domenica 7 novembre 2010

Lekce Faust

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Sicuramente non ha messo alla prova le mie scarse memorie del Faust di Goethe, né della lettura del libro né della incredibile rappresentazione che vidi fare da Strehler al Teatro Studio di Milano, ormai una vita fa. Questo immaginifico film al Faust ci si ispira con molta libertà.

Sinossi in breve: Un uomo "qualsiasi" a Praga riceve un misterioso volantino, con una mappa ed un punto evidenziato e null'altro di scritto. Vi si reca e si troverà in un surrealistico teatro con tanto di pubblico, dove poi farà da attore interpretando il Faust appunto, ma anche da marionetta, e mentre il Faust viene interpretato sul teatro dietro le quinte lui vive personalmente l'esperienza che va rappresentando, con personaggi che sono altre marionette e pure alcuni spettatori.

Potrebbe sembrare, detta così, la classica rappresentazione di immedesimazione di un testo teatrale da parte dell'attore o degli attori. Sarebbe troppo banale per Svankmajer, personaggio che non esito a definire, da subito, dal primo suo film che vedo, un vero Genio di Cinema e Fantasia. La rappresentazione è unica nel tempo, non si ripete: a volte avviene davanti al pubblico, altre nelle quinte, altre ancora in luoghi di pura e totale fantasia. Ci sono momenti di solo attori, altri di attori e marionette, altri solo marionette con dei fili di lunghezza infinita, altri con figure in plastilina. Lo stop-motion non risparmia nessuno, compresi personaggi in carne ed ossa. Film che ha 16 anni ma se lo avvessero fatto ieri griderei ugualmente al Capolavoro, sono ancora scosso da tanta capacità inventiva ed anche tecnica. Non ci sono particolari effetti speciali, tutto viene appunto creato, ripreso per un frame, ricreato e così via. Un lavoro incredibile, senza computer in azione.

Tempo e materia vengono completamente riplasmati e in fondo una storia come il Faust, che vaga in un interregno fra secolare e non, si presta magnificamente a questo. Solo gli umani "vanno" al tempo ordinario, il resto rallenta ed accelera a piacimento. Nulla può essere dato per scontato: passato il primo sconcerto (se non si sa nulla del film in partenza com'è capitato a me è inevitabile) si viene trasportati in una dimensione non terrena. E' un succedersi continuo di sorprese e stupori, la regola che domina è il Dubbio e l'Incertezza, impossibile distrarsi. Unica la bellezza di marionette, pupazzi plasmati, con chiarissima impronta horror, molte le immagini sinistre, Mefisto sicuramente ha di che compiacersi.

Non la faccio troppo lunga, Spettacolo puro da godere.
Olimpo in eccellenza, regista da culto per me che con questo film inizio una personale trilogia su di lui. Ha ispirato gente come Tim Burton? E ti credo! Ma col dovuto rispetto, non facciamo paragoni irrispettosi, Jan Svankmajer viaggia nell'universo ad altre velocità.


6 commenti:

  1. Quando vedrai Little Otik e Conspirators of Pleasure ti chiederai come accidenti hai fatto a stare senza Švankmajer per una porzione così lunga della tua vita.

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  2. il "piccolo" ciocco di legno lo sto giusto guardando ora... :P
    me lo chiedo ma cerco anche di risolvere la lacuna: sono tutti in programma i suoi film, regista mostruoso!

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  3. ahhhhhhhhhhhhh! che spettacolo! Amo quel testo teatrale e questo film gli ha reso onore! bravo Roby, diffusore spray di originali opere! :)))

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  4. 'orcocane petrolio, ma trovare qualcosa che non conosci è impossibile! :D

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  5. come no? alcuni di Bava non li avevo visti e grazie a te, che li hai recensiti, li ho ricordati alla mia metà 'horrorifila' e me li son procurati! :)

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  6. oh ecco, questo mi fa sentire più utile :P
    pssss... ti faccio un'anticipazione: domani c'è un altro Svankmajer...

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