C'è tanta produzione di fiction e docufilm sul noto dittatore, c'è solo da scegliere. La presenza di Robert Carlyle come protagonista non mi ha fatto esitare, lo stimo dai tempi del primo "Trainspotting" e, lo dico subito, la sua interpretazione di Adolf Hitler vale da sola la visione.
Si narra, quanto basta per una conoscenza più che sufficiente, la vita del fondatore del Nazismo dalla nascita in Austria (1889) fino alla consacrazione definitiva in cancelliere del Reich nel 1933 e, dopo la morte del presidente del Reich Paul von Hindenburg, Führer della Germania nel 1934 per autoproclamazione. Chi non sa nulla di quanto avvenuto con questo film ha occasione di informarsi e riflettere. Chi come me qualcosa sa, può fare un bel ripasso. Si può anche non ricordare a memoria ogni singolo evento o data, ma la Sequenza con la quale questo miserabile psicopatico è stato in grado di assoggettare e infiammare un intero popolo deve essere compresa, indipendentemente dalle proprie convinzioni politiche.
Per mia memoria, annoto qualche particolare di cui sono venuto a conoscenza grazie al film.
Non sapevo del rapporto intimo, diciamo molto ambiguo, con la nipote Angelika, figlia della sorellastra Angela. Ha giustamente ricevuto approfondimento perché è tra le manifestazioni più emblematiche della personalità di Hitler.
Altra cosa: non sapevo che si fosse occupato personalmente di coniare il simbolo della svastica (che significa "l'invincibile"). L'unica "opera d'arte" che gli è davvero riuscita. Nella propaganda staccò di diverse lunghezze l'emulato duce italiano, curando ogni dettaglio, divise e simboli compresi, sempre in modo efficace anche insieme al suo sodale Joseph Goebbels.
Come detto, in un film rigoroso e bello nella ricostruzione di luoghi, personaggi ed eventi, l'interpretazione di Robert Carlyle è spettacolare. In particolare mi ha deliziato quando mostra lo studio che Hitler faceva davanti allo specchio di facce e posture, scimmiottando Mussolini ma andando poi oltre. Le sue sfuriate in birreria sembrano vere tanto sono realistiche. Gli attacchi d'ira, i leggeri tic, la costante irrequietezza, tutto viene ritratto, a parer mio, bene e senza eccessi.
Il film inizia e finisce con questa citazione: "La sola cosa necessaria affinché il male trionfi è che gli uomini buoni non facciano nulla. Edmund Burke (1729-1797)".
Robydick
Robertino tu sei una garanzia per me e lo sei sempre stato, mi sdegno anche questa serie tv, voglio vederla
RispondiEliminaSegno, mannaggia al cell
RispondiEliminaahahah! ma "sdegno" con licenza poetica è davvero carino! come fai a vedere tanta roba poi è un mistero, avrai i superpoteri...
RispondiEliminache voi fà, mi ci dedico anima e corpo, il cinema è la mia passione più grande
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