Primo spaghetti-western per il mio blog, parto alla grandissima, con un film certo meno noto dei capolavori di Leone ma, garantisco, di grande fattura e con contenuti che mi hanno stupito.
Sono passati pochi anni dalla fine della "Guerra di secessione americana", al nord si vive già in modo diciamo "civile", il sud fatica ad uscire dal mito del far west e i neri vengono ancora chiamati schiavi anche se sono, al limite, servi ma liberi. Fletcher (Volonté), professore di storia dal carattere mite e riflessivo, dal nord va al sud per ragioni di salute. Qui incontrerà Beauregard (Milian), leader di una banda detta "Branco Selvaggio" che però è in disarmo, molti morti altri arrestati compreso lo stesso Beauregard, che si libererà e si porterà con sé Fletcher come ostaggio.
Fletcher dopo breve seguirà Beauregard non più come ostaggio ma come componente la banda stessa, e non solo, arriverà persino a metterne in discussione la leadership. Senza scendere in troppi dettagli per non rovinare la visione, si assisterà a 2 metamorfosi opposte: Fletcher che, pur mantenendo un suo stile da "intellettuale", saprà adeguarsi a modi e costumi da pistolero e rapinatore, e quando uno che delinque è anche intelligente ed istruito...; Beauregard, spesso pungolato all'inizio dal nuovo amico su questioni etiche (è giusto o meno rubare, in particolare a certa gente?), sarà progressivamente sempre meno freddo e spietato.
Al di là delle splendide scene, d'azione e non, della al solito ottima musica di Morricone, al di là persino dello stesso genere western, è un film che si pone e ci fa porre una serie di domande, e lo fa con una semplicità che è impossibile non porsele. Sono domande sulla interazione ambientale fondamentalmente, su quanto un contesto possa o meno influenzare una persona, la sua morale e i suoi comportamenti.
Il personaggio più inquietante è sicuramente l'istruito Fletcher, da professore illuminato che mai ha usato una pistola a rapinatore, assassino spietato e capo banda. Fa molto riflettere una sua frase, che copio comodamente da wiki: "Un violento, sì, è un fuorilegge; cento sono una banda, centomila un esercito... Bisogna superare il confine della violenza individuale che è crimine, per arrivare a quella di massa che è storia!". Si commenta da sé.
Il personaggio invece moralmente spiazzante è Beauregard per motivi opposti. E' realmente possibile una riscoperta di valori come amicizia, onore, sensibilità per vittime innocenti, in un uomo del genere? Non stiamo parlando di un anziano che si pente al termine della vita (un classico dell'ipocrisia umana: faccio ogni schifezza durante la vita e quando la morte s'avvicina penso a un posto in paradiso), qua parliamo di un uomo nel pieno delle sue forze e della sua attività criminale, il segno più importante della sua "conversione" sarà durante una rapina.
E' un faccia a faccia quindi di storie parallele in direzioni opposte, splendido nella fattura ed interessante nei contenuti. Ci sto ancora pensando su mentre scrivo, perché poi la bellezza di un film così, bello, dinamico, con una storia semplice e avventurosa, aiuta la memoria a lavorare su quello che ha rappresentato.
Ogni encomio possibile ai 2 attori protagonisti. Film tra i miei Cult.
mm,non mi sono mai piaciti gli spagheti western,in effetti.anche Leone l'ho sempre tovato molto sopravvalutato.sarà pur vero che peckinpah forse gli si ispirò molto,ma n film come il mucchio Leone se lo è sognato...a parer mio...
RispondiEliminaa me non piaceva proprio il western prima, pensa, spaghetti o hamburger che fosse, ahah! mi sono dovuto ricredere... su Leone non so, ho visto un pezzo alla tele di Giù la testa qualche gg fa e m'è sembrato un super-film. non ne ho mai visto uno per intero, per il mio "gusto" precedente che dicevo.
RispondiEliminaun po' come m'è accaduto con l'horror, ci sono film, come questo, che pur di genere hanno contenuti assoluti molto interessanti
Un gran bel film, all'altezza dei primi di Sergio Leone.
RispondiEliminaSollima è davvero bravo, e i due protagonisti sono in stato di grazia.
All'epoca lo vidi al cinema, con gli occhi di un bambino, poi l'ho visto e rivisto...
Notevole il momento in cui Maria (Jolanda Modio) dice a Fletcher (Gian Maria Volontè):
"tu fai le stesse cose che fa Beauregard (Thomas Milian), solo che fatte da te fanno schifo"
Davvero la trasformazione dei due protagonisti è metafora di una stagione che si apprestava a vivere il '68.
Sai che questi "spaghetti western , li ho visti tutti al cinema..mio padre era fissato. Carol Andre, in seguito, dallo spaghetto passò a cose un po' più raffinate e diventò "La perla di Labuan" e me ne innamorai...
RispondiEliminaIo sono un tale amante di quelli di Leone che vedrò di recuperare anche questo, che mi manca...
RispondiElimina@magar: vero, quella scena è emblematica, la tipa dice chiaro e tondo quello che tutti pensavano. hai ragione a sottolineare l'anno di uscita, è importante.
RispondiElimina@reanto: anche il papà di Miike era così! :D
la bella carole ha mietuto vittime nella nostra generazione. guardala in questo film, con un ruolo particolare: http://robydickfilms.blogspot.com/2010/08/i-tulipani-di-haarlem.html
@zio: ti piacerà! :)
Come sarebbe che non hai visto niente di Sergio Leone?
RispondiEliminaAllora non avrai visto nemmeno il film dove sono protagonista, "C'era una volta il west".
...Preparati ad assaggiare il mio piombo....
anch'io ho un babbo che era fanatico degli spaghetti...e del western. ahahaah
ahah! harmo, invoco pietà! :D
RispondiEliminanon li ho mai visti per intero, sempre a pezzi in tivvù, però questo vuole anche dire che prima o poi compariranno qua ;-)
"Corri, uomo corri", "Faccia a faccia", e soprattutto, il più bello di tutti,"La Resa dei conti" con Lee Van Cleef e Tomas Milian sempre nei panni tanto celebrati di Cuchillo, con un'immensa colonna sonora di Morricone che rielabora persino il Tema "Per Elisa" di Beethoven alla chitarra, la famosa trilogia "rivoluzionaria" di Sergio Sollima, sono forse -almeno appunto come trilogia, fra quelli "politici", (certo poi ci sono "Il Mercenario", "Vamos a matar companeros" di Corbucci, "Tepepa" e "Da Uomo a uomo" di Petroni, e anche molti molti altri che qui è impossibile enumerare)- i più bei western italiani in assoluto tolti quelli di Leone più "Il Mio nome è Nessuno".
RispondiEliminaModestamente, insieme all'amico Giusti, ho visto probabilmente il numero massimo di western -e italiani/spagnoli- che è possibile raggiungere/recuperare nella visione e nella reperibilità di qualsiasi forma...E "Faccia a faccia" è da sempre uno dei miei preferiti, vuoi anche per la profondità psicologica ed esistenziale dei personaggi, nei loro bilanci di ciò che sarebbero potuti essere o diventare e così ovviamente non è stato,tutto questo che è riuscito ad infondere il sempre bravissimo e perfetto, senza la benchè minima sbavatura, sceneggiatore dei suoi film oltre che regista, Sergio Sollima.
"Faccia a faccia", vuoi anche per l'incommensurabilmente migliore colonna sonora dello stesso Morricone, è superiore anche al tanto più celebrato "Quien Sabe?" sempre con Volontè a comporre una coppia molto simile a quella di "Faccia a faccia", ma con Lou Castel, diretti da Damiano Damiani.
porcaccia Winston, hai anticipato tutti il programma spaghetti-western del blog, ahah! scherzo... se hai altri consigli son qua :)
RispondiEliminail tuo amico sarebbe Marco Giusti? uno degli autori/curatori di Blob e Fuori Orario? O_O
Carole Andrè vedila anche in "Revolver"('73) sempre di Sergio Sollima, con Oliver Reed e Fabio Testi -e non so se mi spiego-, bellissimo e morriconianamente grandioso con uno dei più bei temi d'amore della sua sterminata filmografia di o.s.t., grande crime-movie del cinema italiano anni'70 alla pari sempre di Sollima di "Città violenta"('70) con Bronson e Umberto Orsini.
RispondiEliminaSì scusa quel Giusti, certo.
RispondiEliminabe', porta i miei complimenti e ringraziamenti a Giusti per quello che fa, se ti ricordi :)
RispondiEliminai tuoi consigli sono sempre Legge: guarderò sicuramente i 2 film che citi. Bronson in un film con Sollima... non ci posso pensare, e non vedo l'ora!
film che entra nella top 5 dello spaghetti western, un film immenso e bellissimo!
RispondiEliminaNapoleone scusa, ma non mi hai citato Il Grande Silenzio di Corbucci, strepitoso.
Per quanto riguarda Revolver, ricordo un'intervista a Testi dove diceva che Reed sul set era uno stronzissimo, e che anticiparono la fine delle riprese perché la troupe aveva promesso di fargli molto male!
Questo mi manca! Grande Roby! *
RispondiEliminawé chi si vede! a me mancava petrolio, ahah!
RispondiEliminawow grazie roby che bella dedica, mi fa piacere che il film ti sia piaciuto e così hai inaugurato un'altro "nuovo" genere... w gli spaghetti!
RispondiEliminaIl mio ragazzo dice sempre
"Il Western è il palcoscenico ideale per tutte le storie" e in effetti anche quando vedrai Leone ... te ne accorgerai,films epici.
Un grazie anche a Wilson, leggendo il suo commento vengo così a scoprire dell'esistenza di una trilogia rivoluzionaria di Sollima, a dir poco interessante!!!
prego! e grazie a te ancora, continua a consigliare eh, son tutto padiglioni :)
RispondiElimina@frank: ciao fratello! scusami, m'ero dimenticato di salutarti. :P
segno anche corbucci...
ho visto questo film qualche anno fa, incuriosito piu' che altro dalla presenza di Thomas Millian, attore che secondo me è stato parecchio sottovalutato dal cinema italiano.
RispondiEliminaPer quanto adori i b-movies, soprattutto "poliziotteschi" anni '70, mi spiace che un attore di quel calibro sia rimasto relegato in quella "nicchia". Un po' come Ferruccio Amendola, probabilmente il piu' grande doppiatore italiano, che sarebbe stato un grandissimo attore se non fosse stato snobbato. Ora ricordiamo il suo volto solo "grazie" alle pubblicita' del Vernel!
eh va be', un rivalutazione postuma comunque non gli manca a Milian, per me qua lui e Volonté pari sono, e non mi pare un gemellaggio da niente ;-)
RispondiEliminaAmendola sta recuperando col figlio, che però al padre al massimo gli lima le unghie.
E' ovvio, "Il Grande silenzio", bellissimo western in cui addiriyyura vince alla fine il cattivo Kinsky, di ambientazione innevata "Klondykiana"girato a Cortina come "Gli Specialisti" con Johnny Halliday...Altro favoloso e crudelissimo western corbucciano da un finale che se non lo si vede a raccontarlo non ci si crede..
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