La trama di Wiki è perfetta: "In una centrale telefonica di Roma nella quale si smistano le telefonate interurbane ed internazionali (a cui gli utenti si rivolgono componendo appunto lo "04") lavorano quattro ragazze ed una capoturno.
Bruna, giovane e prorompente popolana, è attorniata da numerosi spasimanti, ma viene oppressa dai fratelli che allontanano a pugni chiunque rivolga la parola alla sorella, salvo poi accettare come fidanzato Amleto, un suo collega di lavoro.Vera, sposata con Guido, anche lui dipendente della società telefonica, ne subisce i tradimenti ed arriva sul punto di denunciarlo alla Polizia, per poterlo sorprendere in flagrante adulterio, ma poi si pente del suo gesto; il marito torna a casa dopo una ramanzina del direttore della società.
Gabriella riceve la telefonata di un aspirante suicida e si precipita a casa sua per salvarlo, e così fa la sua conoscenza. È uno studente di medicina, che diventa il suo fidanzato, anche se la zia della ragazza rischia, a causa del suo vizio di bere, di mandare tutto all'aria.
Maria Teresa accetta la corte di Fernando, uno dei fratelli maneschi di Bruna, che però si tira indietro quando scopre che la donna è una ragazza madre che ha avuto una figlia da una relazione extraconiugale, Lucetta (interpretata da Marina Panella). Ma poi ci ripensa e torna con lei.
Carla, la capoturno, fa una corte serrata al ragioniere Dellisanti che abita nel suo stesso palazzo ed è appena rimasto vedovo. La donna cerca di riproporre tutte le cose che faceva la defunta moglie ma l'uomo alla fine sbotta ammettendo che non ne poteva più della donna. Il film si chiude con ... .".
Il film all'epoca subì alcune critiche, come se parlasse di "ochette in cerca di marito" e che "non ha valorizzato la professionalità" delle addette. Io sinceramente questa cosa non l'ho proprio vista.
Sulla professionalità mi astengo, non avendo termini di paragone. Certo, anche se come lavori sono molto diversi, i "call center" attuali dubito fortemente lascino anche solo il tempo di respirare agli addetti, figuriamoci di solidarizzare come fanno le splendide interpreti di questo film.
Contesto fermamente che appaiano come ochette, tutt'altro! Sarà forse perché conosco (da figlio e nipote) la difficoltà per quelle donne, in quell'epoca, di avere un lavoro e contemporaneamente gestire una famiglia, che ho ammirato le protagoniste di questo film corale con tanta ammirazione. Bene ha fatto Gianni Franciolini a illustrare situazioni diverse nelle quali, è vero!, tutte hanno bisogno di lavorare, ma c'è anche una volontà di emancipazione, desiderio di affermarsi. Una donna "indipendente", come ogni donna credo, desidera l'amore ma queste sanno e vogliono scegliere, non solo soccombere ad un futuro di casalinghe e bambinaie. In "L'impiegato", di 5 anni posteriore, compare una donna che lavora ed è pure una manager, molto isolata. Qua sono "operaie del telefono", con una capoturno che è operaia quanto loro, e sono splendide, empatiche, signore più attempate e signorine più scalcianti ma tutte vitali.
Non me vorrà Franca Valeri (la capoturno) se non la cito tra le "bellezze", la sua bravura non conosce confronti e le basta. Però da omo affermo che in questo film c'è da strabuzzare gli occhi e devo ringraziare madre natura per averci donato Antonella Lualdi, Giovanna Ralli, ancora giovanissime; la più matura Marisa Merlini ancora splendida; la meno nota Giulia Rubini semplicemente incantevole. A parte la bellezza, tutte brave.
Una su tutte? Antonella Lualdi, per il ruolo. La sua ragazza madre è toccante. Facciamo che ne scelgo 2 e ci aggiungo Marisa Merlini, costretta a lavorare e tradita dal marito, altro ruolo difficile.
A nobilitare il cast Peppino De Filippo, Aldo Giuffré e Tina Pica che non richiedono presentazioni,
E' un film dolcissimo, commovente, con un finale che non lo vorresti diverso per nessuna ragione al mondo.
Robydick
0 comments:
Posta un commento