martedì 28 marzo 2023

Suspicion - Il sospetto

4

 

Un pezzo di trama da Wiki: "1938; il seducente playboy Johnnie Aysgarth incontra la giovane Lina McLaidlaw su un treno in Inghilterra, convincendola a uscire con lui. La donna inizialmente è sospettosa e cerca di rifiutare le sue avances, ma successivamente origlia casualmente una conversazione tra i suoi genitori nella quale i due presumano che lei non si sposerà mai a causa della sua timidezza. Ferita da tale parole, Lina decide di accettare il corteggiamento di Johnnie.".

Cary Grant e Joan Fontaine danno vita a un'altalena di tensioni e affrancamenti senza soluzione di continuità, alla quale nemmeno il finale pare mettere la parola Fine.
Johnnie è il classico uomo-odioso che però ammalia le donne, figura che ho già discusso in altre rece. Qua si supera il limite, perché seppure non violento, Johnnie non ha il benché minimo senso della vergogna. E' un mentitore indefesso, capace di mentire persino quando ha chiaro che chi lo ascolta capisce la sua falsità. Eppure, nonostante tutto, Lina lo ama, sa iddio perché... . Ad ogni comportamento doloso di lui segue il di lei perdono, giustificazione, quando non addirittura complicità, che è effimera perché si ricadrà nel dolo, è inevitabile.



Solo un regista "demoniaco" come Hitchcock può trasformare un angelo come Joan Fontaine (secondo ruolo, questo, col regista (dopo "Rebecca") e premio oscar 1942 per miglior attrice protagonista) in una ricca zitellina di campagna, facile preda di un cacciatore di dote. Può essere che la zitellitudine sia più un atteggiamento che non un aspetto fisico? La risposta che deriva da questa vicenda è Sì, è un atteggiamento, uno stato d'animo, che si autoalimenta e non svanisce col matrimonio.
Quella di Lina è una condizione perversa nella quale il bisogno di affetto è insaziabile, mentre i dubbi sulla moralità del marito permangono irrisolvibili anche dopo ogni singolo chiarimento. E' una "bulimia d'amore" la sua, che non le dà pace... .


Cosa vuoi dire di fronte a questo frame? Cosa sono quelle scale, percorse con lentezza, se non il preludio a un dramma? Quella luce attraversa una finestra con grata, forse in ferro o in legno, che pare l'effetto tipico d'una finestra di prigione che è l'orizzonte. Nel presente c'è certezza, tagli netti, geometrie precise. Il gessato di lui è impeccabile, come la sua postura: sta andando a una cerimonia. 


Peccato non poter dire cosa sta succedendo qua, siamo alle battute finali... Questo frame è spettacolare, sintesi delle due anime protagoniste, di quanto siano indecifrabili.

Un altro capolavoro del maestro Hitchcock.

Robydick



4 commenti:

  1. Bellassai. Hitchcock è il regista che mi ha avvicinata al cinema. Mandavano la serie televisiva e io ne rimasi talmente affascinata che convinsi un mio cugino più grande di me a portarmi a vedere le pellicole più 'importanti'. Avevo 13 anni. Mi sa che è si è alimentata lì, la passione per mistero e oscurità.

    RispondiElimina
  2. "il sospetto" sulla tua passione per mistero e oscurita non può che essere giustificato

    RispondiElimina
  3. Film ricco di sorprese che non ti aspetti (no spoiler, tranquillo)

    RispondiElimina
  4. nei commenti qualche spoiler ci può stare, se serve al dialogo ovviamente

    RispondiElimina