giovedì 13 aprile 2023

Poveri ma belli

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Film del progetto "100 Film italiani da salvare".
E' il primo film di una trilogia che comprende "Belle ma povere" e "Poveri milionari".

Un po' di trama da Wiki: "Romolo e Salvatore sono due giovani, molto belli e solari, che hanno vissuto a stretto contatto sin da bambini, abitando nello stesso palazzo nel centro di Roma, un edificio popolare a piazza Navona. Romolo lavora come commesso nel negozio di dischi dello zio; Salvatore fa il bagnino sul lungo Tevere. Entrambi ne approfittano per corteggiare tutte le belle ragazze che capitano da loro. Una mattina, mentre vanno a lavorare, i due amici si imbattono in Giovanna, una bellissima ragazza, col seno sempre in mostra, che lavora nella sartoria per amici del padre... ".

Anni difficili per una bella donna quelli. Camminare liberamente era impossibile, il macho latino era sempre in agguato e molto impertinente. Non c'era scampo. Era un molestare bonario il più delle volte, e dicendo questo non lo voglio difendere ma quelli erano i costumi e penso anche che le donne sapevano tener testa a tanto ardore. Oggi i tempi sono cambiati, in meglio credo, ma è proprio vero?

Erano belli davvero il biondino Renato Salvatori e il moretto Maurizio Arena. In due coprivano lo spettro completo del latin lover all'italiana: bel fisico, spavaldi, simpatia straripante. La bellezza non si comprava, almeno allora che non c'erano chirurghi plastici come oggi, star persino nei talk show pomeridiani. Ce dovevi nasce così! Madre natura e basta, generosa come poche altre volte anche con Marisa Allasio alias Giovanna, l'eterna indecisa che sarà quasi il casus belli tra Romolo e Salvatore. Fortunatamente l'amicizia tra loro supererà tutto.


E' un film di costume, bello come pochi, facile. Continui a sorridere e ti chiedi perché visto che, dopotutto, è talmente banale la trama! Eppure quello è l'effetto, ti rende l'anima leggera, ti immedesimi in dei "belli", è vero, ma non li senti distanti, sono persone popolari.
Certo che, essere poveri e vivere e lavorare a Piazza Navona a Roma... non so quanto possa essere possibile oggi. Tanti, ma tanti, anni fa anche a Milano, città che conosco un po' meglio, popolone e popolino condividevano i luoghi, non c'erano demarcazioni così nette. Poi qualcuno ha cominciato a costruire in periferia quartieri dormitorio e pure quartieri recintati con servizio di guardie H24: l'inizio della fine.

Visione tassativa per chi ama il cinema italiano.

Robydick



3 commenti:

  1. Questo me lo segno, il regista del sorpasso deve avere considerazione, bravo a dargli spazio :)

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  2. anche questa, come quella di Germi, è una trilogia. a breve arriveranno le rece degli altri due film ;-)

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  3. c'avrei scommesso che li recensivi hahaha, comunque segno pure questo magari arriverà tra gli indimenticabili ^_^

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