Dichiarato omaggio allo "Spaghetti Western" del mio mito Miike, che li guardava da piccolo insieme al padre come ha detto. Il riferimento più diretto è proprio per "Django" (1966) di Sergio Corbucci, del quale riprende anche il tema della colonna sonora nel finale. Il Sukiyaki è un piatto tipico giapponese a base di spaghetti, quindi il titolo è proprio esplicativo.
In un selvaggio west di frontiera, in un paese popolato di giapponesi con tanto di casette a pagoda, 2 clan, i Bianchi e i Rossi, si contendono il controllo del territorio. Il paese, ritratto con una fotografia fumettistica come pure molte scene, in passato ha attirato molto per un presunto tesoro nascosto che nessuno ha mai trovato. Arriverà un pistolero a scompaginare gli equilibri e a causa sua un'altra grande pistolera del passato ricomparirà, tra storie raccontare in flashback e in tempo reale.
Teniamo presente che parliamo di Miike, quindi bisogna aspettarsi scene anche violente e splatter, humor sia nero che macchiettistico, di tutto, questo regista non conosce regole né limiti. Senza farsi mancare nemmeno un balletto sensuale, siamo di fronte all'ennesima esibizione di spettacolo puro e, per come la vedo io, è un autoironico omaggio al genere succitato, completamente orientato allo spettatore, per divertirlo, e chissà quanto si è divertito Miike a farlo! Rimando ai frame sotto qualche altro commento.
Per me: Eccezionale! Tra i miei Cult.
Di questo film ne esistono 2 versioni: una da 120 min che è quella presentata a suo tempo a Cannes ed un'altra da 98 per la commercializzazione internazionale, nella quale sono state tagliate parti considerate "lente". Io mi sono cercato e visto quella da 120, ho atteso per trovarla ma non avrei tollerato quella deturpata, e non mi sono annoiato manco per niente!
commentando l'ultimo frame lo ricordo anch'io ai registi italiani che una volta facevamo questo genere di film; come? Non andando al cinema a vedere le loro "carinerie". Meno male che giovedì inizia "Romanzo Criminale 2".
RispondiEliminaromanzo criminale non è dispiaciuto nemmeno a me.
RispondiEliminaInteressante. Io adoro Miike e la sua follia, ma questo ancora mi manca.
RispondiEliminaVedrò di recuperarlo presto!
ciao MrJames, adoratore anch'io ... :)
RispondiEliminaMe l'hai fatto conoscere tu con Audition. Prima o poi ne vedrò altri (tutti è impossibile perché ho visto che ha una filmografia sterminata).
RispondiEliminabellissimo omaggio, ovviamente folle, di Miike allo spaghetti western!
RispondiEliminavero Lucien, vederli tutti è impossibile. quanti più ne trovo ne guarderò. come dice l'amico Frank, la follia di Miike merita :)
RispondiEliminaBè,
RispondiEliminaallora avete da quest'altra parte modestamente uno che i film di Miike
se li è visti tutti, dai lontani anni '90, quando la sua "moda" era
considerabile solamente roba da malati di mente...Bè se è per questo mi
sono sciroppato pure tutta la sterminata filmografia del regista forse
più prolifico in assoluto, Jess franco, che saranno forse 300 e più
titoli...Poi uno dice,-" ha girato anche dei film "possibili", o
addirittura buoni"-...E ci credo, saranno però lo stesso soltanto da
poter contare sulle dita di una mano, su 300...! Non è certo questo il
caso di Takashi Miike, però, vi dico la verità dietro le
solite"apparenze" assimilate, è molto sopravvalutato pure lui...E
"Sukyaki Western Django" mi dispiace "raffreddare" i vostri entusiasmi è
a parere di tutti uno dei suoi lavori più promettenti sulla carta, ma
più deludenti e inconcludenti nella riuscita...E avete sempre di
"fronte", cioè qui da quest'altra parte insomma, qualcuno che ha scritto
anche diversi contributi stampati sul western corbucciano e anche sul
cinema corbucciano in altri "filoni"...Quindi, mi sarebbe dovuto ben
piacere, per i suoi intenti e i suoi omaggi...Il fatto è che "Sukiyaki" è
"tirato via", molto cialtrone (involontario)e un compendio di
situazioni "a là Miike" per chi (non dico voi, ma al pubblico a cui si è
rivolto)per chi conosce poco il cinema schizofrenico e malatamente
perverso di Miike, in una versione edulcorata e molto evidentemente
"tenuta a freno" per la platea poco paludata del Festival del Cinema di
Venezia, in cui venne presentato credo addirittura in concorso-ora non
ho la voglia (scherzo..)di riandare a controllare-, seppur da adattare
con un "genere" da/con (se di rientranza entro un qualsivoglia
"canone"di genere per Miike si può sempre parlare..)cui Miike non si era
mai confrontato..Ma qui purtroppo lo fà con nessuna idea che non sia
quella di buttarla stancamente in cacìara, senza le sue solite trovate
"amorali" e atroci, quale che sia mai il film che stesse facendo..Non
può esistere una sua versione "corretta" per le platee americane più
"mainstreamers"...Una versione "a là moda" pulp dettatagli
dall'abbraccio tarantiniano(regista che comunque adoro, quando "cammina
solo sulle sue gambe e fà da sè, non si fà imitare dagli imitatori", che vorrebbe restituire con citazionismi da cinema della modernità, "derivativo" stancamente e senza vera necessità di essere "brutto, sporco, e cattivo", come è in questo caso, il capolavoro di riferimento già dal titolo, "Django"...Ma un film che al massimo può restituire la complessità dei discorsi metalinguistici e citazionisti del cinema di oggi, quando non essendo particolarmente ispirati, si avvitano inevitabilmente su sè stessi come impalcature dalla non solida architettura, alla "The Expendables" di Stallone tanto per intenderci, che quello sì è un bell'esempio, riuscito e compiuto in un bel film, di ciò,o senza riportare/restituirci niente di veramente "percebile" come "nuovo" e "originalmente attraente e compiuto", come quando invece è addirittura un'0pera eccellente alla "Inglorious basterds"di Tarantino..
mi inchino alla tua sapienza Wilson, sei il primo che sento li ha visti tutti, dubito riuscirò mai a fare altrettanto.
RispondiEliminanon t'arrabbiare però se il film continua a piacermi, eh! :)
le tue considerazioni sono assolutamente corrette, sicuramente non è il miike perverso che emerge da questo film, ma mi ha divertito molto, come sempre.
e poi a mio parere, anche il peggior miike è meglio del miglior... di tanti ;-)
Può darsi che tu abbia ragione Roby, ma ho visto che segui i cineasti asiatici, anche quelli più "nuovi"...,ma Johnnie To...? Hai visto anche "Vengeance, l'ultimo, di To con un grande Johnny Halliday..., sì lo sò non c'entra nulla con Miike, il quale del pubblico (un pò), "se ne frega"...Però...
RispondiEliminaoh be', son gusti, non "ragione", e poi legati alle aspettative che si hanno verso un regista legate alle proprie conoscenze, le tue sono più elevate. io sono in crescita... ;-)
RispondiEliminapoca roba di To: http://robydickfilms.blogspot.com/search/label/Johnnie%20To%20Kei-Fung . "A Hero never dies" rimane il preferito. Vengeance ce l'ho in programma da un po' ...
Ti piacciono i film "estremi", le visioni "al limite", recupera il lontano e da pochi anni riscoperto, visibile,al solito soprattutto in Francia, "Gloria mundi"(1976) ("Tortura", in Italia)di Nico Papatakis, ne ho comprato il dvd uscito il mese scorso per la Mosaico Media/Cult70, copia N°711 di sole 999 stampate.
RispondiEliminaProtagonista -come sempre bravissima- la splendida Olga Karlatos che tanto ha lavorato e ha dato in famosissimi ruoli ad alcuni capolavori del cinema di "genere"italiano, moglie del regista all'epoca. In Francia ce n'è anche un'edizione restaurata in dvd non come questa qui che ti citavo prima, decolorata, piena di salti, graffi, spuntinature, macchie e tagli da un master da pellicola usuratissima originaria, pesantemente censurata...L'unico pregio è il doppiaggio italiano dell'epoca(persino Corrado Pani, tra gli altri) con la Karlatos che parla con la sua vera e bella voce dall'irresistibile leggero accento greco.Insieme a "La Battaglia di Algeri" di Pontecorvo e "Orizzonti di gloria" di Kubrick, fu uno dei (pochi)film più censurati e fatti sparire dalla circolazione in Francia fino al 2005, quando restaurato, riuscì in una limitatissima distribuzione a poche sale soprattutto parigine.Una sua prima proiezione mi pare il 7 aprile 1976 a Parigi fu dovuta essere interrotta per lo scoppio di due ordigni nei pressi del cinema in cui era proiettato. Censurato per motivi politici, trattando delle torture inflitte ai presunti terroristi dai paracadutisti francesi del Generale Massù durante la guerra di Algeria.
P.S: come nell'82 e per tantissimi anni da noi fu censurato per anni,(io lo scoprii nel bellissimo dvd Anchor Bay Usa Area1) fino al passaggio finalmente doppiato in italiano, su Sky,del bellissimo kolossal "Lion of the Desert" di Moustapha Akkad, con Anthony Quinn che fà favolosamente nientedimeno che Omar Mukhtar, Rod Steiger che interpreta per la seconda volta Benito Mussolini, Oliver Reed come al solito fantastico che fà da par suo un'indimenticabile cattivo, il Maresciallo Graziani, morto nel suo letto...,e poi tanti attori italiani, come Orso Maria Guerrini, Fabio Testi, Antonio Marsina,Ivo Garrani, Nando Gazzolo, ecc,. eppure il film non potè uscire, pesantemente boicottato dal governo DC-PSI-PRI-PLI-PSDI dell'epoca, per come raèppresenta la politica coloniale e gli ufficiali, oltre che molti soldati, fascisti, durante l'atroce conduzione della guerra di Libia(una delle pagine più vergognose e sanguinarie del fascismo, come storia "italica") e della repressione della resistenza eroica di Mukhtar(un mite insegnante delle elementari, il più grande eroe nazionale libico,fatto impiccare da Mussolini e Graziano)...Altro chè, "Italiani brava gente"...
Graziani ovviamente, pardòn, la fretta...
RispondiElimina2 dritte da baciarti Wilson, Lion è già in scarico, Gloria Mundi mi sa che mi devi mandare una copia che è introvabile in giro. se puoi... in alto sotto il mio faccione c'è il link della mia mail, ci mettiamo d'accordo, che dici? :)
RispondiEliminaWilson, dimenticavo di dirti che uno ce l'ho, recensione non degnissima, ma ce l'ho: http://robydickfilms.blogspot.com/2007/08/la-battaglia-di-algeri.html
RispondiEliminaTe lo manderò, già ti devo mettere in contatto col Lanza, ma comunque a 9,90€ te che stai in una città magnifica come Milano, "Gloria Mundi-(La Tortura)" lo trovi da Bloodbuster sicuramente..
RispondiEliminaah ok! pensavo che con quel numero limitato di copie... lo ordino subito :)
RispondiElimina...Moustapha Akkad, il regista di "Lion of the Desert", famosissimo produttore negli Stati Uniti di "Halloween" di Carpenter, e del susseguente, enorme successo di franchise, è morto nel 2005 in Giordania ucciso in un attentato di terroristi filoiracheni.
RispondiEliminaLeggi link con terre lontane e altrevisioni che ti danno delle bellissime pagine su "Lion of the Desert", censurato per "lesività all'onore e alla dignità delle forze armate italiane"(fasciste e italiane, all'epoca dopo 52 anni dai fatti, per i DC sono ancora la stessa cosa?)ne fu fatta vietare la libera circolazione e proiezione per volere di Giulio Andreotti (le parole sopra virgolettate furono proprio le sue), e di un parlamentare DC di cui è anche meglio aver già dimenticato il nome, attualmente ho sentito senatore ineffabile , ovviamente del PDL e di chi sennò...Ha una proiezione nel 1987 a Trento da parte di un circolo pacifista fu fatta interrompere facendo intervenire la Digos..! Solo nel 1988 a Riminicinema vi fu una proiezione semiufficiale e "tollerata". Ancora nel 2003 l'allora davvero indimenticabile ministro dei "Beni Cul-turali" Gargamella Urbani non fece ad ennesima richiesta decadere il veto di censura, facendo ancora valere un decreto-capestro ad hoc escogitato per il film nel 1982...
RispondiEliminaPardòn per gli errori, sempre di maledetta frett...a.
RispondiEliminaahah! Wilson, i tuoi contributi sono tali che gli errori ortografici sono l'ultimo dei problemi :)
RispondiEliminace l'ho Lion e conto di recensirlo a breve. citerò sicuramente questi tuoi commenti nella rece.
grazie!
Wilson, spero tu riceva questo commento telegrafico, non so come altrimenti fare:
RispondiEliminanecessita contatto. stop. sei pregato scrivermi a robydick(at)gmail.com per cosa che devo proporti. stop.
grazie ;-)