Parigi 1885. Il film comincia coi partecipatissimi funerali di Victor Hugo, quindi la datazione è facile. Trama quella del romanzo omonimo scritto da Victoria Mas.
Eugéne (Lou de Laâge) è una ragazza di buona famiglia, brillante, intelligente e sensibile. Troppo sensibile, al punto di riuscire a dialogare con gli spiriti di persone defunte. Le sue doti eccedono quanto il tradizionalissimo padre riesce a sopportare. La fa internare in un manicomio femminile, una condanna a vita. Scoprirà le torture, le infamie, tutte le vergogne possibili su di sé e sulle sue compagne a cui, in nome di una fantomatica e fantasiosa psichiatria dei tempi, si veniva sottoposti in quei luoghi davvero infernali. L'amicizia che nascerà con Geneviève (Mélanie Laurent), la caposala, le darà sostegno e la manterrà aggrappata all'umanità. Il ballo in maschera che annualmente tengono nell'istituto, sola occasione di incontro col mondo esterno, sarà occasione anche di altro...
L'internamento in qualche luogo succedaneo al carcere, come poteva essere il manicomio o un convento o un collegio, è storicamente una delle forme di sopruso tra le più subite dalle donne fino ancora alla prima metà del secolo scorso, in Italia e non solo. Riguardo al mondo cattolico, veri apogei d'infamia si sono raggiunti in Irlanda, ma ne parlerò prossimamente con altri film che ho in programma.
Si tratta quindi, come dicevo, di una vicenda fin troppo realistica anche se tratta da un romanzo. Solo per questo merita una visione. Da un punto di vista più puramente cinefilo, è un film curato, bella confezione, qualche momento ben riuscito ma nulla più. Siamo solo un gradino al di sopra della fiction televisiva da prima serata su tv generalista.
Non bastano le crudità dei nudi ad elevarlo, mi spiace. Riguardo alla Laurent, meglio conservare di lei il ricordo della splendida prova di attrice che ci ha donato ne "Il Concerto", ben altra caratura di film. Come regista per ora è solo una mestierante, quindi da rivedere, senza scoraggiarla.
Il grande Cinema, quello che davvero ti lascia qualcosa, è altro.
La storia invece, dal punto di vista storico, rende il film degno di visione.
Robydick
P.S.: Molto bella la colonna sonora di Asaf Avidian, per i miei gusti.
Questo film lo vedrò sicuramente :)
RispondiEliminavisto il tuo recente post sull'8 marzo, è un buon seguito
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