domenica 23 aprile 2023

F*GA! Dipendenze croniche di massa

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Dal testo di lancio su Amazon Prime dov'è disponibile:
"Germano Lanzoni, in continuità con scuola comica milanese, racconta l’essere umano alle prese con le “dipendenze” croniche di massa.
La smania del successo, la droga del sesso e una dipendenza su tutte: Milano, raccontata dal King e dalla Queen della City, grazie alla partecipazione di Brenda Lodigiani, in collaborazione con il Milanese Imbruttito.
" .

Ho già presentato questo bravo attore comico milanese in occasione di "Mollo tutto e apro un chiringuito", quindi non mi ripeto ma mi cito:
"[...] Germano Lanzoni alias "Il Milanese Imbruttito". Se non ne avete mai sentito parlare cliccate. Può piacere o meno, ma è indiscutibile che Germano è il numero uno attuale nel rappresentare il Baùscia (altrimenti detto Ganassa) alla milanese. E' una figura di caratterista che meriterebbe interpretare in qualche commedia all'italiana, degno successore per voce e cadenza di un vero mito, il compianto odontotecnico Guido Nicheli, sulla cui lapide è scritto "See you later".
[...]
A chi scrive Germano Lanzoni piace moltissimo. Sarà che sono "milanese", ma il personaggio che interpreta mi provoca risate davvero incontenibili. E' un po' fuori tempo massimo, ricorda e iperbolizza tutti i miti del milanese yuppies degli anni '80 quindi 30-40 anni fa, eppure funziona ancora benissimo.
Un Perché funziona ce l'ho, ne parlerò prossimamente.
".

Il Perché è presto detto: Germano è uno scorretto, meno male che ancora qualcuno così c'è rimasto! Per Scorretto intendo uno che gioca il suo ruolo appieno, non si preoccupa di piacere a tutti per forza ed usa il linguaggio che deve essere usato, senza edulcorare né inacidire inutilmente. Il milanese usa la parola "Figa" a profusione perché è così che si parla a Milano ed hinterland. Intercalare che rafforza i concetti, dà cadenza. Non l'ha deciso lui: è il Milanese Imbruttito che è così. Chi non frequenta i milanesi nel loro territorio può non crederlo, ma è proprio vero.

Come avvenne per il citato film è stata una visione quasi casuale. Poi, iniziata, è proseguita sino alla fine una risata via l'altra e con anche un bel momento toccante, quando ci racconta la vicenda che lo ha visto genitore di due gemelle nate ipoacusiche. Un momento di verità raccontato con stile, mi ha veramente impressionato la grande sintesi che ha usato, essenziale e priva di ogni retorica. Bravo!

Il Bauscia milanese è una figura non confrontabile con altre. Non è un coatto alla romana, non è un guappo alla campana, è il Bauscia. Respinge il branco, pretende unicità, è molto diretto e indelicato, crea metafore iperboliche, è istrionico e come tutti gli istrioni cerca consenso nell'uditorio e quello è anche il momento in cui manifesta una certa spocchia, è normale. 
Qua però, in questo stand-up, l'Imbruttito mostra anche l'altro lato dell'animo milanese, quello dell' "understatement". E' un modo di essere ricco senza ostentare, dove ricchezza non è semplicemente di beni ma anche e soprattutto di contenuti umani. Lo si coglie nell'episodio di vita vissuta ma anche in tutto lo spettacolo che s'impernia su un disincanto sui tempi moderni senza lanciare accuse o strali moralistici ma piccole, dosate riflessioni con un solo scopo: far ridere. E Far Ridere è tra i più grandi atti di bene che si può fare all'umanità.

C'è una giusta dosa di musica che ho trovato sorprendente perché inedita (no cover) e con testi appropriati. In altri spettacoli ne ho trovata troppa, spesso cover o parodistica, buona scusa per riempire il tempo quando non si ha molto da dire. Qua no! Ce n'è Q.B. (come si dice oggi: CùBì).

Ho trovato questo spettacolo, oltre che originale, un omaggio al cabaret milanese come non se ne vedeva da tempo. Se alla fine vi scappa un "... figa che bello!" non stupitevi, è solo osmosi idiomatica.

Robydick

Fonti: tutti i corsivi virgolettati, se non diversamente indicato, sono da Wikipedia.it.



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