sabato 23 ottobre 2010

Reazione a catena (aka Ecologia del delitto) - Bay of Blood

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Avevo promesso che per Bava avrei scelto alla fine cosa mettere nell'Olimpo, ma qua la tentazione è stata fortissima! E questo basti a dire cosa penso di questo portento di film, per il momento doverosamente nei Cult.

La quantità di colpi di scena, le numerose e in qualche caso raccapriccianti scene di violenza (è considerato uno dei primi slasher in assoluto), una trama dove nessuno ne esce fuori "moralmente" bene ed anzi tutta l'umanità che ci viene mostrata è in qualche modo assassina o folle, bambini compresi. Pure il primo nudo integrale nei suoi film, che non è fine a se stesso (e anche se lo fosse andrebbe benissimo!) ma utile a produrre uno splendido momento terrifico, anche 2 omicidi altamente spettacolari uno dei quali su 2 vittime in pieno amplesso.

Della trama non dico nulla, ne sbocconcello un po' nei frame sottostanti, ormai componente immancabile nelle recensioni dedicate al Maestro dell'Horror. Il titolo è perfetto!, mettendo insieme quello italiano e quello internazionale. "Baia" indica il tipo di ambientazione dove si svolge l'intera vicenda, "Reazione a catena" è la sequenza di situazioni che dicevo prima, dove ogni personaggio può rivelare aspetti sani ed insani nel volgere di breve tempo, prendendo decisioni che si riveleranno Sempre ed Esclusivamente dettate da feroce egoismo ed ambizione. In questo film i "buoni" sono assenti, tranne, forse, tra i molti cadaveri. Il finale, innocente e spietato, un omicidio per gioco ma reale, è un Capolavoro.
Mi affascina ma anche sfugge il senso del secondo titolo con cui è noto in Italia, "Ecologia del delitto", lo stesso termine Ecologia non è che nel 1971 era sulla bocca di tutti come oggi.

Io, che con presunzione comincio a considerarmi un discreto Bavista/Bavofilo, penso di poter affermare senza dubbi che questo è il primo film dove ho visto il Vero Mario Bava, (quasi) senza veli e senza freni, che comincia a fare quello che realmente desidera e che solo una morale dei tempi ancora un po' retrograda, non solo in italia intendiamoci, ancora non gli permette di andare oltre, ma si avvicina al suo top, e molto. Cosa farebbe uno come lui oggi? Sarebbe quasi da solo a competere coi grandi orientali del genere, quasi un uno contro tutti, e terrebbe testa, ne sono certo.
VISIONE OBBLIGATORIA!


18 commenti:

  1. è un film 'politico' che vuole lanciare un messaggio un po' troppo moralistico. la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, a me non è piaciuto. sul genere e dello stesso periodo, meglio il paparino di fulci o, un po' più tardo, il profumo della signora in nero di barilli.

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  2. caro eustaki, onore alla sincerità! :)
    non discuto mai i gusti personali, quello che non capisco proprio, e mi piacerebbe tu mi spiegassi, è cose c'è di politico in questo film.

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  3. La
    scena dei due che copulano infilzati con la lancia è stata ripresa
    "paro paro" per una sequenza quasi uguale dal grande effettista Tom
    Savini per "Venerdì 13" (Friday The 13th) ('80) di Sean C.Cunningham,ma
    le influenze, soprattutto a partire dall'ambientazione lacustre e
    notturna se non piovosa sono tante e già elencate da molti
    lungamente("Reazione a catena" fu in gran parte girato per gli esterni,
    nella laguna di Orbetello-La Giannella-Monte Argentario, magnifico luogo
    della costa maremmana in cui sono praticamente cresciuto, e in cui
    pochi anni dopo ('74), Umberto Lenzi avrebbe girato un'altro famoso
    thriller italico, il suo "Spasmo"), come precursore e iniziatore del
    filone degli "slasher", su quello che è appunto uno dei più famosi e di
    successo del "sottogenere", iniziatore di un"universo espanso" fatto
    anche di merchandise e gadgets, qual'è la serie infinita di "Friday the
    13th"...Claudio Volontè (il pescatore Simone), attore nel film di Bava e
    in molteplici-soprattutto western-film italiani del periodo, era il
    fratello(bravo anche lui) di Gian Maria.La sera del 26/7/'77 accoltellò
    mortalmente Vincenzo Mazza, (elettricista cinematografico molto noto, e
    di, fra i tanti, il famoso e sperimentale "Anna"('74) dello scomparso
    Alberto Grifi)nel corso di una lite in P.zza de'Campo dei Fiori, a Roma
    .Per dieci giorni scarsi si rese latitante, finchè il 5 di agosto si
    consegnò alla polizia. Durante la sua detenzione in attesa del
    processo,la mattina presto del 16/9/1977 si impiccò nella sua cella di
    "Regina Coeli". Prese il cognome Camaso, dalla madre, per non
    confondersi con il più famoso fratello.Si è spesso detto, e Gian Maria
    si costituì anche parte civile insieme alla moglie, che secondo diverse
    testimonianze di altri detenuti durante la detenzione fu oggetto di
    percosse e maltrattamenti da parte di alcune guardie penitenziarie ,
    oltre a non essere menefreghisticamente salvato dal suicidio quando
    poteva ancora esserlo,in quanto la polizia italiana e le "forze
    dell'ordine" in genere avessero il dente avvelenato con lui per via di
    un desiderio di rivalsa nei confronti del più famoso fratello, "il
    pericoloso comunista e sovversivo" attore che dette un ritratto
    inarrivabile di quel che era un commissario di polizia dell'epoca,
    fascista, reazionario e repressore, nel celeberrimo "Indagine su un
    cittadino al di sopra di ogni sospetto" ('70) di Elio Petri. Che fù uno
    dei film e dei personaggi più invisi ed odiati di quei caldi anni,
    proprio fra molti poliziotti, che vi si potevano vedere così fedelmente
    ed "insopportabilmente" ritratti.

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  4. ...Chiedo "venia" per l'"avessero", invece di avevano, scusate avevo fretta per dover uscire...Ciao.

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  5. Le locandine e i manifesti italiani di "Reazione a catena" si trovano a ìosa, come immagini. Originali, bè,a prezzo del platino ormai. Comunque, complimenti perchè quella spagnola che hai messo te,"Bahia de Sangre", è sempre stata una delle versioni estere più belle in assoluto.
    Io del film, oltre naturalmente all'imprescindibile e filologicamentge quasi perfetta edizione speciale a doppio dvd uscita sei anni fà, e approntata dai "nocturniani" per la RaroVideo-Distrib. Sony Pictures H.E., ho anche la prima edizione home video in assoluto per l'Italia, l'archeologica vhs del 1981 della G.V.R. di Firenze.(...per la serie "ecchisenefrega"..(?).Scherzo...)

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  6. avanti così sul titolo del blog aggiungerò "...e di Wilson" :)
    ti ringrazio, e lo farò sempre rassegnati, di cuore per i contributi che porti.

    quanto ti va, visto che eustaki non replica... secondo te cosa intendeva lui con la parola "politico" riferita a questo film?

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  7. Wilson, strano, passavo per questa recensione: http://robydickfilms.blogspot.com/2010/09/indagine-su-un-cittadino-al-di-sopra-di.html , film che hai citato qua, e non ho visto tuoi interventi. non che tu sia obbligato a farli eh, ma non vorrei te la fossi persa. ;-)

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  8. scusa per il ritardo.. ovviamente il paparino di fulci è non si sevizia un paperino.

    politico virgolettato (bava non è capace di girare film realmente politici!), perchè, e il finale grottesco e paradossale lo conferma, bava si pone l'obiettivo di condannare tutti, indistintamente. vuole quindi lanciare un messaggio. ecco il moralismo e parlo del moralismo classico, ma nel film c'è giusto una genericità dilettantistica. d'accordo che l'uomo sia fondamentalmente cattivo, ma qui si esagera. siamo di fronte ad un meccanismo che si ripete in cui le varianti sono esclusivamente gli omicidi,non c'è altro. circoscritto al genere ok, fonte di ispirazione per altri horror ok ma dopo il terzo quarto delitto basta, il 'messaggio'(si fa per dire) è arrivato e si può chiudere.

    complimenti a napoleone wilson per l'erudizione.
    le rovine di cosa, per restare in zona e la feniglia sono luoghi magici a cui sono profondamente legato.
    a presto

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  9. grazie eustaki, gentilissimo, ho capito cosa intendi, tra l'altro l'assoluta mancanza di "buoni" l'ho anche sottolineata ma non avevo colto questo tipo di messaggio.
    è chiaro che invece a me è piaciuta. mi sa che anche coi film di haneke allora ti ci trovi poco.

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  10. se hai voglia puoi leggere un mio post sul nastro bianco di hanecke. secondo me trova sempre il modo di sbagiare un film. regista molto sopravvalutato
    uno che invece non perdona nessuno ed è un grandissimo è marco ferreri, in assoluto uno dei miei registi preferiti. ecco, con ferreri e bunuel siamo di fronte al vero 'moralismo', direi alla montaigne, alla machiavelli. con loro il cinema raggiunge livelli di vera arte.

    è chiaro che si tratta di pareri personali..

    grazie per l'ospitalità e complimenti per la buona educazione di rispondi sempre a tutti
    sei un grande

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  11. Scusa
    Robydick, ma ieri ho visto un vero CAPOLAVORO,"Rampage, la Vienganza es mia"(da copia in filesharing, inglese con i sottot. in spagnolo)(2009)di Uwe Boll(sì, avete capito bene,è lui, lui!), proprio in tema "di non
    perdonare nessuno" e di vero "moralismo" che passa attraverso uno
    sguardo che può apparire solo a volere essere davvero superficiali,
    completamente "amorale" e senza pietà nè identificazione "empatica",il quale,( purtroppo, ho visto anche i titoli
    delle tue ultime recensioni, imprescindibili, a cui vorrei tanto dare un
    mio contributo,avessi un pò più di tempo "pietoso" e magnanimo),per una volta
    vorrei che i più numerosi tra voi anche del blog di Robydick possiate conoscere e vedere al più presto,
    attraverso una non da me migliorabile recensione di "Rampage" apparsa sul numero di settembre scorso della rivista,ed intervista al regista tedesco Uwe Boll di
    un mio validissimo e preparatissimo collega "nocturniano", a voi, grazie
    per l'attenzione, perchè vedrete, raramente la merita come in questo
    caso da non sottovalutare "snobisticamente", come qualche altro forumista in rete stà già facendo, "sminuendo" con gli argomenti di sue pseudo "formazioni" letterarie autoimbevendosi di sè, ciao a Robydick e a tutti.:-



    INTERVISTA A UWE BOLL
    A tu per tu con Uwe Boll che parla di Rampage, capolavoro splendido e spietato, della sua produzione precedente e di quella che verrà...

    Dopo Rampage, Uwe Boll potrà scrollarsi di dosso la nomea di peggior regista del mondo guadagnata con il famigerato House of the Dead. Rampage è cinema potente, durissimo, di quello che, senza falsi moralismi, si potrebbe considerare “con i coglioni”. Uwe Boll adotta uno stile documentaristico, tipo combat movie, fatto di riprese nervose con la macchina a mano e continua messa a fuoco dell’immagine. Cinema rabbioso che unisce finzione di morte con squarci di realismo macabro (i frammenti dei vari telegiornali sulla guerra in Kossovo, sul massacro di Columbine, sull’11 Settembre). Si ha come l’impressione di assistere a Un giorno di ordinaria follia meno asservito alle logiche commercio, ma impreziosito di momenti splendidamente scritti e ideati (la sequenza del bingo è di un umorismo al vetriolo non comune). Quello che spaventa in Rampage è la possibilità di una follia “normale” scatenata all'improvviso, quella dell’antieroe Bill Williamson che si copre di kevlar e scatena la sua furia vendicatrice contro tutto e tutti. E parliamo non del figlio della solita famiglia disagiata piccolo-borghese, ma di un benestante, con tanto di genitori comprensivi. Splendido, spietato, capolavoro. Ma ditelo piano. È pur sempre un film di Uwe Boll.
    Andrea Lanza

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  12. -che si è offerto per un’intervista esclusiva.

    Parlaci un po’ della genesi di Rampage...
    Mi stavo annoiando con i soliti action di Hollywood, tutti uguali, solo esplosioni e sparatorie, così ho voluto proporre qualcosa di diverso, di “socialmente utile”. Il disagio del protagonista nasce dalla crisi finanziaria, un tema al quale tengo molto. Sono considerato un regista di videogame, ma è stata solo una fase della mia vita, quando per sperimentare giravo robaccia. I recenti Tunnel Rats e Darfur mi rappresentano di più. Lì parlo per esempio del genocidio e della stupidità di certe guerre. Non ho iniziato girando House of the Dead, ma un film non facilmente etichettabile, Amoklauf, che ha molti punti in comune con Rampage. Anche lì una società standardizzata, all’apparenza perfetta, genera disagio. In America come in Germania.

    Rampage ha punti in comune anche con Heart of America, il tuo film del 2002 sul massacro di Columbine. È cambiato il tuo punto di vista sul sistema americano?
    Non ho mai avuto una buona opinione sull’american way of life e sulla politica Usa. Ho avuto speranza in Obama, ma purtroppo questa speranza si dissolve ogni giorno di più. Obama sta gestendo molto male la crisi finanziaria. Se ora dovessi rigirare Heart of America lo farei ancora più nichilista e disperato, diciamo che allora ero ancora un giovane idealista (ride). Rampage è senza dubbio la mia visione di questo mondo ora.

    Il tuo rapporto con la critica?
    Trovo ingiuste le critiche ai miei film, soprattutto quelle gratuite. Quando Bloodrayne è uscito ci sono rimasto male. Pensavo di aver reso giustizia al videogame originale a differenza magari dei film che avevo girato in precedenza. Certo era una pellicola con mille difetti, ma poteva piacere sia al fan del cinema horror che a quello del gioco ispiratore. Per curiosità ho confrontato le recensioni di House of the Dead e Alone in the Dark con quelle di Bloodrayne e tutti a scrivere «un’altra schifezza di Uwe Boll, il peggior regista del mondo». Che senso ha metterci impegno se tanto per la critica sarò sempre una merda?

    Ti piace il torture porn alla Hostel? Il tuo Seed ne è un esponente tra i più feroci e nichilisti.
    Non ho nulla contro il torture porn. Seed è anche un film sulla vita umana, affronta temi profondi come la pena di morte e punta il dito contro le sevizie sugli animali. Mi sono divertito ad abusare dei clichè del genere, per esempio la scena del martello è stata creata per superare i limiti, per essere oltre ogni film nato sulla scia di Hostel.

    Che ci puoi dire dei tuoi nuovi lavori?
    Ho appena finito di girare Bloodrayne 3 e sono in giro per i festival a portare il mio Max Schmeling, un biopic su un pugile tedesco, un film che tratta un personaggio interessante, ma anche dalle ombre molto scure. Bloodrayne 3 sarà ambientato durante il regime nazista e sarà completamente diverso dai primi due, forse più pazzo, ma anche con toni più dark.



    Andrea Lanza

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  13. mamma mia! un abbracione wilson!
    devo guardarlo al più presto, dammi giusto il tempo "di"... coi sub in esp mi arrangio.
    appena riesco a vederlo faccio la rece, citando anche il tuo amico Lanza ovviamente, e la sua intervista, se puoi chiedergli intanto il permesso di farlo... e invitalo pure qua, che dici?

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  14. Ma che ti "bacchetto" Robydick..!Scherzo...cito di provenienza da "Getaway"...Acc...,vorrei del tempo stasera per poter intervenire su "Cadaveri eccellenti" quanto e come merita..

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  15. ok! :D
    senti, sto finendo Teorema e poi stanotte me la faccio in piedi per vedere Rampage, ho troppo la scimmia, è già sull'hd e coi sub-ita.
    quindi ti rifaccio la richiesta di poter citare rece e intervista del tuo amico Lanza nella mia che anticiperò al più presto spostandone altre più avanti. se lo inviti qua, o mi dai modo di contattarlo, per poter poi mettere anche un link a qualcosa di suo... grazie

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  16. Sì certo, l'E-mail sua non ce l'ho personalmente perchè è un collaboratore esterno ma chiederò forse anche oggi a Pulici, Gomarasca, o Gervasini per girartela quanto prima, o.k...? Grazie per "Rampage",vedrai che è ai livelli di critica dell'"american way of life", di "Combat shock"... Ah te l'hai trovato ora anche sott. in ita.,fortunato..

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  17. La rece esce domani... ;-)
    ho spostato tutti i film già recensiti per farla uscire, un casino di lavoro.
    speriamo di riuscire in giornata, anche a mezzanotte va bene.

    sì sì, visto coi sub-ita, una bomba, leggerai :)

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  18. Napoleone, puoi almeno darmi il sito della rivista che dici? Visto che l'intervista è uscita lì, comincio almeno a citare e/o linkare quella :)

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