Secondo film della Trilogia sulle Donne di Pietro Germi, trilogia che ho battezzato io così. Comprende altri due capolavori: "Divorzio all'italiana" e "Signore & signori". Dei 3 film è l'unico che non rientra nel progetto "100 Film italiani da salvare", ma non avrebbe affatto sfigurato.
Incipit da Wiki: "Durante un pomeriggio di una torrida estate siciliana, a Sciacca, i membri della famiglia Ascalone dormono. Nella sala da pranzo invece esplodono gli istinti sessuali di Peppino Califano, studente in legge, promesso sposo di Matilde, che concupisce la sorella di lei, Agnese, segretamente innamorata del giovane. Il rapporto sessuale viene mantenuto segreto dai due. I familiari non si accorgerebbero di nulla se Agnese non avesse, nei giorni successivi, comportamenti inconsueti. I genitori, insospettiti, fanno eseguire le analisi per la gravidanza, che danno esito positivo. ... ".
Stenti a credere a quello che senti, quando Don Vincenzo Ascalone (un immenso Saro Urzì!), nel riportare l'esame positivo della figlia al cugino avvocato, alla domanda di questi "è un tumore?" risponde mestamente: "onore". Potrebbe bastare questa scena a sintetizzare l'importanza dell'imene integro di una figlia, o di una futura moglie, in quell'ambiente. Non dice nemmeno che è incinta, il nascituro è l'ultimo dei problemi. "Magari avesse avuto un tumore!" sembra pensare Don Vincenzo.
Ma è l'onore di Agnese o di chi? La ragazza è in sottofondo, pure rinchiusa in una stanza, ma si fa sentire e nel finale supererà sia gli uomini che la morale diffusa. La morale si condensa in un'unica, possibile, soluzione: il matrimonio riparatore. E' previsto persino dal codice civile. Che la "traviata" accetti il matrimonio è cosa scontata...
L'ipocrisia maschile tocca l'apogeo quando senti dire, da colui che ha spulzellato l'incolpevole, che la ragazza è una svergognata perché arriverebbe al matrimonio impura e lui non può accettare questa cosa. Lui, che l'ha messa in quella situazione, la vitupera... bisognerà ricorrere ad ogni sotterfugio, legale e non, per convincerlo a rimediare e anche questo, sempre, senza interpellare la stessa Agnese.
C'è tutto un mondo che assiste e commenta. Ogni passerella in paese prevede protocolli di comportamento. Anche le prostitute, quando arrivano a dare il cambio al bordello a chi le ha precedute, passeggiano ammiccanti prima di prendere servizio. Altre donne, stavolta giudicate dalle donne e "apprezzate" dagli uomini. Viva le bottane!, ma mia moglie e le mie figlie... Il paese è una sorta di grande famiglia, i segreti non lo sono mai e quasi in tutti i casi basta far finta di niente. Il caldo soffoca, la luce abbaglia, la testa ti gira: i motivi per "non badare" a certe cose non mancano.
Sono le donne le prime a evitare che questi equilibri non si rompano, nonostante subiscano il patriarcato. Quando però vogliono, con piccoli o eroici gesti, lo scardinano alle fondamenta.
Film divertente e drammatico a un tempo, bello come pochi.
Robydick
Condivido la tua recensione, lo vidi anni fa e ho apprezzato la capacità di Pietro Germi di criticare la società italiana e siciliana del periodo, riuscendo anche a farti ridere, grandissimo.
RispondiEliminami fa piacere :-)
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