martedì 4 gennaio 2011

Intacto - Gioca o Muori

19

In un casinò sperduto, ambiente desertico, un uomo sta vincendo tantissimo. Viene chiamato dalla direzione ad intervenire Federico, al quale sarà sufficiente toccargli la mano e la fortuna dell'uomo s'interromperà. Il casinò è proprietà di Sam, un re dell'azzardo, dalla fortuna imbattibile e non solo, lui la fortuna la padroneggia come un bene accumulabile.

Federico vuole mettersi in proprio su questo affare. Trova Tomas, il solo scampato ad un disastro aereo, che salverà dall'arresto (è un rapinatore) ma in cambio lo farà gareggiare in sfide di fortuna con scommesse altissime, organizzate con progressiva difficoltà da una specie di associazione segreta. Una poliziotta sarà sulle loro tracce, e anche lei è una sopravvissuta ad un disastro, un incidente stradale dove è morta tutta la sua famiglia, tranne lei appunto. La sfida finale, il vertice della serie, comporta confrontarsi ad una roulette russa estrema proprio contro Sam...

Thriller di fattura pregevole, opera prima premiata con 2 Goya. Molto originale il tema, la Fortuna, che i protagonisti utilizzano come bene primario di reddito in modo azzardato quanto scientifico, ci sono mezzi ben precisi per accumularla ed altri per non disperderla. Tomas non si dimostrerà il più fortunato, ma avrà l'Amore come arma in più per un finale deciso, come sempre, dal sapiente bilanciare della fortuna tra i protagonisti.
Senza rivelare troppo della trama, insisto su questa visione empirica della fortuna, quasi misurabile, quantificabile. I protagonisti sanno come gestirsela, passarla, sanno riconoscere chi è un eletto e chi no. Surreale certo ma con un fondo di sana mentalità che m'è piaciuta, per nulla fatalista. Nulla per loro è casuale, dietro ogni evento c'è una spiegazione e questo come messaggio, in un contesto del genere, mi basta.

Perché, in una baracca di ebrei bambini in un lager, solo uno di loro si salverà, cos'ha lui di speciale? Questo quesito, che compare nel film, non è roba da niente, ci sono diversi casi di ebrei suicidatisi perché tornati vivi dai lager. Insopportabile il rimorso di una colpa non loro, un'altro punto di vista della vicenda, non fortuna ma crudele destino. Il pensiero m'è andato a Primo Levi, autore dei capolavori "Se questo è un uomo" e "La tregua", che si suicidò nel 1987 e tra le ragioni del gesto proprio il rimorso appena descritto; bisogna leggere con calma ed attenzione un altro suo libro per comprenderlo: "I sommersi e i salvati". (Libri pesantucci lo ammetto, ma che considero tra i Fondamentali Obbligatori; se poi ci si vuole alleggerire lo spirito con del sano divertimento, sempre di Levi c'è lo splendido "La chiave a stella"). Anche se nel film la citazione ai lager può apparire fin cinica è tra le cose che più ho apprezzato.

Il film è disimpegnato, non badate troppo alla mia divagazione su Levi. Ben girato, dinamico quanto basta con anche qualche scena d'azione e pure un paio di giochetti (semplici) sul tempo, su come potevano cambiare gli eventi passati al variare di piccole scelte. Ottimi Eusebio Poncela che interpreta Federico e soprattutto l'immarcescibile Max von Sydow nei panni di Sam, che da solo nobilita fortemente la pellicola, sommo interprete delle pellicole di Bergman e di altri grandi registi, italiani compresi; onore a lui per l'assenza d'inibizioni a lavorare con esordienti, e da parte mia giù il cappello!

Onore anche alla Spagna, negli ultimi tempi uno dei paesi più in crescita e vincente, nell'arte, nello sport, in molte attività che nel loro insieme si chiamano Cultura, non ultima il Cinema. Anch'io come i protagonisti del film non credo al caso, e se la Spagna negli ultimi anni sforna tanti Talenti le ragioni andrebbero cercate, studiate, possibilmente imitate, replicate.

Poca recensione e tanto divagare coi pensieri, mi capita spesso, coi film belli però, anche il Cinema che è Spettacolo se ben fatto fa pensare.
Merita decisamente la visione.


19 commenti:

  1. ....e questo dove l'hai pescato ?
    Devi essere uno dei pochi che l'ha visto, anzi, uno dei pochi che sa della sua esistenza.
    L'ho visto non molto tempo fa da un amico che ha il DVD. Confesso che non lo conoscevo...
    L'ho trovato discreto, forse un pò lento...
    Terribile l'idea che i protagonisti rubano la fortuna agli altri, a cominciare dai loro cari.

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  2. eheh... confesso che non mi ricordo proprio dove ne ho colto notizia, davvero. :)

    sì, non è velocissimo. il pezzo forte ed originale è indubbiamente l'idea di base della trama.

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  3. aspe', ho avuto or ora l'illuminazione!
    mistero risolto :D
    è stato trasmesso a fuori orario poco tempo fa, me ne ha parlato un collega.

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  4. ciao roby. segnato :D, sono molto attratto dal tema della fortuna e della sfortuna. ricordo di un film che si chiama The Cooler che parla di uno che di mestiere "porta sfortuna" nei casinò, a quanto pare era un mestiere che un tempo si usava nei casinò. invece il tipo scampato al disastro aereo e fortunatissimo, mi ha ricordato una serie tv americana della metà degli anni '90 che si chiamava Maledetta Fortuna... di un tipo scampato ad un incidente aereo (anche lui era l'unico) che si trova sempre nel posto giusto al momento giusto. infine, dalle immagini mi pare di aver capito che c'è qualcosina anche in comune con 13 Tzameti... a prima vista mi sembra un tantinello derivato!

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  5. il finale fa pensare a quella meraviglia di film, è vero! però ocio all'anno... questo film è del 2001, 13 tzameti del 2005 ;-)

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  6. Me lo segno pure io: amo troppo il gioco e le scommesse (in cui per fortuna so limitarmi, no te preocupe...) e apprezzo troppo le idee fresche provenienti dalla Spagna per perdermelo.
    Meritevole anche il tuo invito a leggere Levi.

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  7. Ce l'ho da un sacco di tempo sull'hard disk, me n'ero anche dimenticato, mi sa che è arrivata l'ora di guardarlo. :)

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  8. ciao Simone, vedrai che ti piacerà :)

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  9. me ne sto segnando troppi, non ce la farò mai.

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  10. di I sommersi e i salvati ne ho sentito moltissimo parlare, ma ancora non mi sono avventurato nella lettura, ma confesso che col tuo commento mi si è riaccesa la curiosità. La chiave a stella non l'ho mai sentito invece. La Tregua mi è piaciuto moltissimo (un pò meno il film) e la mia opinione è che Levi sia davvero un grandissimo narratore.

    Intacto mi è piaciuto, però l'ho trovato parecchio prolisso, a volte l'impressione era che girasse a vuoto, anche se lo spunto iniziale e il finale lo elevano al di sopra della media.

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  11. nick, al limite lascia i compitini per gli eredi, te ne saranno grati, ahah!

    einzige, non hai torto ad un po' di prudenza. "I sommersi e i salvati" è piuttosto angosciante, analisi ed autoanalisi di Levi. su La tregua film concordo con te, il romanzo come dici è necessario compendio di Se questo è un uomo. La chiave a stella l'ho citato perché sconosciuto ed invece è bellissimo (la storia di un montatore d'impianti che va in giro per il mondo) ed estremamente divertente oltre che istruttivo, si stenta a credere l'abbia scritto lui perché di Levi tutti abbiamo un'immagine grave e seria, e invece...

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  12. Ti ho scelto per i sunshine awards
    http://iocommento.blogspot.com/2011/01/sunshine-award.html

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  13. grazie Nutella, onorato.
    ho risposto nel tuo blog :)

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  14. Eh, sì Fuori Orario è proprio Fuori Luogo e Fuori dall'Ordinario! Stupendo! ;)

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  15. Sapevo che c'era lo zampino di Ghezzi, eheh....
    Ah, se faranno mai un film sulla sfiga nel gioco, mi prenoto per un posto da protagonista. ahahah.

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  16. ci sono pure io tra i papabili, ahah!
    harmo, te sei già scritturato come controfigura di ghezzi, al mattino però... :D

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  17. l'ho visto un po' di tempo fa, mi è piaciuto molto, ha del fascino.
    bravissimi attori e regista, merita.

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  18. ciao francesco, grazie che vieni ogni tanto :)

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