venerdì 22 ottobre 2010

Missing - Scomparso

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Uno dei pochi casi che ha messo d'accordo Cannes e Hollywood nei premi.
Film famosissimo, prendo il plot essenziale dall'ottima pagina wiki:
"La pellicola si basa sulla vicenda del giornalista newyorkese Charles Horman, scomparso in Cile nel settembre 1973, durante il golpe del generale Augusto Pinochet, narrata nel libro The execution of Charles Horman: an American Sacrifice, scritto nel 1978 da Thomas Hauser. La storia si sviluppa mostrando i tentativi del padre e della moglie di Horman (interpretati rispettivamente da Jack Lemmon e Sissy Spacek) di conoscere la verità sulla sorte di Charles".

Una storia vera, volutamente criptata perché come dichiara il film all'inizio s'è fatto in modo di evitare il più possibile che per qualsiasi cavillo legale l'opera dovesse subire censure. Sapevo di cosa parlava il film, ma per buona parte mi è stato impossibile capire di quale paese si trattasse perché i luoghi citati mi erano sconosciuti. Il ballottaggio era tra Argentina e Cile, questo è ovvio. Prima ancora di pronunciare la parolina Santiago però, a un certo punto, si parla di uno stadio di calcio utilizzato come luogo di detenzione, e lì i dubbi sono spariti: si parlava appunto del colpo di stato cileno operato dal generale pinochet (disprezzo e infamia a lui, eterni!) e dai militari ai suoi ordini (stessi tributi), praticamente tutti suoi fedelissimi, l'11 settembre 1973, col quale destituirono Salvador Allende.

Non mi metto certo a raccontare quello che è stato quel golpe, e i molti anni di dittatura a seguire, terminati solo nel 1990. Si trovano molte pagine nel web che ne parlano esaustivamente. Parlo del film.

Il golpe è illustrato al completo, partendo dalla storia del protagonista scomparso che se vogliamo è un privilegiato (americano, padre imprenditore con amicizie influenti, conoscenze con giornalisti importanti): violenze e brutalità dei primi giorni nelle strade, torture, processi ed omicidi sommari, la detenzione allo stadio ma anche e soprattutto, perché lì le indagini del padre e della moglie di Charles portano, intrighi internazionali e coinvolgimento a pieno titolo degli Stati Uniti nell'impresa. Dire coinvolgimento non è nemmeno esatto, in realtà militari ed agenti segreti americani sono protagonisti ed artefici di quanto avvenuto, sia addestrando ed aiutando nell'organizzazione il futuro dittatore cileno, sia con partecipazione attiva alle manovre, dimostrata com'è la loro presenza agli interrogatori con torture ai quali seguiva praticamente sempre la morte del sequestrato. Sono fatti oggi incontestabili, non so dire quanto lo fossero nel 1982. E' un film (e un libro) di grandissima denuncia.

Se non fosse per la Verità raccontata, lo si potrebbe guardare anche più semplicemente come un meraviglioso ed inquietante giallo a sfondo politico. La figura magnificamente interpretata da Jack Lemmon (uno dei più grandi attori di tutti i tempi) è di quelle che ultimamente sono rivalutate in diversi film, l'eroe preso da persone comuni, carico di sete di verità e giustizia anche se, come il personaggio stesso dice, spronata da un bisogno intimo personale, non da alti scopi e principi umanitari, caratteristica quest'ultima che egli scoprirà esserci nello stesso figlio che tanto criticava prima per idealismo e scarso pragmatismo, scoperta che lo porterà ad ammirarlo ed esserne orgoglioso.

Forte, anzi fortissimo nelle scene e nel crescendo d'inquietudine generata dai fatti che emergeranno mano a mano che l'indagine prosegue, girato magnificamente da un grande regista che quando ci si mette in questo genere di film è un Maestro (tanto per citarne uno dei suoi, "Z - L'orgia del potere").
Fortissimo anche nelle immagini, come un Film così dev'essere, ché se non si mostra e non si fa capire senza equivoci quanto accaduto, si fallisce!, si finisce per fare come i telegiornali che ti parlano della guerra mostrandoti soldati che marciano, autoblindo che passeggiano, accampamenti che vivacchiano, e te la vaselinano fino in fondo con improbabili sinonimi: missione di pace, umanitaria, ... . FATECI VEDERE I MORTI PERDIO! Voglio vedere i civili ammazzati, dilaniati da bombe e mine, e pure i militari, perché no?, crivellati di colpi. Mostrate la vera faccia della guerra, branco di servi che vi fate chiamare "giornalisti" e non meritate manco il titolo di Uomini, e vediamo poi quanti sono disposti a mandare là i propri figli!

Nel mio Olimpo.
Non posso non citare, per affinità, 2 altri grandi film che ho visto tempo addietro, parlano dell'Argentina: "Garage Olimpo" (regista italiano, con madre cilena e vissuto e trascorsi di vita brasiliani ed argentini) e "La notte delle matite spezzate".


20 commenti:

  1. film indispensabile per la mia formazione di una coscienza politica, ma non solo. magistrale messa in scena, prove indimenticabili di Lemmon e Spacek, scene che una volta viste non si dimenticano, una per tutte l'applauso dei ricconi ad una colonna di camion militari. si, dritto anche nel mio olimpo personale.

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  2. film importante, necessario vederlo per poter capire..

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  3. immagini crudissime che scavano dentro una voragine impossibile da colmare… e chi vorrebbe? io no. Dopo aver visto film del genere (reale, non realistico) nessuna visione (come dici tu benissimo) dorata e tranquilla della guerra potrebbe farmi apprezzare l'intervento armato 'a danno' di qualsiasi nazione, anche quelle accusate delle mostruosità più orribili, perché la violenza, le scarnificazioni derivanti dalle bombe, dai gas, dalle torture lo sono ancor più! :( ok, RobyDick, rivediamoli e facciamoli rivedere!

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  4. grazie per i commenti.
    sì, bisogna rivedere certi film periodicamente, io questo mi sono ricordato, guardandolo, che lo avevo già visto anni prima, ogni scena un deja-vu... ci voleva il ripasso.

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  5. Splendido e terribile film.
    Peccato non esista l'inferno, altrimenti pinocheT starebbe lì, inculato e limonato notte e giorno da colossali topi di fogna lebbrosi con l'alito gusto merda.

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  6. giusto Zio, e sai una cosa? ci lamentavamo da ragazzi della lunghezza dei 3 tomi scritti dal buon Dante, ma se la riscrivesse oggi solo per l'Inferno ci vorrebbero 10 tomi!

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  7. Jack Lemmon non è affatto uno dei più grandi attori di tutti i tempi, Roby.
    Jack Lemmon è forse ( ti concedo nient'altro che un forse ), IL PIU' grande di tutti i tempi!
    Yang
    ps. gran film.

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  8. ahah! Yang, dopo la prima riga avevo temuto...
    me ne mancano molti, ma se dovessi oggi scegliere un film con Il Grande, sceglierei questo: http://robydickfilms.blogspot.com/2009/01/lappartamento.html

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  9. L'Appartamento è il film preferito del mio babbo... Bello anche Il prigioniero della quinta strada (spero di ricordare giusto il titolo) ma io Jack lo preferisco accanto al grandissimo Matthau: La strana coppia (il primo, non il patetico sequel), Buddy Buddy, e tanti altri...

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  10. da buon americanista non posso non rabbrividire di fronte alla data (11 settembre). ero alle elementari quando è successo, non me lo ricordavo, ma la ricorrenza di questa data negli ultimi anni comincia a non sembrare più una coincidenza...
    mi ricordo la sensazione però: anche se era il telegiornale, sembrava che non potesse essere vero, che stesse succedendo in un altro mondo.

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  11. ah...dimenticavo...il film è, per quel che può importare, nel mio olimpo :)

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  12. Zio, la strada è la "seconda", ho cercato su wiki. ultimamente me ne segnali parecchi. con il grande Walter ce ne ho ... ;-)

    bravo unwise, l'11 settembre, me n'ero accorto anch'io, ma volevo vedere se eri attento :P
    p.s.: anch'io ero alle elementari quel giorno, del 1973...

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  13. Grande, drammatico film! Ed oggi ci sono conferme ufficiali anche sul ruolo della C.I.A. nel golpe di Pinochet.

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  14. Adriano e Ernest, ciao e grazie del contributo :)

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  15. ...Ciao Robydick..E' una storia vera, quella del giornalista free-lance americano Charles Horman,(dal libro "The Execution of Charles Horman:an American Sacrifice", scritto nel 1978 da Thomas Hauser) che venne rapito e sommariamente ucciso nonostante fosse anche cittadino con passaporto USA nei giorni immediatamente successivi al golpe di Pinochet, perchè era riuscito,a Viña del Mar, famosa località balneare CILENA vicino al porto di Valparaiso, importante città portuale CILENA sede del Comando Generale della Marina CILENA, a vedere e -soprattutto-a parlare, con consiglieri militari e C.I.A. degli uomini agli ordini dell'Amm. José Toribio Merino Castro, (il quale inizialmente doveva essere lui-a rotazione- a Capo della Giunta Militare che di lì a pochi giorni avrebbe assunto il potere con il Golpe, ma fu presto esautorato da Pinochet, sempre faina anche con i suoi stessi "alleati", che da subito si mosse per consolidare il suo potere a Capo permanente della Giunta, per poi autonominarsi anche Presidente della Repubblica), fu proprio da Valparaiso che la fatidica mattina dell'11/9 partì il famoso codice radio dalle navi militari cilene e americane che in quei giorni stavano "casualmente" effettuando manovre congiunte "d'addestramento" al largo del porto, il codice 215.E la "parola d'ordine" fu (Llueve sobre Santiago/ovvero Il Pleut sur Santiago/Raining over Santiago. "Piove, su Santiago".).Che è poi anche il titolo originale del giustamente celebre e veramente toccante,sentito, bellissimo, "Codice 215:Valparaiso non risponde" (1976), realizzato dal regista esule cileno Helvio Soto con capitali francesi,e un'ottimamente ricostruito Cile, in Bulgaria. E la partecipazione all-star di un cast di attori francesi a partire da Jean-Louis Trintignant e Bernard Fressòn, che presero parte al film solo per motivi ideali e politici. Comunque, Horman fu sequestrato già il 13 settembre, essendo inserito fin da subito in una lista di persone "pericolose per la sicurezza nazionale", e tradotto nel da allora tristemente famoso "Stadio Naciònal" di Santiago. Lì, secondo diversi testimoni sopravvissuti, ebbe anche modo di poter assistere alla brutale esecuzione, dopo ripetute torture e selvaggi pestaggi ad opera dei CARABINEROS, mediante fucilazione con fucili mitragliatori "atti prima a staccargli le braccia"(Op. Cit.)di Victor Jara, una delle più famose vittime, dei martiri comunisti, di quei primi giorni di esecuzioni sommarie, sparizioni e sequestri, essendo un -se non il più-famoso cantautore politico cileno e chitarrista, del periodo. Poi non può essere che il Cile Robydick, ed è lapalissiano nel film, anche perchè il Golpe argentino contro Isabelita Peròn, il cosìddetto inizio del"Procìeso de Riorganizaciòn Naciònal", ad opera di Videla, Massera, Agosti, Galtieri, e degni sodali, è del 24/3/1976, non certo dell'11/9/'73, quindi a primavera, e non nella Santiago tutta autunnale che si scorge chiaramente-ricostruita, certo,nel film.

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  16. Anche i militari con le Jeep(ovviamente americane) che si vedono continuamente nel film, hanno l'inconfondibile stemma dell'esercito cileno, tondo, con la stella bianca su fondo rosso-blù, e come se non bastasse, si vede più d'una volta la scritta "Ejercito do Chile". Anche l'Hotel di Horman-Lemmon, è mi pare se ricordo bene, dovrei rivederlo, il Continental, l'albergo più importante e famoso all'epoca di Santiago, per i turisti stranieri, e in cui erano ammassati e relegati i giornalisti della stampa estera proprio in quei giorni.
    L'aeroporto è quello di Santiago, e più di una volta si vede anche l'insegna della compagnia di bandiera cilena.
    Marchiata nella memoria, mi è sempre rimasta, come credo a molti altri visto che è spesso ricordata e ri-citata, la sequenza (fin da quando lo vidi al cinema, bambino, con i miei genitori, stranamente, essendo sì un film davvero sconvolgente, ancorchè maggiormente perchè iperrealistico e aderente a fatti purtroppo più che veri, non era vietato), in cui una Jeep di militari insegue nella notte durante il coprifuoco un cavallo bianco imbizzarrito, mentre Sissy Spacek cerca di nascondersi fra le vetrine dei negozi chiusi per non farsi sorprendere, e nel migliore dei casi, arrestare. Probabilmente sarà stato un cavallo degli stessi militari, ma il fatto che -mi pare di ricordare, ma dovrei rivederlo-per cercare di fermarlo gli sparino con i fucili mitragliatori, riesce a simboleggiare, quasi aprendo uno squarcio fantastico ed onirico, ben altro e di più che tante parole e discorsi, in modo magistrale, qual'era allora, appunto, la sapienza anche registica e visiva di Costa-Gàvras, oggi purtroppo, irrimedibilmente inesistente e perduta.

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  17. ...Una delle più meritate Palme d'oro di Cannes di sempre, il capolavoro di Costa-Gavràs fu anche candidato agli Oscar nelle categorie più importanti, Miglior Fil, Miglior attore protagonista (Lemmon), Migliore attrice protagonista (Spacek), Migliore Sceneggiatura Originale, vincendo almeno in quest'ultima. Non fù incredibilmente nominato anche per la Migliore Colonna Sonora Originale, che è quella bellissima, di Vangelis.

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  18. P.S.: Lemmon fu anche premiato come Miglior Attore, sempre al Festival di Cannes.

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  19. onore a te Wilson! :)
    nulla da dire su quanto dici, se non grazie di averlo detto. ti confermo la scena del cavallo, veramente toccante e simbolica, come ben dici.

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