Thomas Vinterberg si conferma ottimo e molto originale regista, l'avevo già apprezzato ne "Il sospetto". Qua siamo in un contesto decisamente diverso, ma sempre nella cosidetta provincia scandinava.
Parlare di Famiglia come siamo abituati a fare risulta difficile.
Benjamin è cresciuto senza il padre, morto suicida che era ancora piccolo, ed è diventato balbuziente. La madre rimasta vedova si scopre lesbica. La compagna e promessa sposa del ragazzo, convinta della sua fedeltà, lo scopre presto emulo del padre, noto fornicatore indefesso come l'aveva dipinto a suo tempo la madre dello stesso. Maria, fiamma infantile del ragazzo, si rifà viva dopo un ricovero psichiatrico successivo alla morte della madre che l'ha vista maldestra protagonista.
Una festa del paese è occasione per invitare un celebre cantante lirico, originario del posto, che ha non poche somiglianze col padre del ragazzo, soprattutto nelle abitudini "predatorie" verso il genere femminile, e porterà scompiglio su scompiglio...
Un bizzarro intreccio di rapporti amorosi e parentali più tipico da grande metropoli, si fatica ad immaginarlo in un contesto così bucolico. La situazione più imbarazzante è degna di film ben più drammatici. Ma tant'è, questo è umorismo alla nordica: quasi ti copri gli occhi per quello che vedi accadere eppure diventa, pacatamente, motivo di ilarità.
Pacatezza è un aggettivo adeguato alle interpretazioni o, meglio dire, alla personalità delle persone di quei luoghi. I picchi di enfasi non mancano, solo che smorzano presto nel razionale, nella ragionevolezza. La vita prosegue, meglio evitare rancori prolungati...
Film veramente divertente che merita una visione.
I palati più fini noteranno particolari riprese e inquadrature, da film autoriale, ma non sono determinanti né distraenti, solo funzionali: aiutano a centrare i temi.
Robydick
Con Thomas Vintenberg vai sempre sul sicuro, ecco un altro grandissimo regista che merita spazio ^_^
RispondiEliminasono d'accordissimo con te
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