Parigi anni 30. Victoria è una soprano autodidatta dotata di un potente "Mi naturale", capace di spaccare bicchieri e stappare bottiglie di champagne. Ridotta alla fame, incontra Toddy, gay dichiarato che lavora (ma è appena stato licenziato) in un locale molto frequentato da gay e travestiti.
Dopo un episodio ispirante, Toddy avrà la brillante idea di far diventare Victoria un affascinante conte polacco di nome Victor. Con lui manager e "lei che fa il lui che ama i lui ma è una lei" avranno un successo formidabile! Ogni performance si chiude con Victoria che si toglie la parrucca con fare solenne, mostrando i capelli corti e quindi provocando stupore a tutto il pubblico che pure sa di chi si tratta, ma la femminilità che manifesta mentre canta e balla è tale... Una specie di gangster, sempre in giro con la fida guardia del corpo, s'innamorerà di Victoria e persino di Victor.
Una splendida commedia musicale, divertente e ricca di equivoci, peccato sarebbe rivelarne tutti gli episodi. Girata con uno stile ed una fotografia retrò già nel 1982 che dà al film un fascino particolare, ha una trama di grande modernità nonostante sia il remake di un film del 1933, che offre non pochi spunti di riflessione, una grande esibizione di humor, e complessivamente di intelligenza quindi. Quando si riesce ad affrontare temi "scabrosi", a far divertire senza essere banali o peggio volgari nelle scene e nei dialoghi, be'!, siamo in uno di quei casi felici in cui il Cinema realizza la sua peculiare Magia.
Quali sono i momenti che fanno riflettere? Sicuramente quelli che riguardano la relazione tra Victor e il gangster, ché anche quando quest'ultimo conoscerà la verità non potrà fare a meno di provare imbarazzo in presenza di altri. La sfera pubblica e privata dell'amore non sono poi così distanti, argomento che a mio parere vale per ogni genere di coppia etero comprese, così come il rispetto reciproco in una coppia delle proprie identità ed aspirazioni professionali. Non è un film che si vuole arrampicare su argomenti difficili con decisione, per carità, non parte con quest'intento né ci cade, ma usa questi argomenti brillantemente e quando un messaggio arriva con un sorriso spesso è molto più efficace.
Tra i miei Cult a pieno titolo questa perla. Ringrazio molto l'amico Nicola Pezzoli alias Zio Scriba che me lo ha segnalato.
Concludo con un omaggio ad un grandissimo della Musica, il mio autore preferito in assoluto di colonne sonore, autore anche per questo film. Dalla sua testa ne sono uscite di molte e famosissime, forse la più nota è "La Pantera Rosa", ma tante, tantissime altre. Stiamo parlando di Henry Mancini. Julie Andrews, l'indimenticabile Mary Poppins, splendida artista ad ampio spettro, cantante di pregio oltre che attrice e pure scrittrice, perfetta sia nei panni di Victor che in quelli di Victoria, è una interprete d'eccezione delle sue canzoni.
Connubio di 2 talenti eccelsi. Inchino e Riverenza per loro.
visto all'epoca, entrai con una certa riluttanza nel cinema dove lo davano, mi ricredetti ben presto. uno dei film che per far ridere non ha bisogno di andare nel becerume e nel turpiloquio. Poi c'è pure Henry Mancini. Un musicista a cui prima o poi dedicherò un post.
RispondiEliminaVabbè, Roby, ti piace vincere facile... ;-)
RispondiEliminaadoro blake edwards..hollywood party è un cult assoluto,oltre naturalmente all' ispettore cluseau..questo mi diveri molto..se non sbaglio è il film in cui julie andrews mostrò i sni..le tette di mary poppins..eh
RispondiEliminaLoca essenziale ma efficacissima! Fosse stata una schifezza, sarei entrata solo per quella, per farmi baciare e pizzicare da quei baffetti! :))) Poi Henry Mancini… vabbé chettelodicoafare! :P
RispondiEliminap.s. peccato per il victor victoria di oggi… bleah! :/
Harmonica, aspetto l'articolo, tanto ho in programma altri film con le sue o.s.t. ;-)
RispondiEliminamarziano, qua ho sparato sulla croce rossa, vero, e pensa, ancora non ho iniziato la rassegna di Kubrick! :D
brazzz, le zizze di mary poppins ?!? non mi pare d'averle viste, sono immagini sacre, mi saranno sfuggite, ahah!
petro', ti quoto in toto, e sul bleah straquoto!
Adoro quel periodo...
RispondiElimina:)
un saluto
ciao Ernest, saluto anche a te. :)
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