martedì 26 ottobre 2010

Naked Lunch - Il pasto nudo

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Credo sia la versione più estrema, per difficoltà, di trasposizione di un libro in un film. Subito onore a Cronenberg quindi, per il coraggio dimostrato. Se poi l'impresa sia riuscita o meno non saprei dire in termini assoluti, a me è piaciuto moltissimo, di certo il film ha oggettivamente un livello di Allucinazione non pari al libro ma perlomeno paragonabile, e questo credo sia già un merito.

Avevo fatto già un tentativo tempo fa di vederlo quando, in un momento di approfondimento del genere cyberpunk, m'ero messo a vedere film di Cronenberg a nastro, che ne è tra i grandi esponenti. Questo film però mi ha bloccato al primo comparire di un enorme scarafaggio parlante che mi ha fatto schifo e sommando che non ci stavo capendo nulla il risultato è stato: visione interrotta. Incoraggiato da amici ho deciso di riprovarci, però non prima d'aver letto il libro capolavoro di William Seward Burroughs, titolo appunto "Il pasto nudo".

Se leggete le pur poche righe sulla pagina wiki che ho linkato forse è meglio. Ad ogni modo il libro è una specie di romanzo, frutto della raccolta di frammenti scritti dallo stesso Burroughs durante le sue terribili esperienze di tossicodipendenza. Questa raccolta fu curata dallo stesso Kerouach, suo amico, che fu anche colui che gli consigliò (e tutti gli rendiamo grazie di questo!) di pubblicarle.

E' difficile immaginare che una persona in preda alle visioni procurate da tutte le droghe più pesanti che esistessero riuscisse a tradurre per iscritto, in quei momenti, quanto avveniva nella sua mente, nel suo corpo ed in qualche modo anche nell'ambiente circostante, tutto deformato da percezione deformata, oppure potremmo pensare in qualche caso che tutto acquisisce la vera forma, che una mente non deformata non può percepire. Eppure quanto ha fatto Burroughs, senza premeditata intenzione di pubblicare alcunché, è stato proprio questo. Ne è venuta fuori una "storia" che racconta di un uomo che deve fuggire in quanto ricercato da New York, e per far questo si ritrova in terre immaginarie, popolate da personaggi loschissimi e da extraterrestri di bizzarra morfologia, dagli scarafaggi ai gamberi ad altro d'indefinibile. Tra paesi e città con richiami esotici e leggendari, il protagonista vive e descrive stati, Anexia e Terra Libera, dove viene attuato in diversi metodi e gradi un controllo della mente umana capillare e totale, Anexia in particolare è davvero angosciante, nemmeno in 1984 di Orwell ho letto cose simili. Qua siamo di fronte però ad un'opera che di "simili" non ne ha! Manie e fantasie sessuali ad esempio, soprattutto omo, che vengono descritte, hanno un altissimo livello di sadismo, e se ci aggiungiamo la nitida sensazione fisica che si prova durante la lettura, per il modo in cui è scritto e per altre misteriose magie che appartengono ai geni, tutto si traduce in: sento coi sensi quanto leggo. Non potete immaginare, senza averlo letto, che Esperienza è questo libro! Sul sesso, spesso sadico e violentissimo, il film smorza molto i toni, solo una scena viene dedicata all'argomento, che invece nel libro impazza; anche se il sesso non è continuamente descritto, quanto si legge è così scioccante da mantenere forte persistenza anche nel resto degli eventi che si susseguono.
(mi scuso ma sono davvero inadeguato ed impotente a raccontare un'opera simile, mi fermerei qua, questa recensione mi sta costando fatica ed imbarazzo. edit: vado avanti)

Il film devo dire che "facilita" la visione, proponendo non una rappresentazione fedele del libro che sarebbe quasi impossibile, bensì costruendo una trama che mischia la vita stessa di Burroughs con il libro; ne viene fuori una sorta di biografia allegorica di quella che fu la vita dello scrittore negli anni in cui scrisse i frammenti.

Ne consiglio tantissimo una visione "rapita". Senza aver letto il libro la vedo un po' troppo complessa, ad ogni modo è possibile, purché si rimandi alla fine ogni riflessione e si eviti, perlomeno se si è in "fascia Q.I. media" come me, di tentare di comprendere immediatamente tutto quanto avviene in ogni singolo frammento. Insomma, tenere duro fino alla fine senza scoraggiarsi, sia col libro che col film.

Il libro, pubblicato prima in Francia nel 1959 e poi negli Stati Uniti nel 1962 (curioso questo fatto, si presta a congetture), nell'edizione attuale commercializzata in Italia contiene in appendice una serie di riflessioni e scritti, prodotti nel corso di parecchi anni dallo stesso Burroughs, estremamente interessanti, come quelli che parlano molto approfonditamente delle droghe, quali sono, che effetti hanno, come uscirne cioè quali sono i percorsi terapeutici efficaci e quali non... mai letto nulla di più diretto sull'argomento.

Opera fondamentale nella "cultura gay" (mi scuso per la definizione), personalmente mi ha toccato nel vivo su una cosa che penso da molto tempo: l'oppio dei popoli è proprio l'oppio. Una parafrasi del buon vecchio Marx per dire che ritengo il commercio della droga come un qualcosa che volutamente non si vuole debellare, o meglio, le droghe esistono ed esisterebbero in ogni caso, ma il modo in cui l'argomento è "politicamente trattato" a me fa pensare ad una gestione più o meno occulta del problema, una specie di "arma chimica" mondiale per assoggettare intere classi sociali se non popolazioni (ne parlai anche in Panther). E' quanto di più mi è rimasto del romanzo, ben descritto nel film, oltre ovviamente al piacere di fare un viaggio in una mente a me aliena.

A pieno titolo nel mio Olimpo, dove entra per l'insieme, Libro e Film.

20 commenti:

  1. Ecco un libro cult che mi ha sempre incuriosito (titolo geniale), ma che - per un motivo o per l'altro - non ho mai affrontato.
    Però con la tua recensione potresti avermi aiutato a saltare l'ostacolo una volta per tutte!
    Grazie.

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  2. premesso che non si possono mai paragonare film e libri,adoro cronemberg,e anche questo mi è piaciuto moltissimo..a quando crash?

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  3. grazie marziano, commento lusinghiero che mi rincuora. come ho scritto, e non millanto modestia, questa è state una delle rece più ostiche e faticose da scrivere. allora attendo articolo nel tuo blog, vedrai che il libro te lo stimolerà.

    brazzz, nel mio blog non scavi quanto nella musica... :D scherzo eh, è qua: http://robydickfilms.blogspot.com/2010/03/crash.html

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  4. hai ragione, consiglio la visione dopo aver letto il libro, e questo consiglio è valido soprattutto per coloro che risultino 'a digiuno' di certe tematiche e di certi generi sia letterari che cinematografici! In un certo senso bisogna esser leggermente 'fuori' per fare sia l'una che l'altra, però riprendendo il discorso della 'curiosità', direi che ne vale la pena!

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  5. vero petrolio, per questo libro&film essere troppo "kurati" non aiuta... ;-)

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  6. capolavoro assoluto. gran bel film, altro centro per david. viva il cyberpunk! diffondiamo il verbo rob ;)

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  7. ce la metto tutta lorant, come vedi :D

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  8. Cronenberg ovviamente un po' semplifica, anche perchè il testo ha una dinamica tutt'altro che cinematografica. uno dei libri più difficili da leggere che ho incontrato (letto in versione inglese, e non voglio sapere quanti aulin ha consumato il traduttore...), e se non avessi già avuto l'esperienza del monologo di Molly Bloom (Ulysses), viaggiare attraverso uesta serie di allucinazioni scomposte, intercalate da momenti di ottima lucidità narrativa, sarebbe stata un'impresa impossibile. per me che non ho esperienza di additivi chimici, l'input di base è stato la curiosità. è un libro che "fa rumore", a volte talmente assordante che devi smettere di leggerlo. ma un metodo l'ho trovato: una colonna sonora a base di Steely Dan (che appunto da The Naked Lunch presero il nome - dal vibratore a vapore ivi citato), che con il loro pop ultra-raffinato, hanno l'ottimo effetto di stemperare una tensione da palati forti...
    azz...ho parlato solo del libro! sorry! :)

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  9. l'ulisse già iniziato 2 volte (in italiano) senza riuscire a terminarlo, alla 3° forse ci riuscirò. gli Steely Dan non li conosco ma approfondirò :)
    vero che cron semplifica, d'altronde, è il "suo pasto" ... quando ho finito il libro quest'estate ho iniziato a chiedermi che razza di film si potesse fare. a parte lui, non so quanti registi avrebbero potuto affrontare un simile soggetto.

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  10. ah...la mia non era una critica...Cronenberg ha fatto un gran lavoro! la sceneggiatura di sta cosa sarà stata un'impresa non da poco, del resto mica è va dove ti porta il c... :)

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  11. ahah! sì unwise, scusa, effettivamente sembra che ribatto a quanto dicevi, ma non era mia intenzione, mi sono espresso male.
    vaddovetiportailC pensa, me l'hanno regalato anni fa per un compleanno, uno dei pochi "libri" che ho buttato nella spazzatura anche se, ne sono sicuro, a tutt'oggi non ho Mai buttato un libro nella spazzatura.... ;-)

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  12. OH! no sono entrata in fissa di Cronemberg! Ora verrò risucchiata nel vortice delle sue psichedeliche ossessioni! Sto rivedendo Videodrome, mentre lavoro e devo dire che i risultati (come nelle previsioni) non son niente male :)))). Stasera voglio rivedere Il demone sotto la pelle! In settimana La zona morta! Crash l'ho visto da poco! aiuuuuuuuut

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  13. petrolio scusa, ma tu mentre lavori guardi film? roba da articolo 18... :D

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  14. Caro il mio Roberto faccio un lavoro che richiede 'visione' :) anche straniante della realtà ed essendo datrice di lavoro di me stessa incito la mia dipendente a coltivare queste malsane abitudini! 333)

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  15. ..anche se ritengo "Crash",opera che riesce a liberarsi del tempo e dello spazio, il punto piu' alto dell'opera Cronemberghiana, , devo dire che "The naked Lunch" gli si avvicina molto: il regista canadese riesce laddove molti avevano solo tentatato, raccontando una storia che pesca direttamente dalla vita dello scrittore (ma Tom e Joan frost rimandano anche alla "vita" di Paul Bowles e della di lui moglie, superbamente raccontata ne the sheltering sky ed al cinema tradotta da Bertolucci con "Il the nel deserto"), dal libro che gli ha dato la fama ma anche da opere cosiddette minori come "lo sterminatore'ecc....Ne risulta un film stratificato e la possibilita'di una lettura che abbraccia piu' livelli..a me e' particolarmente piaciuto il discorso relativo alla scrittura..talmente creativa da generare quei "mostri" che tu riportavi ad inizio recensione.Burroughs parla di controllo , della nostra/sua schiavitu' e del modo per uscirne, di come la parola possa diventare "rivoluzionaria" se liberata dalle sovrastrutture che ne condizionano il suo "inception"..sarebbe bello parlare anche di Howard Shore ed Ornette Coleman e della loro musica ipnotica cosi' come del sodalizio con un direttore della fotografia,Peter Suschitzky, terminale di tutte le visioni Cronemberghiane...la droga come portale di mondi altri diventera' il motivo ed a nche il punto di partenza di molta letteratura americana di li' a venire...un dettaglio interessante riguarda l'intenzione di Cronembergh di girare in loco, opzione poi tramontata per motivi "bellici"...a mio avviso il fatto di girare in studio e' una delle qualita' aggiunte del film...

    un saluto
    nickoftime

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  16. grazie nickoftime, un contributo veramente notevole. avrei anche dovuto sottolineare le deformazioni "mostruose" delle macchine da scrivere, leggendoti mi è venuto in mente, dettaglio di forte simbologia.
    ciao e grazie ancora.

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  17. e così mi accorgo,che non ho mai visto il film ma in compenso ho quasiletto il libro.Si quasi letto,non sono riuscito ad andare fino in fondo con la lettura.Sento che mi manca qualcosa.

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  18. ciao kristiano! benvenuto.
    consiglio di riprovaci ovviamente, ma hai tutta la mia comprensione. :)

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  19. un grande grandissimo film che raccoglie molti generi messi insieme, ma il mio parere già lo sai perchè l'hai letto XD

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