"Dragon" è stata una magnifica visione, un pasto gourmet che però non ha saziato, come detto, la mia voglia di kung-fu picchiaduro. "La leggenda del calcio d'acciaio", titolo italiano persino migliore di quello internazionale, ha soddisfatto appieno le basiche aspettative, fatte di tanto guanciale saltato in un'amatriciana sanguinante pomodoro.
Alla trama potrei aggiungere bla bla bla, e 'sti cazzi come dicono a Roma. Questo è hard-core come i porno, dove conta solo l'atto. Facce strabuzzate per dolori e grida, donnine vezzose e viziate (poche, non commisurate in quantità al testosterone dilagante), mosse improbabili, motteggio scontatissimo ("il successo richiede sacrifici", tormentone del film insieme alla parola "destino").
Dare un calcio come da titolo, quando ai piedi hai 2 scarponi d'acciaio da 25 kg cadauno, sembra scontato, a parte il fatto che io non riuscirei nemmeno a camminarci mentre il Nostro corre come il vento al punto da poter rincorrere auto a piedi! Ecco, questo un assaggio del trash seriamente ammantato del film. Mi ha fatto tanto ridere... sarò l'unico al mondo a catalogarlo anche come commedia, ma potevo evitarlo?
La battuta migliore è in locandina: "Il miglior film di kung-fu dai tempi di Bruce Lee". Da piegarsi in due e da tirargli le orecchie per l'arroganza. la Leggenda non si nomina invano.
E' stata una bella visione ma non sono ancora sazio del tutto.
I B-movie di arti marziali degli anni '70 che andavo a vedere nei cinema di seconda e terza visione, cose oggi forse viste come scorrette, sono ancora lontani quanto i tempi evocati. Forse è impresa impossibile, come chiedere al cinema italiano di rifare un godurioso poliziottesco.
Ci riproverò, mai dire mai.
Robydick
Fonti: tutti i corsivi virgolettati, se non diversamente indicato, sono da Wikipedia.it.
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