martedì 5 ottobre 2010

Les roseaux sauvages - L'età acerba

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La storia di 3 ragazzi che frequentano la stessa scuola-collegio in una provincia della Francia, e di una ragazza, figlia della loro insegnante di francese. Siamo nel 1961-62 circa, nel periodo in cui l'Algeria sta conquistando l'indipendenza e l'OAS inizia le sue attività terroristiche, un momento di grande instabilità nel paese.

Tutti prossimi alla maggiore età, tranne Henry che è un pied-noir, colono e figlio di coloni algerini, ha 21 anni e non si decide a completare la scuola, rispedito in Francia dai genitori per la difficile situazione in Algeria, è anche il solo di destra, appoggia l'OAS ed è costantemente turbato dalle notizie riguardanti attentati ed evacuazione dei francesi dall'Algeria. Gli altri 2 ragazzi sono indifferenti alla politica anche se non completamente staccati da quegli eventi: Serge è di origini italiane e contadine ed il fratello militare francese morirà proprio ad Algeri; Francois, intelligente e appassionato di letteratura, vivrà una fase in cui prenderà coscienza della propria omosessualità, dopo aver avuto un'esperienza d'amore con Serge. Maité, la ragazza, ha convinzioni comuniste, ereditate dalla madre, una visione molto materialista della vita, una certa ritrosia a concedersi libertà amorose millantando disinteresse verso i ragazzi, eppure, inaspettatamente, proprio Henry catalizzerà i suoi interessi.

Con lo sfondo dei fatti di cronaca politica e militare descritti, ci verranno raccontati un po' dei giorni della vita di questi ragazzi, in una fase critica della loro vita, quella delle Scelte, sotto ogni aspetto, intimo o sociale. Piccole cose, solo vero dramma concreto la morte del fratello di Serge, per il resto avvenimenti il cui significato non è mai intrinseco ma legato a come viene vissuto da questi "quasi" uomini e donne. Francois che è il vero "trait d'union" del gruppo è il più dolce ed anche sofferente, le sue sono le scelte più difficili, Serge lo lascerà sempre in una situazione di ambiguità, lui lo ama senza comprendere se potrà esserne corrisposto. Serge è in uno stallo, cambia decisioni importanti per il suo futuro da un momento con l'altro, è innamorato di Maité ma non ne cava nulla. Maité, dopo la depressione della madre, sarà ancora più sola nel prendere certe decisioni e nel finale sarà estremamente commovente.

E' un film che m'è piaciuto molto, tratta la vita di ragazzi in un periodo particolare che poi tutti abbiamo vissuto senza veli né remore, men che meno mielismi.
Grande qualità che ha è che non giudica minimamente! In questo senso c'è una scene emblematica della quale non anticipo chi, come e perché, dove una persona il cui compito sarebbe dovuto essere quello di formare spirito critico nelle menti dei giovani non fa altro, invece, che giudicare cosa sia giusto o sbagliato, chi ha ragione o ha torto, anche verso quei "quasi" uomini o donne. Un atteggiamento sbagliato, spesso presente nel mondo "adulto", anche se non sempre in modo così palese, che mina alle radici l'educazione di un giovane, e non ha nessuna importanza se quanto professato da chi educa è o meno un valore da difendere: il Valore Unico da perseguire dovrebbe essere sempre e solo la crescita della coscienza critica.

Non badate a chi vi dice che è un film che tratta l'omosessualità come tema centrale, è falso. E' uno degli argomenti presenti, come lo è nella vita di tutti i giorni, anche al di fuori dei film, tutto qua. Il Tema principale, se proprio occorre codificarlo, è la crescita e l'educazione, ed il titolo del film sia nella lingua originale (significa "i giunchi selvaggi") che in quella italiana è perfetto e rende benissimo il senso, anche se il titolo francese è in realtà il titolo di una fiaba di Jean de La Fontane che verrà letta in una scena del film.

Visione decisamente consigliata.

8 commenti:

  1. Ha l'aria di una vera chicca. Vedo sempre più i Francesi come cugini Maggiori. Come direbbe Troisi: Mò me lo segno.

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  2. eh sì Zio... abbiamo avuto, e qualcuno anche c'è tra i contemporanei, grandi registi, ma i francesi per qualità e quantità sono un riferimento, nel mondo non solo per l'italia.

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  3. molto bello..visto a suo tempo..vero,i francesi han una qualità e quantità che noi,nelgi ultimi 30 anni,ci sognamo proprio..

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  4. Non conoscevo questo film, pare proprio interessante.

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  5. cinema franceseeeeeeeeeeeeeee! un film per ogni stato d'animo! ma ricordando una mia mania, questa locandina fa proprio skf! :)

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  6. ciao Tiziana, benvenuta :)

    sì petro', non è bellissima la locandina e ho faticato anche a trovare quella originale. ecco, forse in questo aspetto i francesi non eccellono...

    e già che ci sono, un caro saluto al minatore brazzz

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  7. Techine è l'autore di un cinema fluviale eppure trattenuto capace di rinnovarsi nel corso di una cinematografia ricca di appuntamenti che mantengono sempre le aspettative...ricordo il suo primo film "Rendez Vous" con tre attori pressochè esordienti, la Binoche, Lamber Wilson e la meteora Wadek Stanzak, fino all'ultimo-I testimoni- presente solo per pochi giorni nelle sale italiane e capace di parlare degli anni 80 attraverso la storia di personaggi uniti da un legame d'amore e di sangue....autore di un cinema di storie e di attori, antiretorico eppure appassionato, Techine merita la considerazione che gli avete attribuito..

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  8. ciao nick, piacere di conoscerti e grazie per i film che segnali, li metto sicuramente in coda lavori :)

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