Bingham vive più su aerei, aeroporti e quindi alberghi per dormire che a casa. Sempre in giro per gli Stati Uniti, svolge da anni con abilità e professionalità riconosciuta un mestiere veramente ingrato: licenzia persone.
Lavora per una società di consulenza che fornisce proprio questo servizio alle aziende clienti, cioè comunicare in nome e per conto loro ai dipendenti che vogliono licenziare che sono stati appunto "congedati", con quali modalità, quanto preavviso, ecc... . In poche parole: sono "tagliatori di teste". Stupisce un mestiere del genere? Non dovrebbe, ricordiamoci che siamo in America.
Apro una piccola Parente a riguardo.
Alla fine degli yuppiessimi anni 80 lavoravo come consulente informatico, tra i miei clienti la sede italiana di una famosissima multinazionale americana (che mi guardo bene dal citare). La cosa curiosa era che questa, unico caso che mi è capitato di conoscere ancora oggi, era priva di ufficio del personale, nemmeno un addetto, e non parlo di un'aziendina con poche decine di dipendenti. Tutte le funzioni di questo ufficio, praticamente indispensabile ovunque, erano esternalizzate in uno studio di consulenti. Perché? Non ci ho messo molto a capirlo.
Chiusa la Parente.
Anche se in America licenziare in tronco senza patemi è permesso più o meno ovunque perlomeno nel settore privato, metterci la faccia personalmente è sempre imbarazzante, magari con un dipendente che lavora con te da una vita e che perderà non solo il lavoro, ma anche l'assistenza sanitaria per sé e per i figli. L'imbarazzo poi fa perdere tempo. Meglio quindi pagare un "sicario" che provvede alla cosa e Bingham è bravissimo, sa consolare, cercare qualcosa di positivo da dire ai malcapitati, fare le giuste facce per l'occasione. Scopriremo che ripete sempre le stesse frasi, segue un protocollo privo o quasi di eccezioni, al punto che una nuova collega molto rampante penserà di poter effettuare questi licenziamenti telematicamente in video-collegamento, da una parte il condannato dall'altra il sicario.
Ho parlato fin troppo del binario principale della trama, aspetto ovviamente centrale. C'è poi l'altro binario, quello che riguarda la vita personale di Bingham, un curioso nomade di extra-lusso che vive in un mondo quasi virtuale, dominato dal possesso di carte di credito e fidelity per tutti i servizi che un professionista del suo genere e calibro necessita. Persino la sua massima ambizione sarà di raggiungere, totalizzando 10 milioni di miglia di volo, il possesso di una carta estremamente esclusiva. Relazioni umane ridotte quasi a zero, amori occasionali, conferenziere su come ottimizzare il bagaglio del perfetto viaggiatore. Personaggio allucinante interpretato alla grande da George Clooney, che a un certo momento, causa la rampante con lui a fare pratica, le nozze di una sorella ed una donna della quale comincerà ad innamorarsi, tentennerà, dal suo mondo iper-programmato e perfetto, e lì per qualche minuto ho temuto che questo ottimo film scadesse nel retorico e c'è andato molto vicino, avevo tutti i recettori di retorica in stato di allerta, poi fortunatamente...
Reitman ci sa fare, c'è un montaggio fantastico, una splendida colonna sonora con anche un pezzo originale molto particolare, raccomando di non fermarsi al comparire dei titoli di coda, riservano una sorpresa. Tratto da un romanzo, il regista ha anche co-prodotto la sceneggiatura, molto bella, una storia sempre in presa, mai un calo e tanti, tantissimi momenti di dialogo interessanti, parole sempre decise e pesate mai casuali, pragmatismo (ed umorismo) di stampo anglosassone. Al termine hai una sensazione di azzurro nelle pupille e pensandoci è un colore che domina sempre, non solo nelle riprese dall'oblò dell'aereo.
Sono riuscito a scrivere uno sproloquio di roba raccontando poco del film mi pare, bene direi allora, mi fermo qua, a me per ricordarmelo basta, a chi legge mi auguro invogli a vederlo, lo merita proprio.
Curioso, l'ho visto anch'io un paio di giorni fa. Strepitoso il dialogo fra la giovane novellina e la coppia più matura composta da Clooney e Vera Farmiga, a proposito dell'uomo ideale. Sì, in mano a un altro regista sarebbe potuto diventare il solito film hollywoodiano. Ma Reitman è davvero bravo, vedi Juno...
RispondiEliminaun ottimo film che tratta un argomento decisamente molto attuale
RispondiEliminae la giovane anna kendrick è una rivelazione
si,film discreto,in effetti..
RispondiEliminabé uno dei migliori dell'annata passata! si sorseggia piano su un bell'arrosto! :P
RispondiEliminaAumenta in me lo scorno perchè hanno chiuso il videobank vicino a casa. Internet, Sky, e il digitale terrestre mi terranno alla larga per un bel po in questo film che da come lo hai descritto mi intriga un sacco, vista la mia stima incondizionata per George.
RispondiEliminaYang
@manu: abbiamo un flic-floc da fare alla prima occasione :)
RispondiElimina@marco: anche secondo me è ottimo, sull'attrice mi fido di te che sei un esperto di "attualità"
@brazzz: discreto... sei il solito duro, ma noi minatori siam così ;-)
@petrolio: bel commento enogastronomico :P
@yang: secondo me questo film è probabilissimo che compaia sulle pay-tv, lo vedrai nonostante tutto.
Sicuramente da vedere. (E quanto all'esclusiva americana dei licenziamenti selvaggi e dei sicari esterni, temo che prestissimo ci si arriverà pure qui: magari saarà proprio questo film a dare l'idea ai nostri più luridi squali...)
RispondiEliminaFilm bellissimo e piacevole!
RispondiEliminaUn grande Clooney ed un'ottima Vera Farmiga.
ciao Fabrizio :)
RispondiEliminacaro Zio, ho lo stesso timore...
ancora non l'ho visto, ma rimedierò. una curiosità: il protagonista del film si chiama come un grande musicista americano.
RispondiEliminahttp://callofthewest.blogspot.com/2010/09/quando-nasce-una-stella.html
film attualissimo, montato da DIO, ottimi interpreti, non c'è niente che non va, un'altra conferma per Jason, uno dei pochi film che mi son piaciuti al Festival di Roma dello scorso anno..
RispondiEliminaL'ho visto tarocco lo ammetto... E si sentiva e vedeva una schifezza... Al minuto 10 si vedeva l'ombra di un uomo che passava con dei popcorn... E così lo tolsi...
RispondiEliminaNO ALLA PIRATERIA!
P.S.
Poi a pensarci non ho più provato a rivederlo... Devo trovarlo.
Harmonica, curiosa curiosità ! :)
RispondiEliminaun saluto a Lorant, grazie della conferma, spero invogli il buon rospo a provvedere, tra l'altro ti dirò, ora si trovano versioni "in bandana" d'eccellente qualità ;-)
in effetti gli Stati Uniti sono veramente il regno delle professioni particolari. per questo tipo di attività ci sono sicuramente corsi universitari ad hoc (credo sia una specializzazione di sociologia o psicologia). l'obiettivo è essenzialmente quello di non togliere motivazione al lavoratore. va comunque detto che il mercato del lavoro americano non è una palude stigia come il nostro, anche perchè in generale la gente non si dispera se deve cambiare città, o addirittura stato (è praticamente impossibile, dovunque ci si sposti, trovarsi in un paesino senza corrente elettrica e conseguenti servizi, anzi ormai avranno il wi-fi gratis anche in mezzo al deserto). certo, se certe procedure arrivassero da noi senza cambiare l'assetto del mercato lavorativo, sarebbe una vera catastrofe.
RispondiEliminagrande unwise!
RispondiEliminapragmatico e competente. per chi non lo sapesse, è l'Americanista ufficiale del blog.
E' questo il tipo di commedie che mi piacciono e Reitman le sa fare.
RispondiEliminaAnche Thank You for Smoking e Juno non sono male, ma questo è meglio.
Devo dire che rispetto ai precedenti di Reitman mi ha coinvolto meno, e ti dirò, l'ho trovato anche un pochino supponente.
RispondiEliminaIl tema, comunque, è importante, e la scena dell'arrivo a casa di lei sposata vale il film.
Lucien e MrJamesFord (ah, ciao e benvenuto), mi avete definitivamente convinto a vedere i film precedenti :)
RispondiEliminamissione compiuta... invogliato!
RispondiEliminaok Ernest! faccio un'altra tacca sul cinturone...
RispondiEliminaconcordo con la recensione. E' un film molto concreto, ma con uno stile cinematografico riuscito. Per esempio i titoli di testa sono, come al solito con Reitman, fantastici e la soundtrack di più.
RispondiEliminavero francesco, hai ragione. l'inizio è velocissimo, introduce molto bene il film. ;-)
RispondiEliminaRecensione ottima. Bravo. All'inizio...anch'io ho fatto fatica ad entrare nella storia( non è una novità...ahahah)...ma poi bel film...direi che questo regista merita! E comunque George qua è stato bravo. Mi è piaciuta la sua interpretazione. Va beh....non ti metto più le citazioni che trovo...uffi.
RispondiEliminatranqui Laura, citazioni quando hai il libercolo sotto mano ;-)
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