venerdì 26 maggio 2023

Alone in Berlin - Lettere da Berlino

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"Berlino, 1940. Alla conclusione della campagna militare che ha permesso alle truppe tedesche di occupare la Francia, una lettera della Wehrmacht arriva ai Quangel, coniugi di estrazione operaia. Essa porta la notizia della morte del loro unico figlio Hans sul fronte francese. Caduto per la Germania e in nome del Führer, egli era la ragione di vita di Otto e Anna e da quel momento tutto cambia.  Otto e Anna, in pieno accordo tra loro, iniziano una personale e silenziosa protesta con i loro scarsi mezzi, usando lettere, cartoncini e cartoline.

Seppur in modo semplice, agiscono con grande intelligenza e prudenza. Lui scrive messaggi semplici e di protesta contro il regime, utilizzando sempre guanti per non lasciare impronte e camuffando la propria calligrafia per non destare sospetto. Otto inizia così a lasciare messaggi antinazisti in molti quartieri di Berlino, che giornalmente deposita in luoghi della città dove spera possano essere trovati dai passanti. La speranza dei due coniugi è quella di risvegliare la coscienza tedesca e di porre fine alla follia hitleriana. Uno dei messaggi recita:  «"madre, il Fuhrer ha ucciso mio figlio e ucciderà anche il tuo"» ... ".


Sembra poco, un granello di sabbia nel deserto, una goccia d'acqua nel mare, eppure quelle cartoline sono uno stillicido che evidenzia una crepa. La fede assoluta nel fuhrer ha delle voci contro. Le cartoline sono Stampa Libera, così le definisce Otto, e si insidiano negli animi di chi le legge, persino tra i tutori dell'ordine. 

Ci sono due aspetti nella fermezza dei 2 coniugi, che deprecavano la guerra già prima degli effetti nefasti sulla loro famiglia.
Il dovere, sentito, di fare qualcosa non solo per onorare la morte del figlio, ma per diffondere consapevolezza nel popolo tedesco, fornirgli un boccaglio per respirare fuori dalla bolla soffocante della propaganda nazista. La convinzione che quanto mettono in atto produca effetti è minima, maturerà col tempo e, paradossalmente, sarà l'affannosa ricerca dell' "Uomo Ombra", così lo chiamano chi lo cerca, a dar loro conferma.
La consapevolezza che il solo possibile epilogo del loro agire sarà la morte. Prima o poi saranno individuati. A questo evento si preparano costantemente, al termine del film questo sarà molto chiaro.


"La vicenda ha tratti in comune con i fatti tragici che hanno caratterizzato il gruppo della Rosa Bianca. La storia della coppia presentata nel libro e nel film è basata su due persone realmente esistite, Otto ed Elise Hampel, a cui Hans Fallada si era ispirato per il romanzo originale.".

La storia è quindi vera. Quando alcuni dicono "... ma i tedeschi non si sono mai ribellati al nazismo ...", prima dovrebbero informarsi. Ci sono anche altre vicende sul tema, come gli attentati ad Hitler, ma non voglio divagare.

Uno dei film più belli abbia mai visto sulla Seconda Guerra.
Non solo per la trama. La regia, la fotografia, la ricostruzione di scene e luoghi, è magnifica, come anche la scelta delle musiche. Vivi l'esperienza dei coniugi, la tensione continua, l'immensa commozione, da brividi, che il finale ti regala. Tutto questo senza particolari tecniche di ripresa, senza piani sequenza, senza soggettive e nonostante questo Vivi nel film.

Interpretazioni magistrali quelle di Brendan Gleeson e Emma Thompson, Il film è giustamente dedicato a Otto ed Elise Hampel dal regista, l'ottimo Vincent Pérez. Molto bravo anche Daniel Brühl nei panni del tormentato Ispettore.

Robydick

Fonti: tutti i corsivi virgolettati, se non diversamente indicato, sono da Wikipedia.it.



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