contatti esterni. 10 persone, con pretesti diversi, vi sono convocate da un mai visibile U.N. Owen (che diventa "unknown" in pronuncia sequenziale, poi lo capiranno). Hanno tutti, nel loro passato, un delitto sulla coscienza, senza mai averne patito condanna.
A ogni delitto una statuetta del centro tavola, che rappresenta appunto 10 piccoli indiani, viene rimossa. Impossibile capire chi sia mai stato, sia ad uccidere che a rimuovere la statuetta. La sequenza rispetterà rigorosamente la modalità con cui i piccoli indiani scompaiono nella filastrocca. Compreso dopo breve che Owen non è persona esterna al gruppo ma interna, i reciproci sospetti crescono e con essi la tensione, mano a mano che gli ospiti in vita si riducono...

Veramente un ingegno incredibile pensare una simile trama, e renderla credibile fino all'ultimo. Secondo anche il titolo originale, "... e non rimase più nessuno", persino l'ultimo sarà ucciso senza che sia un suicidio? Non posso ovviamente rivelare il finale, ma il plot essenziale, ribadisco, è nella filastrocca.

Un colpo di scena dietro l'altro. Ci provi a indovinare fino alla fine chi è l'assassino ma non ci riesci.
Pochissime ambientazioni, potrebbe tranquillamente essere riprodotto in teatro, ma questo teatro René Claire l'ha fatto diventare un meraviglioso film.

Robydick



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