E' il terzo film di una trilogia che comprende "Poveri ma belli" e "Belle ma povere".
Sequel conclusivo che vede i nostri "eroi", finalmente convolati a nozze nel precedente episodio, partire per la luna di miele da svolgersi a Firenze. Salvatore (Renato Salvatori), solito maldestro, ne combinerà una delle sue e il viaggio andrà in fumo. Al ritorno tutti nella nuova casa, presa da Romolo (Maurizio Arena) in affitto, un seminterrato in periferia che certo non vanta la bellezza di Piazza Navona... 4 cuori e una capanna, un po' stretta per tutti.
Annamaria (Alessandra Panaro) e Marisa (Lorella De Luca) sono al solito accomodanti, ma mentre Romolo è ben piantato con la testa sulle spalle e un buon lavoro in un grande magazzino, Salvatore è disoccupato e in prima istanza poco disponibile a "faticare". Per un litigio uscirà in strada dove una macchina guidata da una sbadata, avvenente e ricca signora lo investirà facendogli perdere la memoria. Alice (Sylva Koscina), la nominata signora, se ne invaghirà e lo nominerà persino direttore del grande magazzino del quale è proprietaria, proprio quello dove lavora Romolo!
Degna conclusione di una trilogia piena di brio, bellezza e buoni sentimenti. Caratteristiche che dette così la fanno sembrare qualcosa di mieloso e invece è solo bella e basta. Un ritratto dell'Italia dei tempi che comincia a pregustare il boom economico, dove la ricchezza umana non ha prezzo.
Il Salvatore-smemorato è divertente e curioso. Inizialmente un animo puro, entrerà presto nei panni del direttore duro e intransigente, pure intraprendente con idee innovative in fatto di "allestimento di vetrine con manichini vivi". Il vestito fa il monaco? Memoria o non memoria, lentamente il Salvatore-vero emergerà, anche prima di prendere la seconda craniata che lo riporterà alla realtà come se nulla fosse avvenuto...
Il Cinema piacevole che univa e può unire ancora oggi tutta la famiglia davanti allo schermo. Certo, ai tempi era attualità, oggi lo guardiamo con tenerezza, ma le dinamiche fondamentali tra uomini e donne, poveri e padroni a me, in tutta sincerità, non paiono poi così inattuali.
Una trilogia tutta da godere.
Robydick
Fonti: tutti i corsivi virgolettati, se non diversamente indicato, sono da Wikipedia.it.
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